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Pensioni: Carabinieri aderiscono ai fondi aperti per integrare l’assegno futuro

La testimonianza del SIM-Sindacato Italiano Militari Carabinieri al seminario di Assoprevidenza . Presentato il libro “I fondi pensione nel pubblico impiego” del professor Francesco Vallacqua

Pensioni: Carabinieri aderiscono ai fondi aperti per integrare l’assegno futuro

Rischio pensioni inadeguate anche per l’arma dei Carabinieri. Assoprevidenza, Associazione Italiana per la Previdenza e Assistenza Complementare, nel corso della presentazione del libro “I fondi pensione nel pubblico impiego” del professor Francesco Vallacqua, ha offerto un’importante testimonianza da parte del SIM-Sindacato Italiano Militari Carabinieri.

I dipendenti pubblici non sono al riparo dai rischi pensione

Durante l’evento, il Presidente del SIM, Giuseppe Bonadonna, ha sottolineato che i dipendenti pubblici non sono al riparo dal rischio di avere una pensione inadeguata alla fine della loro carriera, spesso molto distante dall’ultimo stipendio percepito. Nel settore pubblico, inoltre, la consapevolezza previdenziale è meno diffusa rispetto al settore privato.

Anche, particolari categorie di dipendenti pubblici non contrattualizzate, come i Carabinieri, stanno mostrando un crescente interesse per la previdenza complementare, anche se con qualche difficoltà.

Fondi pensione Carabinieri: tema ancora poco dibattuto

L’evento è stato un’importante occasione di approfondimento su questo tema finora poco dibattuto. Alla presentazione del libro del professor Vallacqua erano presenti anche il magistrato Cosimo Ferri e Claudio Pinna di AON, insieme a Giuseppe Bonadonna del SIM.

Durante il dibattito, il presidente di Assoprevidenza, Sergio Corbello, ha sottolineato che non tutte le categorie di lavoratori pubblici sono adatte ad aderire in modo collettivo ai fondi pensione aperti per risolvere il problema della “seconda pensione”. Tuttavia, per quelle categorie che possono farlo, come i carabinieri, le Forze Armate e i magistrati, questa soluzione appare ottimale e degna di incoraggiamento.

“Non tutte le categorie di lavoratori pubblici hanno caratteristiche che si attaglino a risolvere il problema della “seconda pensione” aderendo in forma collettiva ai fondi pensione aperti; ma per quante possono farlo, com’è il caso dei Carabinieri e delle Forze Armate in generale o dei Magistrati questa soluzione appare ottimale e senz’altro da incoraggiare” ha sottolineato Corbello.

Questo nuovo interesse da parte di alcune categorie di pubblici impiegati rappresenta un interessante segmento di mercato potenziale per le case di investimento che offrono piani previdenziali.

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