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Pd e Pdl, su Facebook e sui siti dei due partiti monta l’ira contro la manovra di Monti

Sui siti di Pd e Pdl e su Facebook sale la rabbia dei militanti contro i propri partiti – “Bersani – scrive un militante Pd – sei finito perchè Vendola e Di Pietro ti porteranno via un sacco di voti” – E in casa Pdl l’ira dei militanti contro i propri leader si manifesta così: “Siete come i sinistri: tasse, tasse, tasse. La prossima volta voto Lega”

Pd e Pdl, su Facebook e sui siti dei due partiti monta l’ira contro la manovra di Monti

Non bastava il boccone amaro dei governo Monti, ora Pdl e Pd devono anche fare i conti con la rivolta dei loro sostenitori, esplosa nei siti web dei due partiti e su Facebook. Così l’ira, la delusione e le recriminazioni per alcuni dei provvedimenti varati dall’esecutivo dei “professori” viaggiano veloci da qualche giorno in rete: un’ondata di critiche che mette sotto accusa in modo assolutamente bipartisan e con toni egualmente virulenti e ultimativi, il sostegno ad una manovra giudicata lacrime e sangue.

Se nella bacheca “Spazio azzurro” del Popolo della Libertà le bestie nere sono l’aumento dell’Ici e le tasse, nella pagina Fb del Pd e del segretario lo sdegno si appunta soprattutto sull’ipotesi di riforma delle pensioni e sulla reazione troppo morbida agli annunci montiani.

“Sei finito –  preconizza Giangiacomo a Bersani – perché Vendola e Di Pietro ti porteranno via un sacco di voti. Tu alleati con Casini”. “Se non vi opporrete a questo scempio dovete sparire dalla circolazione. Io avevo i pantaloni corti quando ho iniziato a lavorare”, scrive Nicola, evidentemente prossimo alla pensione di vecchiaia. “Bravo Bersani, perderai le elezioni” è l’incoraggiante augurio di Maurizio. “O vi date una regolata a sistemare  almeno le pensioni o il nostro voto, e siamo in due, ve lo scordate. Sveglia!” (Betty e Piero). Tralasciando poi i commenti pesanti, e pesantissimi, dei quali il più tenero è “Sei la rovina della sinistra”, inframezzati da messaggi di incoraggiamento, tipo “Sosteniamo Bersani!”, o di scoramento totale, “Tanto uno vale l’altro” (Simona).

Non va meglio per Berlusconi e il Pdl. I cui militanti non ci pensano proprio a “Turarsi il naso”, come l’ex premier ha consigliato qualche giorno ai sui fedelissimi. Lo spettro  di una perdita di sostegni a favore della Lega, diventata di opposizione e pura e dura, diventa reale, turba i sonni del Cavaliere. La minaccia più frequente dei delusi è infatti il passaggio alla formazione sempre più padana. Come annuncia senza mezzi termini Aldo: “No alla patrimoniale e sì all’Ici? Addio Pdl, me ne vado con Bossi”. Seguito da Paolo “Per salvare il vostro patrimonio ci tartassate di tasse. La prossima volta voto lega. E da Anna: “Siete come i sinistri: tasse, tasse, tasse. Addio”. Fabio minaccia: “Guai a voi se approvate questo massacro fiscale. Mai più il voto al Pdl”. “Spero proprio che Bossi spacchi tutto, è una vergogna, andate a casa tagliagole” (Andrea). Riassume Lia: “Con ciò è morto il Pdl. Che sia morto anche il Pd è magra consolazione”.

Mentre gli astuti esponenti del Terzo Polo hanno evitato di intervenire su Facebook, Di Pietro nella sua pagina miete consensi a go go per l’intervento in aula di Massimo Donadi (“Bravissimo”), e poche critiche. “Vigliacchi. Nessuno parla dell’Ici al Vaticano. Censura da Medioevo, anzi da stato islamico” (Biagio).  “Fai in fretta a ripassarti il Capitale. Poche parole ma fatti” (Marcello). Ma il leader dell’Italia dei Valori con l’alzata di toni degli ultimi giorni e la semi rottura con Bersani, lo ha già accontentato.   

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