Condividi

Padoan: “Deficit-Pil 2014 sopra il target del 2,6%, ma rispetteremo vincoli”

Secondo il ministro italiano, oggi a Bruxelles per l’Eurogruppo, l’Europa “deve mettere l’occupazione e la crescita al centro” della propria agenda e “c’è una forte convergenza sull’idea che gli investimenti siano essenziali per la crescita” – “Nessuna resistenza dalla Germania” – Il nuovo ritardo della Francia sul rientro del disavanzo? “Parigi è Parigi”.

Padoan: “Deficit-Pil 2014 sopra il target del 2,6%, ma rispetteremo vincoli”

Il target del deficit-Pil italiano al 2,6% nel 2014 “era un obiettivo compatibile con un quadro macro diverso, ma lo ripeto: noi rispetteremo i vincoli”. Lo ha assicurato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo. “Come la stessa Bce ammette nel bollettino – ha continuato il numero uno del Tesoro – il quadro macro è molto peggiore di sei mesi fa e c’è un’ovvia meccanica implicazione per i conti pubblici, ma noi rispetteremo gli impegni presi”, ovvero manterremo il disavanzo entro il 3% del Pil, valore stabilito dal Trattato di Maastricht.

Secondo il ministro italiano, l’Europa “deve mettere l’occupazione e la crescita al centro” della propria agenda e “c’è una forte convergenza sull’idea che gli investimenti siano essenziali per la crescita (come ha sottolineato oggi anche il presidente della Bce, Mario Draghi, ndr), i cui elementi fondamentali sono le riforme strutturali che migliorano l’ambiente per le imprese e una più efficacia negli strumenti di finanziamento per attirare i capitali”.

Sul patto per la crescita, inoltre, “non ci sono resistenze con la Germania, anzi, c’è accordo”, ha aggiunto Padoan, rimarcando che “il patto per la crescita è una proposta di tutti ed è già sul tappeto. Si tratta di riforme strutturali, mercato interno e finanza per la crescita”.

Quanto alla Francia, che invece martedì ha infranto nuovamente l’accordo preso con Bruxelles sul fronte del deficit, ammettendo che il dato non rientrerà nei parametri nel 2015 ma soltanto nel 2017, Padoan ha sottolineato in modo sottilmente polemico che “Parigi è Parigi”.

Il nuovo ritardo, in ogni caso, dovrà passare per il vaglio della Commissione Ue, dove la poltrona di commissario agli Affari economici e europei sarà occupata proprio da un francese, Pierre Moscovici, la cui attività sarà però subordinata al veto del vicepresidente Jyrki Katainen, falco rigorista vicinissimo ad Angela Merkel.  

Commenta