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Ocse: superindice in ripresa, ma l’Italia resta in coda

Il dato sull’attività economica dei Paesi avanzati ha fatto registrare a dicembre un miglioramento dello 0,2%, trainato soprattutto dai risultati di Stati Uniti e Giappone – L’Italia subisce invece una contrazione mensile dello 0,4%, la più pesante tra i paesi Ocse, e un crollo addirittura dell’8,6% su base annua.

Ocse: superindice in ripresa, ma l’Italia resta in coda

Rialza la testa l’attività economica nell’area Ocse. Il superindice calcolato dall’associazione internazionale con sede a Parigi ha fatto registrare a dicembre un miglioramento dello 0,2%. Il dato fa seguito a diversi mesi negativi. L’Ocse parla nel comunicato di “svolta in positivo della tendenza” sull’insieme dei Paesi avanzati, prevalentemente trainata dalle performance di Stati Uniti e Giappone, ma con “segnali simili che stanno iniziando ad emergere” anche altrove. Sull’area euro il Composite leading indicator (Cli) continua ad attestarsi sotto le medie storiche, con un calo dello 0,1% a dicembre, ma anche qui l’Ocse vede “moderazioni dei cali” e possibili inversioni di rotta di 7 Paesi.

In questo quadro l’Italia rimane però il fanalino di coda. A dicembre il superindice relativo al nostro Paese ha segnato una contrazione mensile dello 0,4%, la più pesante nell’Ocse. Su base annua invece si registra un vero e proprio crollo: -8,6% per l’Italia a fronte del -2% dell’area Ocse e del -5,7% dell’area euro. Sulla Germania il superindice ha segnato -0,3% su mese e -7,5% su anno, sulla Francia -0,1% su mese e -5,3% su anno.

Sull’insieme dei paesi del G7, l’indice Cli ha registrato un +0,3% su mese, secondo le tabelle dell’Ocse, e un -1,7% su base annua. Gli Stati Uniti fanno un balzo mensile dello 0,7%, mentre il dato annuo si è attestato sul +0,6%, sul Giappone rispettivamente +0,2% su mese e -0,2% su anno. Variegato il quadro delle grandi economie emergenti, che pur non facendo parte dell’Ocse vengono comunque monitorate. In assoluto il calo mensile più forte è quello della Cina (-0,5%), mentre il Brasile ha segnato un -0,1% su mese, l’India un +0,6% e la Russia un +0,2%.

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