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Nubi su Piazza Affari (-1,29%) e spread di nuovo oltre quota 300

Il deludente andamento delle case in Usa, l’incognita petrolio e le vendite dei titoli Generali (-4,4% dopo la maxi-svalutazione), Mediaset (-4,2%) e Unicredit (-3,4%) affossano Piazza Affari – In controtendenza Banco Popolare (+3,5%), Buzzi (+1,8%) e Terna (+1%) – Attorno alla parità i listini europei – I titoli di Stato tornano in tensione

Nubi su Piazza Affari (-1,29%) e spread di nuovo oltre quota 300

Non basta il riscatto del Banco Popolare e l’endorsement a Matteo Arpe del Financial Times per sostenere Piazza Affari, maglia nera d’Europa: il Ftse Mib cede l’1,29%, trascinato al ribasso dalle banche e dalle vendute su Generali e Mediaset dopo i conti. Lo spread Btp-bund è tornato sopra quota 300 sui timori del debito periferico: la Spagna potrebbe avere bisogno di una ristrutturazione del debito mentre il Portogallo ha comunicato un deficit triplicato. In ogni caso sempre oggi il Paese è riuscito a collocare sul mercato 1,61 miliardi di titoli ad un anno con tassi in discesa e domanda in rialzo. I bond con scadenza marzo 2013 sono stati piazzati con un rendimento del 3,652%, in deciso calo dal 4,943% dell’asta precedente e la domanda è stata pari a 2,5 volte l’importo offerto.

L’umore dei listini è comunque cauto anche in Europa e negli Usa: Il Dax sale dello 0, 23% mentre il Cac cede lo 0,10%. Sulla parità Londra +0,01% dove il Governo ha annunciato dal 2013 il taglio sull’aliquota fiscale più alta al 45% dal 50% per stimolare l’economia e la competitività.

Alla chiusura dei mercati europei Wall Street procede contrastata: il Dow Jones cede lo 0,07% e il Nasdaq sale dello 0,39%. Profit warning per il colosso della perforazione petrolifera Baker Hughes.

A pesare sui listini il deludente dato sul comparto immobiliare Usa: le vendite delle case esistenti nel mese di febbraio sono calate dello 0,9% rispetto a gennaio. Il risultato è peggiore delle attese del mercato. Le vendite si sono infatti attestate a 4,59 milioni di unità, un dato inferiore alle attese degli economisti che si attendevano vendite per 4,62 milioni di unità.

Sullo sfondo i segnali di rallentamento cinese con una preoccupante tripletta: la frenata nei consumi di ferro, denunciata dai grandi fornitori, Bhp Billiton in testa; il rallentamento degli acquisti di autovetture; la caduta dei prezzi immobiliari in 45 città. E la minaccia del caro petrolio, una spada di Damocle sulla possibilità di ripresa dell’economia che a New York sale a 107,10 dollari al barile.

FED PRONTA AD AGIRE

GERMANIA VERSO AUMENTO FONDO SALVA STATI

Se la tempesta per molti è passata, non è certo ancora arrivato il sereno. Per il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, infatti, “l’economia presenta ancora delle sfide. La disoccupazione è ancora alta e questo crea problemi per tutti” . Tuttavia, ha aggiunto Bernanke alla Cnbc, le prospettive di lungo termine della nazione sono “molto buone” . La Fed si è detta pronta ad agire se la situazione in Europa peggiorerà ma non considera l’ipotesi di acquistare il debito dei paesi europei in difficoltà: la Ue deve fare di più per diventare un’Unione fiscale. Il messaggio è chiaro: “non aiuteremo L’Europa Mettendo a rischio i soldi dei contribuenti americani”. Ecco perché la Fed non promuoverà neanche un aumento dei fondi del Fmi.

Dall’Europa sembrano però arrivare segnali di apertura del rafforzamento del famoso firewall, il fondo salva stati., Secondo indiscrezioni di stampa la Germania sarebbe disposta ad aumentare fino a 290 miliardi di euro, dagli attuali 211 miliardi, la propria partecipazione. Intanto l’istituto tedesco di ricerca economica Rwi ha ritoccato al rialzo le sue stesse precedenti previsioni sul pil nazionale per il 2012, dallo 0,6% di dicembre all’attuale 1%. Linea dura invece sulla Bce: ”non bisogna credere che ci saranno altri prestiti a tre anni” da parte della Banca Centrale Europea, ha detto il membro tedesco del consiglio esecutivo Joerg Asmussen, in una intervista al settimanale tedesco Die Zeit: è ”ancora troppo presto” per Francoforte per ritirare le misure di stimolo ma la Bce deve ”cominciare a preparare una exit strategy. L’euro quota a 1,32 sul dollaro.

VENDITE SU MEDIASET E GENERALI

SOFFRONO LE BANCHE

Piazza Affari è trascinata al ribasso dal comparto bancario: Unicredit cede il 3,28%, Mediobanca il 2,46% e Mps il 2,02%. A Siena, dopo la designazione di Alessandro Profumo alla presidenza della banca, oggi la deputazione amministratrice della Fondazione ha preso visione delle offerte giunte per l’acquisto del pacchetto di azioni messo in vendita. Dopo i conti 2011, in rosso Generali -4,63% e Mediaset -4,09%. Sul finale di seduta si allenta la pressione su Telecom -0,33% dopo la notizia dell’inchiesta sulle false sim che ha coinvolto l’azienda. Telecom ha diffuso una nota in cui precisa che è ”parte lesa, si costituirà parte civile nei confronti di tutti gli imputati”. La società ricorda di aver presentato già nel 2008 ”in qualità di parte offesa, due atti di denuncia-querela e sin dalla fase di avvio delle indagini di aver provveduto a sospendere i 14 dipendenti (nessuno dei quali dirigente) che risultavano all’epoca coinvolti e che risultano oggetto dell’attuale procedimento giudiziario”.

SATOR, ECCO L’ASSIST DEL FINANCIAL TIMES

All’indomani della presentazione del piano Sator-Palladio per Fondiaria Sai, Matteo Arpe, il banchiere amato dai fondi istituzionali, incassa l’assist del Ft: “La proposta di Sator e Palladio su Premafin per il rilancio di Fonsai dà una chance di aumentare la concorrenza nel settore assicurativo e una rara opportunità di modernizzare il settore delle società per azioni in Italia”, scrive la Lex Column del quotidiano della City. Che rincara la dose contro il piano Unipol: il riassetto con Unipol è un esempio significativo ‘di come in Italia i ”banchieri e i manager delle società esercitano il potere a partecipazioni incrociate, cenni del capo e strizzatine d’occhio”. Fondiaria Sai sale del 2,19% ma ancora meglio fanno le risparmio +8,22%. Premafin –1,96%.

IL RISCATTO DEL BANCO POPOLARE

LUXOTTICA PIÙ FORTE DI NOMURA

In controtendenza a Piazza Affari il Banco Popolare +3,25% che si mette in luce all’indomani dei conti 2011: la maxi svalutazione degli avviamenti per 2,8 miliardi di euro ha portato il risultato in rosso per 2,25 miliardi ma, al netot delle svalutazioni, l’utile consolidato sale a 574 milioni dai 308 di un anno fa. Non solo. Pier Francesco Saviotti, consigliere delegato del Banco, ha detto che l’obiettivo è quello di raggiungere entro giugno un Core Tier 1 del 9% dall’attuale 7,1% senza la conversione del soft mandatory da 1 miliardo di euro. Buzzi Unicem sale del 1,82%, Terna +1,01%, Pirelli dello 0,87%. Bene anche il lusso con Tod’s che avanza dello 0,78% e Luxottica dello 0,74% nonostante il taglio del rating a reduce da neutral da parte di Nomura.

A2A, DECISIONE SUL DIVIDENDO DOPO I CONTI

CORRE TXT, IN ARRIVO UN AUMENTO GRATUITO

Il presidente di A2A -1,85% riapre le speranze degli azionisti per il dividendo dopo che l’assessore al bilancio del Comune di Milano Bruno Tabacci per quest’anno aveva escluso la distribuzione di un dividendo. La decisione, ha detto Giuseppe Sala, si prenderà alla luce dei risultati di bilancio. Txt sale del 9,29% dopo essere stato sospeso per eccesso di rialzo. Ieri il cda ha approvato la proposta di aumento gratuito di capitale, nel rapporto di 1 nuova azione per ogni azione posseduta con l’obiettivo di aumentare la liquidità del titolo.

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