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Mes, la Ue incalza l’Italia per la ratifica della riforma. A Giorgetti restano quindici giorni per trovare una soluzione

L’Unione Europea ha lanciato all’Italia un ultimatum per la ratifica del Mes. Restano solo quindici giorni. Giorgetti, con le spalle al muro, deve trovare una soluzione. Possibile un accordo sulla ratifica ma con una clausola che afferma che l’Italia non utilizzerà mai il fondo. Ma resta l’ostacolo della Lega

Mes, la Ue incalza l’Italia per la ratifica della riforma. A Giorgetti restano quindici giorni per trovare una soluzione

L’Unione Europea torna a sollecitare l’Italia dando un ultimatum sulla ratifica in tempi brevi del Mes. Pierre Gramegna, direttore esecutivo del Meccanismo europeo di stabilità, ha fatto un appello all’Italia affinché ratifichi la riforma del Mes affermando che è “estremamente necessaria” soprattutto in “tempi incerti, caratterizzati da elevata volatilità, con conflitti geopolitici”. Una decisione che il governo Meloni dovrà prendere entro i prossimi quindici giorni.

Necessità di completare la ratifica al più presto

L’appello di Gramegna ha un suo motivo impellente. C’è la necessità che l’Italia completi la ratifica del Mes entro un mese, altrimenti il Fondo di risoluzione unico delle banche sarà privo di una rete di sicurezza finanziaria a partire dal 1° gennaio. Il Parlamento italiano aveva precedentemente votato una sospensiva che aveva rinviato l’esame della ratifica per quattro mesi, ma ora il tempo sta scadendo.

“La riforma non comporta costi per l’Italia, ed è davvero difficile comprendere una ragione finanziaria per non ratificarla. Penso che sia una questione politica, ma abbiamo fornito tutte le informazioni necessarie per convincere che la ratifica è nell’interesse dell’Italia e anche degli altri 20 Paesi dell’Eurozona” ha affermato Gramegna.

Nell’Eurogruppo in programma per lunedì prossimo non è prevista una discussione formale sulla ratifica del Mes poiché si è ritenuto che la questione sia stata temporaneamente congelata dal Parlamento italiano fino alla fine di ottobre. Ma i quattro mesi concessi stanno per scadere e la resa dei conti si avvicina.

Divisioni riguardo alle modifiche del Mes proposte dall’Italia

La questione potrebbe essere affrontata al vertice dei leader dell’Eurozona il 27 ottobre, ma ci sono divisioni riguardo alle modifiche al Patto di Stabilità dell’UE, con alcuni paesi come i Paesi Bassi e la Germania che si oppongono alle tardive richieste italiane di riforma. La Spagna ha tentato di mediare, ma non ha ottenuto un consenso completo. La situazione rimane incerta.

La premier Giorgia Meloni parteciperà al tavolo, e ha collegato la ratifica del Mes alla riforma del Patto di Stabilità, anche se le istituzioni dell’UE e gli altri governi considerano le due questioni come separate. Una situazione che non procede nella direzione sperata dall’Italia.

15 giorni di tempo a Giorgetti per trovare una soluzione

Giorgetti l’aveva già fatto presente all’eurogruppo informale di Santiago di Compostela Santiago de Compostela che non essendoci in Parlamento una maggioranza lui poteva fare ben poco, ma la deadline si avvicina e in quindici giorni bisogna arrivare ad una soluzione. A Bruxelles, la scusa usata fin qui dal Ministro dell’economia per posticipare la scadenza ormai non è più considerata sostenibile.

L’Italia è l’unico Paese a non aver ratificato la riforma del Mes, uno strumento essenziale che, dal 2024, dovrebbe garantire la stabilità del sistema bancario europeo.

La premier Giorgia Meloni ha in serbo una via d’uscito: far votare la riforma con una clausola che afferma che l’Italia non userà mai al fondo, ma c’è l‘ostacolo della Lega e della campagna elettorale.

Negli ultimi giorni, il senatore ultrasovranista Alberto Bagnai, responsabile economico della Lega, ha risposto ai colleghi che lo interrogavano sulla posizione della Lega riguardo al Mes dicendo: “Faremo le barricate”.

A rischio l’unità della maggioranza

Durante il Consiglio europeo del 26-27 ottobre, è probabile che il Mes diventi un argomento importante per cui chiederanno spiegazioni alla Premier. E Giorgia Meloni dovrà farsi trovare pronta a dare le risposte. Due le opzioni: la prima, che filtra da Palazzo Chigi, è che il Mes è legato alla riforma del Patto di Stabilità e che il governo italiano ritiene presenti ancora molte criticità. La seconda dovrà fornire una risposta più approfondita, poiché i negoziati sulle nuove regole fiscali e la scadenza imminente del Mes sono trattate come questioni separate sui tavoli europei.

La Lega potrebbe alla fine permettere la ratifica del Mes, ma il prezzo potrebbe essere un conflitto interno e la responsabilità politica lasciata a Meloni, mettendo in pericolo l’unità della maggioranza.

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