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Merkel gela i mercati. E lo spread Btp-Bund sfiora i 490 pb

A Strasburgo, dopo l’incontro con Sarkozy e con Monti, la cancelliera sottolinea che gli eurobond “non sono necessari” – I listini europei restano positivi, ma cedono terreno – Dopo lo shock dell’asta dei Bund disertata dai grandi compratori, era attesa un’apertura di Berlino sugli eurobond, ma no è venuta – Ricomincia a salire lo spread fra Btp e Bund

Merkel gela i mercati. E lo spread Btp-Bund sfiora i 490 pb

Angela Merkel, alla fine dell’incontro con Sarkozy e Monti a Strasburgo, ha sottolineato che gli eurobond “non sono necessari”. Subito dopo i listini europei hanno ceduto terreno. Piazza Affari intonro alle 15:15 guadagnava lo 0,55%.

Incredibile, ma vero. Le buone notizie arrivano, una volta tanto, dalla Germania. Dopo lo shock dell’asta dei Bund disertata dai grandi compratori, il quotidiano tedesco Bild pubblica indiscrezioni secondo cui a certe condizioni il governo tedesco potrebbe accettare l’emissione di eurobond per affrontare la crisi: un buon punto di partenza per Mario Monti, oggi mediatore a Strasburgo tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. I mercati sperano in un passo in avanti sulla strada degli eurobond, nonostante i continui non in arrivo da Berlino. La verà novità, però, portrebbe essere il via libera ad un ruolo più incisivo della Bce come sollecitato dal ministro degli Esteri francese Alain Juppé.

Le Borse, inoltre, accelerano dopo il dato positivo sulla fiducia in Germania. L’indice Ifo che misura il “clima” nel mondo degli affari tedesco e si basa su un’indagine fra 7mila top manager è salito a novembre a 106,6 da 106,4 del mese precedente. La nota negativa arriva dal Portogallo: il rating di Lisbona, secondo Fitch, passa da BBB- a BB+.

Sul mercato dei titoli di Stato continua la crescita dei rendimenti dei titoli tedeschi. Il Bund decennale è arrivato a rendere il 2,24% (+8 punti base rispetto a ieri). In calo i rendimenti dei titoli periferici: Italia a 6,85% (-9 punti), Spagna 6,51% (-7 punti base). Lo spread btp/Bund si riduce a 465 punti. E’ in recupero l’euro a 1,338 contro il dollaro, da 1,334 della chiusura di ieri.

A guidare i rialzi sono le banche: Intesa sale del 4,26% in attesa che oggi il consiglio di sorveglianza ufficializzi la nomina a nuovo amministratore delegato di Enrico Cucchiani, attualmente responsabile per il gruppo Allianz di Europa, Sud America e Africa. Unicredit sale del 4,66%, Ubi +3,76%, MontePaschi +0,76 %. Mediobanca +1,38% dopo le vendite da parte della Fondazione Monte Paschi scesa dall’1,9 a meno dell’un per cento. Ormai solo il valore della quota in Generali di Mediobanca, rappresenta il 66% del valore della somma delle parti del gruppo contro il 55% della media storica, ovvero la valutazione implicita del business bancario è prossima allo zero.

Corre Mediolanum +5%. Rimbalzano i titoli industriali: Fiat +4,3%, Fiat Industrial +3.08%, StM +2,01%. Sale anche Finmeccanica +2,7% in attesa di novità sul vertice del gruppo. A riscaldare il clima ci ha pensato lo stesso Pier Francesco Guarguaglini con un’intervista al Fatto quotidiano in cui ha ribadito di non avere “ nessuna intenzione di andarmene”.

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