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Meno tensioni internazionali per i mercati che aspettano le mosse di Fed e Bce mentre Vw riparte

La guerra fa meno paura ai mercati che aspettano le mosse della Fed e della Bce – Intanto l’auto riparte: brillano Fca e Brembo e la Volkswagen mette a segno il decimo rialzo di Borsa consecutivo (+50% da inizio ottobre) – Scintille di Stm e Cnh – Fitch non spaventa le banche – Exploit di Maire Tecnimont

Meno tensioni internazionali per i mercati che aspettano le mosse di Fed e Bce mentre Vw riparte

Ieri i mercati americani sono rimasti chiusi per la festa del Thanksgiving Day. Oggi Wall Street lavorerà solo mezza giornata. Dopo essere sceso ieri sotto quota 1,060 contro il dollaro, l’euro è risalito di poco a 1,061. 

Intanto, si allenta gradualmente la tensione dopo l’incidente fra Russia e Turchia. L’attenzione degli investitori si è concentrata di nuovo sui temi della politica monetaria in vista della riunione della settimana prossima della Bce, da cui si attendono nuove misure di stimolo all’economia. 

A Piazza Affari l’indice FtseMib ha guadagnato l’1%, la Borsa di Parigi è salita dell’1,1%, Francoforte +1,3%, si è spinta sui massimi da metà agosto. Le Borse europee chiudono la seduta in buon rialzo, sostenute da acquisti in tutti i settori e in particolare nell’Automotive (Stoxx europeo del settore +2,2%), nel Tech (+1,4%) e nelle Banche (+1%).

Da segnalare a Copenhagen il balzo di Bang&Olufsen, il costruttore danese di televisori e componenti audio, salito del 27%. La società ha comunicato di essere stata avvicinata da un compratore. In vista della riunione della Bce scendono i rendimenti dei titoli di Stato, in particolare il Btp a 10 anni è scambiato all’1,42% con spread a quota 96. 

I Bot a 6 mesi sono stati assegnati in asta ad un rendimento negativo di – 0,112, nuovo minimo storico. Gli investitori si aspettano una nuova discesa stamane, in occasione dell’offerta di Btp a 5 e 10 anni insieme al Ccteu scadenza dicembre 2022.

AUTO 

La ripresa dell’auto, dopo gli anni delle vacche magre, si è finalmente consolidata. Lo conferma il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano. Per il 2015, ha detto, le immatricolazioni in Italia sono viste a 1.560.000 unità, “un livello ancora molto lontano rispetto a quello ante-crisi (-37,4%), ma superiore del 15% rispetto a quello del 2014. Nel 2016 le vendite saliranno a 1.747.000 unità per toccare quota 1.939.000 nel 2017 (+11%) e quota 2.152.000 nel 2018 (+11%). Un livello, quest’ultimo, che può ritenersi quello fisiologico per un grande Paese come l’Italia è”. Fiat Chrysler avanza del 2,7% a 13,54 euro. Il titolo registra un progresso del 38% da inizio anno.

In evidenza anche Brembo (+0,76%), al nuovo record storico a 42,61 euro. Dal primo gennaio a oggi il titolo ha accumulato un guadagno del 55% e ha ottime probabilità di portare a termine il quarto anno consecutivo positivo. Avanza pure Sogefi (+2,55%), ma a spingere tutto il settore automotive è stata Volkswagen (+3,6%). La casa di Wolfsburg è stata la miglior blue chip dell’indice Dax di Francoforte con un guadagno del 3,8% che spinge la quotazione sul livello più alto dal 22 settembre scorso.

E’ il decimo rialzo consecutivo: dal minimo di inizio ottobre (86,36 euro) il progresso sfiora il 50%. A favorire la ripresa è stata la nota con cui l’azienda ha spiegato come intende risolvere tecnicamente il problema dei motori diesel “truccati” in Europa. La soluzione pare meno dispendiosa del previsto. Daimler è salita del 3,2%, Bmw +1,3%. 

CNH

Secondo giorno ruggente per CNH Industrial che, con un guadagno del 5,2% a 6,87 euro, azzera in pratica la performance negativa accumulata da inizio anno. Mercoledì il titolo aveva messo a segno un balzo del 5,4% grazie alla pubblicazione dei risultati della concorrente John Deere. Mediobanca ha rafforzato la raccomandazione Outperform con un target a 8,20 euro.

Per completare le cronache del gruppo Agnelli, va aggiunto che ieri la capogruppo Exor ha prezzato un bond denominato in euro con scadenza 7 anni da 750 milioni: l’obbligazione offrirà un premio di 175 punti base rispetto al midswap, inferiore rispetto alle prime indicazioni che prospettavano una guidance di 185 punti base. L’emissione, scadenza dicembre 2022, stacca una cedola di 2,125%.

STM

Stm ha messo a segno un rialzo del 5,5% a 7,0 euro sulla scia del forte movimento della tedesca Infineon, in rialzo del 13% a Francoforte dopo la pubblicazione dei dati del trimestre. Il produttore tedesco di semiconduttori ha registrato negli ultimi tre mesi del suo esercizio fiscale un incremento dei ricavi del 36% anno su anno, a 1,6 miliardi di euro, in linea con le aspettative. A convincere gli analisti è il forte incremento dell’area di attività denominata Segment, i cui ricavi hanno registrato un incremento a 288 milioni da 188 milioni di un anno prima: il consensus si aspettava 250 milioni.

La società si aspetta di chiudere l’esercizio 2015-2016 con un incremento dei ricavi del 13% sulla base di un cambio euro /dollaro di 1,10, più alto di quello attuale. StM guadagna il 12% da inizio 2015. Completano la giornata rosa del settore industriale di Piazza Affari i rialzi di Prysmian (+1,7%) e Buzzi (+3,3%). Piatta Finmeccanica che, dopo i forti rialzi dei giorni scorsi, chiude la seduta invariata. IL titolo guadagna il 79% da inizio 2015.

E’stata rinviata a metà dicembre la firma del contratto per la vendita al Kuwait di 28 caccia Eurofighter, inizialmente prevista questo mese, come aveva annunciato l’ad Mauro Moretti a fine ottobre. Le fonti citano problemi relativi ad “addestramento dei piloti e invio di personale specializzato”. La commessa attribuita al consorzio partecipato da Finmeccanica ammonta a 7-8 miliardi di euro. Ubs ha deciso di ritoccare il target price a 13,60 euro da 13,0 euro, lasciando il giudizio Neutrale.

BANCHE 

Il dato sulla massa monetaria M3 pubblicato dalla Bce ha evidenziato un aumento del 5,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “I prestiti al settore privato sono aumentati dell’1% annuo, sempre nel mese di ottobre “è il commento degli analisti di JP Morgan, che hanno sottolineato come il dato abbia fatto un “impressionante rimbalzo”. Sul settore hanno pesato i commenti negativi di Fitch sul costo “esorbitante” del salvataggio delle quattro banche commissariate. 

Tra i Big Unicredit avanza dello 0,9%, Intesa +0,5%, Monte Paschi invariata. Bper +1,03%. L’ad Alessandro Vandelli ha reso noto che la banca è al lavoro con l’advisor, Goldman Sachs, e che fino al prossimo anno non ci saranno novità in merito alle possibili aggregazioni. “Per quando ci riguarda questa è una fase di esplorazione”, ha dichiarato il top manager. E’ chiaro”, ha aggiunto, “che la crescita tramite aggregazioni è un aspetto importante, ma diventa una scelta strategica rilevante, che va fatta dopo attente valutazioni”.

Generali sale dello 0,6%, nell’asset management spicca Mediolanum +1,3%. Telecom Italia ha guadagnato il 2,1%, Enel +0,7%. Tra i petroliferi Eni guadagna lo 0,6%. Consistenti i rialzi di Saipem (+2,2%) e Tenaris (+2,9%). Fra i titoli del lusso buoni rialzi per Moncler (+2,9%) e Ferragamo (+1,4%). Fra le mid cap svetta Maire Tecnimont (+4%), che dovrebbe ottenere a breve un importante nuovo contratto in Oman. 

Ieri pomeriggio la Refineries and Petroleum Industries Co (ORPIC) ha annunciato di aver finalizzato le trattative con una serie di interlocutori selezionati per contratti del valore complessivo di 4,5 miliardi di dollari. I lavori affidati a Maire Tecnimont, dovrebbero aggirarsi sugli 800 milioni di dollari. Con quest’ultimo ordine, il portafoglio delle nuove commesse salirà a 3,4 miliardi di euro.

Mondadori sale del 3,4%, Trevi +4,3%.

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