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Manovra, il contropiano del Pd

Dalle misure anti-evasione all’imposta sui patrimoni immobiliari rilevanti, dal ridimensionamento della pubblica amministrazione alla riduzione dei costi della politica, fino a un contributo di solidarietà sui condonati – E poi ancora: liberalizzazioni, dismissioni e crescita – Bersani: “Non toccate le pensioni” – Mercatali: “Il Governo metterà la fiducia”.

Manovra, il contropiano del Pd

La contromanovra del Pd è pronta. Bersani ne illustrerà i contenuti nel primo pomeriggio ma già ne ha anticipato una sintesi in un’intervista: “Primo: una terapia choc contro l’evasione. Proporremo l’uso di sette o otto grimaldelli che, se utilizzati, possono aiutare a cominciare a vincere la battaglia. Secondo: un’imposta sui patrimoni immobiliari rilevanti. Terzo: un ridimensionamento drastico di pubblica amministrazione, istituzioni e costi della politica. Quarto: un contributo di solidarietà che finalmente gravi non sui tassati ma sui condonati. A questo aggiungiamo liberalizzazioni, dismissioni ragionevoli del patrimonio pubblico, e un po’ di politica industriale e di sostegno all’economia”.

Ieri sera i senatori del gruppo Pd si sono incontrati con il segretario, proprio per mettere a fuoco i dettagli. “Le nostre proposte si tradurranno in una serie di emendamenti – spiega il capogruppo Pd in commissione Bilancio, Vidmer Mercatali – Già li stiamo preparando: non saranno molti, ma significativi: trenta, al massimo una cinquantina”.

Ma Mercatali non si fa illusioni: si dice convinto che “alla fine il Governo metterà la fiducia, come sempre, “perché – spiega – le divisioni all’interno della maggioranza non si compongono. Anzi, più la discussione rimane aperta e più tra di loro ogni giorno ce n’è una nuova. L’Iva, la patrimoniale, le pensioni… Certo se venissero accolti i nostri suggerimenti, sarebbe una bella rivoluzione: decidere che si fa pagare chi finora non ha pagato e intervenire sulla crescita del Paese significa tornare a dare speranza ai giovani e alle imprese. Nella mia città, Ravenna, che non è un grosso centro, ci sono 1.300 persone che dichiarano un reddito superiore ai 90 mila euro, e il 50% delle auto ha una cilindrata superiore ai 2.000 cc. Intervenire su queste situazioni, facendo pagare il giusto, sarebbe anche un segnale verso quegli operai ai quali si chiede di andare in pensione più tardi”.

E a proposito di pensioni, Mercatali ricorda che “già ci abbiamo messo le mani tre volte. Il governo pensa solo a questo?”. Su questo punto, Bersani nell’intervista di stamane è netto: “E’ ora di smetterla di tentare di cavar soldi da lì, per coprire il buco del giorno, per non toglierli agli evasori o a chi è sempre al riparo. E’ insopportabile. Comunque, se si vuol parlare di evoluzione del sistema pensionistico a favore dei giovani, si ricordi che noi siamo i primi ad aver fatto la riforma. Io sono per discutere, dunque. Abbiamo sempre detto che per noi la messa a regime del sistema consiste nell’individuare una fascia di anni nella quale ci sia flessibilità di uscita in ragione di meccanismi di convenienza. Parliamone. Quel che non accetto è che per colmare il buco degli Enti locali si vogliano toccare le pensioni: si facciano pagare i condonati e si metta una tassa sui patrimoni rilevanti. Se non sanno come si fa, glielo spieghiamo noi”.

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