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Lotta alle ecomafie ricordando Nadia Toffa, coraggiosa cronista della legalità

In provincia di Salerno il ricordo della giornalista Nadia Toffa autrice di inchieste e reportage scomodi

Lotta alle ecomafie ricordando Nadia Toffa, coraggiosa cronista della legalità

Rifiuti, cemento, scarichi abusivi per circa 300 milioni di euro all’anno: un record ? Non è detto, perchè le ecomafie non si fermano facilmente. Quando Legambiente ha presentato il suo Report insieme alla Società Novamont, descrivendo le cifre dell’eco-business concentrato particolarmente in cinque Regioni -Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Lombardia- molti si sono chiesti come mai ci fosse ancora tanto traffico illecito in un Paese che (nel bene o nel male) ha preso la strada della transizione ecologica. Un Paese che ha specializzato Carabinieri e Guardia di Finanza contro traffici trasformati in industria con tanti volontari all’opera in tutta Italia. Le risposte ai dati di Legambiente sono state molteplici: controlli insufficienti, complicità, interessi di medio lungo termine su terre incolte, abusivismo edilizio, imprenditoria senza scrupolo. Si, ci sono quelli che vanno contro le regole. Venti giorni fa un’azienda di conserve dell’agro nocerino, famosa in tutto il mondo per il suo marchio doc, è stata sequestrata per scarichi abusivi nel fiume Sarno. Dal Nord hanno sepolto per anni rifiuti pericolosi nelle campagne del casertano. Un clean system che ha fatto risparmiare miliardi per smaltimento.

Per fortuna il dibattito e le iniziative per la legalità non si fermano. Lo ha ricordato di recente anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo Stato e l’opinione pubblica devono essere uniti perché ci sono “capitali illeciti anche nel circuito delle imprese” ha detto agli agenti della GdF. E l’informazione?  “ Da qualche tempo non è più così. Voglio augurarmi che le inchieste giornalistiche ritornino ad essere molto accurate, severe e  veramente utili” dice a FIRSTonline Margherita Rebuffoni, madre della giornalista Nadia Toffa scomparsa nel 2019. Margherita è molto attenta a quello che viene raccontato dai media. Ha seguito la carriera della figlia ed è vicina ai giornalisti.

Il valore dell’informazione

Madre di una cronista tenace ed appassionata con il marito Maurizio Toffa la signora Rebuffoni gira l’Italia da Brescia per stimolare la partecipazione dei cittadini alla lotta alle ecomafie a presidio della legalità. A Sant’Arsenio, a pochi chilometri da Salerno, i Toffa hanno partecipato al Premio Giornalistico Nadia Toffa 2023, dedicato ad  “Ambiente e legaltà”. L’evento è stato organizzato dal Comune di Sant’Arsenio e dal NOA-Nucleo Operativo Ambientale. Nadia, inviata delle Iene, ha realizzato inchieste scottanti su rifiuti e sanità malata.  “Queste occasioni ci ripropongono  un amore per nostra figlia e che venga ricordata così, è una cosa meravigliosa”. A Nadia è dedicata una Fondazione che organizza incontri e dibattiti coinvolgendo volontari e giovanissimi. “Tanti giovani stanno approcciando questi temi. Si tratta del loro futuro. Si mobilitano contro quello che noi anziani abbiamo fatto senza volerlo “, aggiunge la signora Rebuffoni. La figlia lavorava sodo e con caparbietà per arrivare nel mondo dell’informazione.
In campo per l’ambiente ci sono le istituzioni e i volontari come il NOA. Ma è solo un problema del Sud ? “Assolutamente no. Siamo messi male anche al Nord. Per fortuna i NOA qui esistono. Controllano senza essere invasivi  e sono molto generosi con noi che affrontiamo questi argomenti “.

Nadia Toffa è passata alla storia del giornalismo d’inchiesta come una meteora data la sua scomparsa in giovane età. “Era scrupolosa quando iniziava un’inchiesta. Amava questo lavoro. A volte impiegava anche un mese per arrivare alla verità “. Non si fa più così, gli articoli e i servizi fatti bene sono faticosi ,ma si può fare. Il business del malaffare, purtroppo, non si cura delle inchieste dei mezzi di informazione È troppo ghiotto il giro d’affari anche in un Paese che vuole diventare green, green, perché una o più cronisti chiudano il ciclo. Però è sempre meglio provarci.

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