Condividi

Lo spread scende sotto i 330 pb e nel finale Piazza Affari recupera (+0,6%)

La discesa dello spread Btp-Bund sotto quota 330 ridà fiato a Piazza Affari che nel finale guadagna lo 0,6 per cento – I mercati apprezzano l’allontanarsi di Grillo dall’area di governo – Exploit di Ferragamo ma bene anche Buzzi, Autogrill e Luxottica e soprattutto Mps dopo l’emissione dei Monti bond – In ribasso Mediobanca e Bper.

Lo spread scende sotto i 330 pb e nel finale Piazza Affari recupera (+0,6%)

Giornata incerta sui listini con il listino milanese che continua a pagare le incertezze elettorali annullando i guadagni da inizio anno. Il ftse Mib si riprende nel finale e chiude comunque in territorio positivo sulla scia degli altri listini europei che nella seduta hanno mostrato maggiore convinzione. Milano + 0,60% con lo spread che scende a 327 punti base.  Parigi +0,9%, Londra +0,55%, Francoforte +1% dopo il dato sul tasso di disoccupazione tedesco che è rimasto invariato al 6,9% e col numero dei senza lavoro che ha sorpresa è calato di 3mila unità a 2,92 milioni. Madrid +1,3%, dove scende Bankia dopo il rosso record nel 2012 di 19,193 miliardi di euro. Sul fronte delle banche  nella notte la Ue ha raggiunto un’intesa di principio sulle nuove norme dei requisiti di capitale delle banche per l’applicazione di Basilea 3.L’accordo prevede anche di limitare i bonus dei manager. Martedì i ministri finanziari Ue discuteranno l’accordo. L’obiettivo di Parlamento e Consiglio è di far entrare in vigore la nuova direttiva (denominata Crd IV) dal primo gennaio 2014.

Mentre le elezioni italiane hanno mandato un segnale ai Paesi europei fautory dell’austeroity a tutti costi, la Grecia è ormai entrata nel suo sesto anno consecutivo di recessione. A dicembre, hanno reso noto le autorità elleniche per le statistiche, le vendite al dettaglio sono diminuite dell’8,7% tendenziale. L’euro scende sul dollaro a 1,3080 (-0,45%).

Dagli Stati Uniti sono arrivati alcuni dati macro contrastanti. Ha deluso il pil Usa che, secondo la prima revisione del dati di un mese fa, nel quarto trimestre è cresciuto dello 0,1%, contro attese di un rialzo dello 0,5%. A gennaio però il dato indicava una flessione dello 0,1%.

Sono scese più delle attese invece le richieste dei sussidi di disoccupazione e l’indice Chicago Pmi di febbraio è aumentato a 56,8 punti da 55,6, sopra i 54 punti delle attese degli economisti. Complici alcune trimestrali deludenti, Wall Street ha aperto incerta per poi riprendere quota. Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones saliva dello0,10% e il Nasdaq dello 0,37%. Vendite però su Groupon che crolla e perde un quarto della propria capitalizzazione a causa di dati trimestrali sotto le attese. Il gruppo ha chiuso il quarto trimestre con una perdita di 81,1 milioni di dollari, in aumento rispetto ai 65,4 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi sono saliti del 30% a 638,3 milioni di dollari, sotto le attese di Wall Street. Male anche il largo consumo di J.C.Penny, dopo la trimestrale negativa.

A Piazza Affari brilla Salvatore Ferragamo +6,19%, Buzzi Unicem +4,78%, Luxottica +3,64%, Autogrill +3,59%, Prysmian +2,58%. In rosso nel complesso il comparto bancario: Bper -1,08%, Intesa -1,04%, Unicredit -0,26%. Mediobanca –1,94%. Generali +0,81%, Leonardo Del Vecchio si è oggi detto favorevole alla conferma di Galateri alla presidenza. Positiva Bpm +0,48% e Mps +1,25%, oggi è stata completata l’emissione di Tremonti bond per 4 miliardi di euro.

In rosso sul fondo del Ftse Mib oltre ad alcune banche anche Tenaris -1,19% e Saipem – 1,30% dopo il nuovo pressing da parte del fondo Knight Vinke al suo scorporo da Eni. Il Cane a sei zampe ha rispedito al mittente l’invito sottolineando che “Saipem è stato un investimento fenomenale per Eni. Infatti anche ai prezzi di oggi un azionista che avesse comprato titoli Saipem in sede di Ipo avrebbe realizzato 18 volte il capitale investito”. Fiat riduce il calo di giornata e chiude vicina alla parità a -0,05%.

Parmalat +0,33%, i Pm di Parma hanno chiesto la nullità del contratto di acquisto Lag e la revoca del Cda. D’Amico balza del 9,93%: la società torna all’utile nel quarto trimestre dopo 14 trimestri consecutivi di rosso, nel complesso il 2012 si chiude con una perdita netta di 106 milioni.

La Consob ha aperto una consultazione al mercato (da lunedì sul sito dell’autorità) due raccomandazioni rivolte alle società attive nel settore delle energie rinnovabili e nel settore immobiliare che hanno l’obiettivo della predisposizione di una ”più efficace e trasparente informativa finanziaria sugli aspetti contabili più rilevanti e sui principali fatti di gestione”.

Commenta