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Lirica, quanto guadagnano le star in Italia

Il mensile Classic Voice svela a quanto ammonta il nuovo tetto ai compensi dei grandi musicisti: in cima alla classifica direttori d’orchestra e solisti, seguiti da cantanti e registi – Il vero problema è però nella regolarità dei pagamenti: chi non lavora nei templi della musica è costretto ad aspettare anche anni prima d’incassare.

Lirica, quanto guadagnano le star in Italia

Un tetto di 30mila euro a concerto per i cachet dei grandi direttori d’orchestra e dei solisti più richiesti. Questo il limite stabilito dagli Enti lirici per mettere fine all’anarchia degli anni Ottanta e Novanta, quando in Italia le star della musica arrivavano a guadagnare cifre astronomiche. I numeri dei nuovi compensi in vigore nelle istituzioni musicali del nostro Paese sono stati diffusi dal mensile Classic Voice, oggi in edicola con il nuovo numero. 

Per quel che riguarda i cantanti, chi guadagna di più arriva a incassare 20mila euro per un concerto e 17mila per ogni recita d’opera. I registi di maggior successo, invece, viaggiano intorno ai 60mila euro per ogni allestimento.

Certo, non sono numeri da tutti. Solo il gotha del settore può chiedere cachet di questo livello, ma forse non è questo l’aspetto più importane. Oltre all’importo dell’assegno, per gli artisti, conta la regolarità e la puntualità dei pagamenti. Chi si esibisce nei templi della musica come la Scala di Milano, Santa Cecilia a Roma e la Fenice di Venezia sa che non avrà problemi.

Chi invece lavora al Teatro lirico i Cagliari, in media, per essere pagato deve aspettare ben tre anni. A Genova l’attesa dura un anno, mentre a Firenze e all’Opera di Roma si naviga tra i sette e i nove mesi. La ragione? I teatri si trovano spesso senza liquidità, in molti casi senza averne colpa: anche se hanno il bilancio in ordine, ricevono i fondi governativi con cadenza (e importo) irregolare. Risultato: giovani talenti (ma anche affermati maestri) preferiscono cercare impiego all’estero.

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