Condividi

Libia, Gheddafi fa appello alle tribù mentre i ribelli avanzano a Tripoli

Gli insorti hanno conquistato Abu Salim, quartiere della capitale dove fino a ieri si pensava fosse nascosto il Raìs – I combattenti continuano a ripetere che ormai è circondato, ma il Colonnello si fa sentire ancora dalla tv: “Marciate su Tripoli, non lasciatela a quei ratti. Il Paese non è dell’Italia o della Francia”.

Libia, Gheddafi fa appello alle tribù mentre i ribelli avanzano a Tripoli

Prosegue l’avanzata dei ribelli libici. Le truppe anti Gheddafi hanno conquistato stamane dopo ore di scontri Abu Salim, quartiere centro centromeridionale di Tripoli. Era questa una delle poche zone delle capitale ancora in mano alle truppe lealiste. Fino a ieri si pensava che proprio qui si nascondesse il Colonnello, probabilmente in compagnia di alcuni dei suoi figli. “Quelli di Gheddafi adesso si trovano a Mashrur – sostiene Mohammed Sayed Gargab, uno dei capi ribelli – che è un sobborgo adiacente ad Abu Salim, ormai sotto il nostro controllo”.

Nel frattempo gli insorti hanno comunicato l’intenzione di governare il Paese direttamente da Tripoli, spostando quindi il centro di controllo dalla roccaforte di Bengasi. “Proclamo l’inizio della ripresa dei lavori dell’ufficio esecutivo a Tripoli”, ha annunciato dalla capitale Ali Tarhouni, che si occupa di petrolio e questioni finanziarie nel Consiglio nazionale transitorio. Intorno a lui i combattenti continuano a ripetere di aver circondato il Raìs, ma diversi testimoni sul campo riferiscono che gli scontri non sembrano ancora vicini alla conclusione.

Tanto più che Gheddafi è tornato a incitare i suoi uomini dai microfoni della televisione di Stato. “Le tribù devono marciare su Tripoli – ha detto il Colonnello -. Non lasciate Tripoli a quei ratti, uccideteli, sconfiggeteli rapidamente. La Libia non è dell’Italia o della Francia”.

Commenta