Condividi

Letta all’Ue: “Anticipare il Fondo per l’occupazione giovanile”

Il Premier interviene alla Camera in vista del Consiglio Ue di giovedì e venerdì: “Chiederemo di anticipare il Fondo per l’occupazione giovanile e che dal 2016 sia aumentata la sua dotazione finanziaria” – “Vogliamo poi che la Ue usi la Bei, aumentando il credito erogato alle Pmi, punto di riferimento essenziale”.

Letta all’Ue: “Anticipare il Fondo per l’occupazione giovanile”

“Nei prossimi mesi vareremo un secondo pacchetto d’interventi” per attuare le misure sul lavoro che si decideranno al prossimo Consiglio Ue. Lo ha detto questa mattina il premier Enrico Letta intervenendo alla Camera in vista dell’appuntamento europeo di giovedì e venerdì. 

Secondo Letta, “la Ue dovrà mobilitare tutte le risorse disponibili, anticipare al massimo il Fondo per l’occupazione giovanile per far finanziare già dal primo gennaio i primi progetti, con risorse concentrate su due anni e non su sette. Ma non basta. Chiediamo che nel 2016 ci sia una revisione dello strumento e l’aumento della dotazione finanziaria”. Quanto ai fondi strutturali, “arriveranno circa 55 miliardi all’Italia nei prossimi sette anni. Chiediamo che nella programmazione il sostegno al lavoro dei giovani abbia la priorità”. Infine, “chiediamo che la Ue usi la Bei, aumentando il credito erogato alle Pmi, punto di riferimento essenziale”.

Il Premier ritiene che a Bruxelles “il confronto sarà duro e importante”, ma “se si ferma così com’è l’Europa è perduta”. Al vertice “porrò l’accento una volta ancora sul dramma del lavoro che non c’è – ha detto ancora il Presidente del Consiglio –, sugli oltre 15 milioni di ragazzi senza lavoro e prospettiva”, e soprattutto “su un’Europa che o dà risposte concrete ai problemi o lentamente muore”. 

Letta ha parlato di un’Unione europea “che stenta a uscire dalla recessione, dove sono calati gli investimenti, dove si sono chiusi drammaticamente i rubinetti del credito in alcune Paesi, dove le ombre sulla moneta unica non sono ancora fugati del tutto”, come dimostra il fatto che “sono bastate due notizie da Karlsruhe e Atene per dare il segno che la crisi non è ancora finita, per riportare immediatamente la tensione sui mercati, far salire i tassi di interesse sul nostro debito e di altri Paesi Ue”.

Per queste ragioni il Consiglio Ue “dovrà costruire qualcosa di più forte e solido, non solo tamponare l’emergenza”, e dovrà “rifuggire da ogni soluzione al ribasso – ha sottolineato il Premier –. Il tempo stringe, va contrastata l’inerzia, la difesa di impostazioni rigide, di prerogative nazionale”.

Insomma, l’Italia “vuole essere in prima fila” nella lotta alla disoccupazione giovanile, e “per questo domani in Consiglio dei ministri approveremo un pacchetto di misure per aiutare il lavoro e sostenere le famiglie in difficoltà – ha continuato Letta –. E forte di questa iniziativa, chiederò con fermezza che la Ue non abbandoni a se stessi gli Stati membri, ma li supporti con misure visibili, effettive e concrete”. 

Come anticipato i giorni scorsi, nel Cdm di domani saranno approvate “forme di decontribuzione per le imprese che assumono giovani in difficoltà o che convertono in tempo indeterminato contratti a tempo determinato e misure per scoraggiare l’inattività dei giovani con percorsi professionali – ha confermato il Presidente del Consiglio – Si tratta di scelte indipendenti da quanto avverrà a Bruxelles, ma che sono in sintonia con la discussione”.

Commenta