Condividi

Le pagelle del debutto del campionato di A: Napoli e Juve super, Milan e Lazio Ok, Inter e Roma flop

Grandissimo Napoli e arrembante Juve: sono i primi responsi del campo nell’avvio del massimo campionato – Lavezzi e Hamsik, Pirlo e Conte sugli scudi – Ma colpiscono anche il ko in casa della Roma e quello dell’Inter a Palerrmo: Daniele Conti manda all’inferno Luis Enrique, mentre la difesa nerazzurra è un colabrodo.

NAPOLI, CHE IMPATTO SUL CAMPIONATO!

VOTO: 7,5

Il gradino più alto del podio se lo prende il Napoli di Mazzarri. Impressionante la prova di forza degli azzurri, che a Cesena si sono permessi addirittura il lusso di far riposare un mammasantissima come Marek Hamsik. La novità del Napoli 2011/2012 è proprio questa, una rosa ampia che permetterà a Mazzarri di alternare gli uomini senza perdere troppo in qualità. Alla fine però, la differenza l’hanno fatta ancora una volta i tenori d’attacco: Lavezzi, bravo e furbo a trovare il gol dopo pochi minuti e Hamsik, autore di una rete meravigliosa che ha chiuso la partita. Non c’è che dire, la vittoria del Napoli è stata bella e convincente, anche perché l’avversario non era facile da battere (scommettiamo che non saranno in molti a vincere al “Manuzzi”?). Ora gli azzurri dovranno affrontare due esami molto più difficili (Manchester City mercoledì e Milan domenica sera), ma con queste premesse il popolo all’ombra del Vesuvio può decisamente sognare.

PIRLO TRASCINA LA JUVE, CONTE SI ARRABBIA CON L’ARBITRO.

VOTO: 7

Quando Andrea Pirlo, al 38esimo del secondo tempo, ha “scucchiaiato” il pallone per l’eurogol di Marchisio, in molti avranno pensato alle parole pronunciate da Marcello Lippi giovedì sera: “Questo è un grande stadio, ma ora servono giocatori degni di giocarci”. Ed eccone uno, mister Lippi. L’architetto Pirlo ha letteralmente costruito il primo e l’ultimo gol della Juve, inoltre, per non annoiarsi, ha passato il resto della partita a deliziare il pubblico con geometrie degne del suo nome. Insomma, i bianconeri hanno finalmente trovato il giocatore che mancava, quello in grado di dettare i tempi in mezzo in campo. Certo, il giudizio definitivo andrà rinviato a quando la Juve affronterà avversari più credibili (ma il Parma dov’era?!), intanto però il pubblico bianconero ha rivisto giocate che mancavano dai tempi pre – Calciopoli. Promosso a pieni voti anche Conte, tarantolato in panchina (anche sul 4 a 0) e in conferenza stampa: “Non mi è piaciuto l’atteggiamento dell’arbitro Celi, nel primo tempo c’erano un gol e un rigore per noi. Siamo la Juve, non vogliamo favori, solo equità nei giudizi”. Lo sfogo dopo un 4 a 1 può far sorridere, ma le moviole danno ragione a Conte. Che non ci sta mai ad abbassare la testa davanti a nessuno. Come pretende la storia della Juventus.

LA LAZIO SOGNA CON KLOSE E CISSE’.

VOTO: 6,5

Il giudizio dopo la partita di San Siro è stato pressochè unanime: questa Lazio fa sul serio. Certo, se vorrà puntare davvero in alto Reja dovrà lavorare sulla mentalità (dopo il pareggio del Milan i biancocelesti hanno praticamente smesso di giocare) ma la prova di forza dell’attacco è un segnale ben preciso. Nella scorsa stagione la Lazio pagò l’assenza di un bomber da 20 gol, dunque Lotito ha pensato bene di acquistarne due. Klose e Cissè hanno avuto un impatto devastante sul nostro campionato, andando subito in gol (e che gol!) a San Siro contro il Milan campione d’Italia. Poi la Lazio s’è sgonfiata, evidenziando quei limiti caratteriali che andranno necessariamente corretti. Il bilancio di questa seconda giornata però è positivo, perché ora la gente laziale sogna. E con quei due là davanti, ne ha decisamente diritto.

MILAN: BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO?

VOTO: 6

Dopo la prestazione bi – color di venerdì sera, il dubbio è più che lecito: meglio arrabbiarsi per la partenza sconcertante o godersi la reazione rabbiosa? Difficile scegliere da che parte stare, perché gli inizi di campionato storicamente riservano sempre qualche sorpresa. Certo, un inizio così confuso non se lo immaginava proprio nessuno, soprattutto Nesta, autore del peggior primo tempo della sua carriera dopo quello del derby con la Roma del 2002 (Alessandro, allora giocatore della Lazio, dopo essere stato umiliato da Montella chiese il cambio all’intervallo). Questo non è lui, è il suo sosia, avranno pensato Klose e Cissè dopo averlo scherzato. Nella ripresa poi Nesta, da campione qual è, si è riscattato con un salvataggio sulla linea che è valso come un gol. Detto delle amnesie difensive, non va dimenticata però la reazione del Milan, capace di raddrizzare il match in 5 minuti e di mettere alle corde la Lazio almeno fino a metà secondo tempo. Contando le occasioni da gol, i rossoneri avrebbero anche potuto vincere, ma a conti fatti il pareggio ci può stare. Ecco perché diamo al Milan una risicata sufficienza. Consapevoli che per fare risultato a Barcellona, servirà ben altro.

INTER, CHE DISASTRO! GASPERINI E’ NEI GUAI.

VOTO: 4

Come i gol presi da un Palermo che sembrava il Barcellona. Ora si aprono i processi, e il grande imputato, ça va sans dire, è Gian Piero Gasperini. La difesa a tre è stata la grande scommessa del tecnico di Grugliasco, portata avanti per tutta l’estate nonostante da Palazzo Saras, diciamo così, qualcuno non fosse propriamente convinto. E quel qualcuno ora potrebbe pretendere cambiamenti, perché obiettivamente così non va. L’Inter crea tanto, questo è vero, ma subisce ancora di più. I gol presi a Palermo non sono che la conseguenza di una squadra mal messa in campo, e se i rosanero non avessero fallito clamorosamente ben 3 contropiedi (!) sarebbe finita con un punteggio tennistico. La formazione iniziale poi è stata sbagliata, anche se Gasperini ha avuto il merito di correggerla per tempo (a proposito, chissà Zarate come avrà preso il cambio dopo soli 34 minuti?). E’ chiaro però che il caso Sneijder va risolto, perché l’olandese è assolutamente imprescindibile. Sul modulo poi Gasperini valuterà il da farsi, ma è fuori discussione che qualcosa andrà modificato. Perché lui continua a ripetere che il 3-4-3 a Genova gli diede buoni risultati, ma è bene che qualcuno gli spieghi che l’Inter è un’altra cosa. Altrimenti se ne accorgerà da solo.

LA ROMA CROLLA, ORA LUIS ENRIQUE RISCHIA DAVVERO!

VOTO: 4

Il disastro continua. La Roma vive una sorta di incubo, dalla quale non riesce più a svegliarsi. Sotto accusa, guarda un po’, finisce ancora lui, l’uomo dalla mascella di ferro da tempo nel mirino di tutto l’etere giallorosso. Luis Enrique, un po’per errori, un po’ per sfortuna, non sembra in grado di tirare fuori la Roma dalla crisi nera nella quale è sprofondata da un mesetto a questa parte. L’eliminazione con lo Slovan Bratislava ha creato una sorta di buco nero nell’ambiente giallorosso, ingigantito dalle polemiche sul caso Totti. Ma la partita contro il Cagliari ha dimostrato che i problemi della Roma vanno ben oltre all’eterno dilemma sul capitano. Il gioco “modello Barça” è rimasto sulle lavagne di Trigoria e i tanti nuovi acquisti hanno ancora bisogno di tempo per integrarsi con i compagni. Il tempo però è l’unica cosa che manca a Luis Enrique, che sabato prossimo si giocherà il tutto per tutto a San Siro contro l’Inter. Dovesse perdere anche lì, allora la sua posizione, già traballante, diventerebbe assolutamente indifendibile. Ammesso che non lo sia già.

Commenta