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Le difese immunitarie si potenziano a tavola: il metodo Alonzo

Per il medico italoportoghese piuttosto che ricorrere a integratori e preparati vitaminici occorre concentrarsi sulla funzione essenziale dell’intestino e sul ruolo fondamentale del microbiota. Parlare di diete e calorie non ha piu senso. Occorre cambiare cultura a tavola e concentrarsi sull’effetto che il cibo può avere sulle cellule. Esistono cibi in e cibi out. Il ruolo della Nutrigenomica.

Le difese immunitarie si potenziano a tavola: il metodo Alonzo

Basta con i farmaci fai da te, basta con l’uso indiscriminato di integratori vitaminici e di pillole magiche, basta con le manipolazioni chimiche del cibo che assumiamo, ma basta anche con la scuola delle calorie e delle grammature. Oramai è chiaro – ce lo dicono i tempi che stiamo vivendo, che hanno d’un colpo fatto crollare molte certezze – che dobbiamo riorganizzare i nostri stili di vita, alimentari ma anche sanitari. La denuncia viene da Mirko Alonzo, Medico Chirurgo italoportoghese, Autore dei libri “Metodo Alonzo e Performance” e che si occupa di Alimentazione, Nutrigenomica e Nutrizione Molecolare.

La prima considerazione che Alonzo tiene a sottolineare è che “bisogna passare, oggi, dall’antica concezione che “siamo ciò che mangiamo” al “siamo ciò che siamo in grado di assorbire e metabolizzare”. C’è una bella differenza. “Sia chiaro – premette – non c’è nulla nella mia posizione scientifica che si voglia contrapporre a ciò che la medicina ha già assodato, occorre solo affiancare ed arricchire gli studi del passato, dando loro un nuovo respiro”. La sua metodica, infatti, si avvale soprattutto del connubio tra moderna ricerca scientifica e pratica clinica, unita imprescindibilmente alla sinergia medico-paziente. Partendo dal presupposto che la Natura è benevola e maestra verso l’essere umano, potrebbe rivelarsi imprudente affidarsi ad una strategia di cura esclusivamente sintomatica, soprattutto se questa dovesse indurre il paziente ad un abuso di farmaci che gli possa creare una pericolosa dipendenza. “Spesso si tende, infatti, a curare i sintomi più che ad indagare le cause che li hanno generati. Ad esempio, se si ha l’intestino pigro, si prende un lassativo, oppure, per un mal di testa, si ricorre subito ad una pasticca e così via’’.

Per Alonzo invece è fondamentale liberare i pazienti, per quanto possibile, dall’assunzione smodata e semplicistica del farmaco, spesso dovuta ad un pericoloso ‘’fai da te’’ che si basa, tra l’altro, sull’erronea concezione che il corpo umano sia da trattare come se i singoli organi fossero indipendenti l’uno dall’altro, invece di considerare che in realtà questi interagiscono continuamente tra di loro. L’obiettivo è dunque una medicina del benessere, che indaghi le cause che hanno generato i sintomi di cui il paziente soffre e affinché ciò sia possibile, si deve predisporre l’organismo nelle migliori condizioni, per attivarne i naturali sistemi di difesa, mediante soprattutto il ripristino dei principali equilibri fisiologici. In questa maniera – precisa Alonzo – è possibile ridare ad ogni individuo la speranza di intervenire a livello preventivo su molte malattie, migliorando la propria qualità di vita, alimentandosi in modo corretto e soprattutto curando una moderata attività fisica e un’adeguata idratazione’’.

verdure e ortaggi

 ‘’Le scienze più moderne, quali ad esempio la Nutrigenomica, hanno dimostrato come gli alimenti che assumiamo quotidianamente siano in grado di fornire informazioni ai nostri geni e modularli. Sono quindi le molecole (e non le calorie) che introduciamo attraverso l’alimentazione giornaliera, carboidrati, proteine, vitamine, lipidi, minerali e l’acqua, che sono in grado di modificare la secrezione ormonale, di ‘’interloquire’’ quindi con le cellule e con il nostro DNA, determinando nell’organismo l’accumulo o la perdita di peso ed indirizzandolo verso la malattia o verso la salute. Questa scienza ha cambiato profondamente la vecchia scuola alimentare delle calorie e delle grammature ed oggi, infatti, dobbiamo considerare che noi non bruciamo calorie, ma metabolizziamo per produrre molecole. Difatti non siamo un calorimetro, siamo un organismo vivente che produce e interagisce con le molecole e non con calorie”. Come a dire che non possiamo più, in tempi moderni, considerare il nostro organismo come un semplice conto di calorie, ma dobbiamo guardare molto oltre ed in particolare alle funzionalità degli organi per scegliere le combinazioni e le sequenze di cibo più appropriate, in base a ciascuno di noi. “Proprio per questo va scardinato il gossip alimentare e l’idea che la medesima dieta sia valida per tutti. E’ inoltre troppo semplicistico e a volte anche fuorviante considerare la dieta con l’unico fine di perdere peso. Nella mia metodica il controllo del peso non è l’obiettivo da raggiungere bensì la conseguenza dello star bene in salute e dell’aver rimesso in equilibrio funzionale i vari organi quando possibile”.

Questi principi si ritrovano nel metodo messo a punto da Alonzo, basato su solide basi scientifiche.

Siamo chiaramente al superamento dei tradizionali testi e metodi che parlano di alimentazione, diete con conteggi calorici o pillole magiche che promettono di fare miracoli senza che si debba fare nulla. In questo caso l’approccio è impostato su un tipo di medicina personalizzata che considera la persona nella sua globalità, sotto l’aspetto sia fisico che mentale.

Entrando un po’ più nel dettaglio, il dottor Alonzo invita a ridurre quanto più possibile le manipolazioni chimiche a cui il cibo viene sottoposto. In particolare consiglia di ridurre: le carni lavorate, insaccati, farine raffinate 0 e 00 e derivati, merendine industriali, fritture, zuccheri raffinati, prodotti inscatolati ricchi di conservanti, margarina, succhi di frutta confezionati industriali, latte e formaggi di origine animale proveniente da allevamenti intesivi, alcolici, bibite industriali gassate.

caprese di mozzarella e pomodoro

Consiglia invece di prediligere l’assunzione di: Cereali integrali biologici (farro, miglio, grano saraceno, riso integrale, tapioca etc.) semi oleosi (chia, girasole, zucca, lino), frutta secca a guscio (mandorle, noci, arachidi non salate, pistacchi, pinoli etc), legumi freschi (lenticchie, ceci, fagioli etc.), pesce fresco preferibilmente azzurro, frutta e verdura fresca di stagione, estratti di succhi freschi di verdura cruda e/o di frutta bevuti al momento. Il tutto va accompagnato da una adeguata idratazione e da una moderata attività fisica.

Molto importante nella sua metodica è anche la sequenza con cui introdurre i cibi durante un pasto.

Uno dei tanti esempi che scrive nel suo manuale è quello di iniziare il pranzo e/o la cena con una porzione di verdura cruda, mista e fresca di stagione. “Essa contiene fibra idrosolubile, consumata all’inizio di ogni pasto, forma con l’acqua presente nell’intestino, una sorta di “gel” che fa sì che il glucosio venga assorbito più lentamente, limitando così il picco di zuccheri nel sangue (picco glicemico).

“Una bassa glicemia dopo il pasto limita la secrezione di insulina, col risultato di non accumulare grasso corporeo.”

Alonzo sgretola anche alcuni luoghi comuni in questo periodo di emergenza, su come potenziare le difese immunitarie.

“La credenza comune è quella che basti assumere integratori vitaminici in grande quantità per riuscire ad incrementare le difese immunitarie.

Purtroppo, la verità è che il nostro organismo è un sistema complesso ed è fondamentale capire quali siano le basi e gli equilibri principali attraverso le quali funziona il nostro sistema immunitario.

Un ruolo fondamentale lo assume l’intestino. Nell’intestino albergano tantissimi batteri e micro-organismi che formano il cosiddetto microbiota intestinale. Dalle ultime ricerche scientifiche si è visto come il microbiota intestinale interagisca costantemente con il nostro sistema immunitario.

Infatti, un’alterazione dell’equilibrio di questi microorganismi dovuta ad esempio a causa di una alimentazione scorretta, a stress o cattive abitudini può avere purtroppo un ruolo chiave nel creare uno squilibrio del sistema immunitario che risulta essere strettamente connesso all’intestino.

 Andando nello specifico del funzionamento intestinale, è importante sapere che l’intestino è formato da cellule che sono unite tra di loro da giunzioni molto strette che regolano la permeabilità delle cellule, ovvero gli scambi nutrizionali con il sangue.

A causa, ad esempio, di una alimentazione scorretta, queste giunzioni possono rompersi rendendo più permeabile la barriera intestinale anche al passaggio di molecole tossiche.

Queste tossine possono scatenare una risposta veloce del sistema immunitario che concentrerà diverse risorse a livello intestinale per fronteggiare l’emergenza infiammatoria al pari di un esercito che verrà concentrato in prevalenza su un fronte lasciando più sguarniti gli altri.

Gli stati infiammatori hanno chiaramente un effetto domino di conseguenza lo stato di emergenza partito dall’intestino può raggiungere la tiroide, il fegato, il cervello ed altri organi a distanza.

Alla luce di ciò, il paradosso è quello di focalizzarci solo sull’assunzione di integratori quando in realtà le energie del proprio sistema immunitario sono concentrate sul un altro fronte.

Pesce arrosto

Quindi, invece di pensare soltanto a che tipo di integrazione usare che rafforzi il sistema immunitario, è fondamentale rimettere in equilibrio il nostro intestino, chiudendo “maglie” intestinali e restaurando la corretta permeabilità delle cellule.

Un altro elemento essenziale è la capacità del nostro sistema immunitario di riprodursi velocemente e di attivarsi nel momento in cui ci sono dei virus o in generale delle sostanze patogene all’organismo. Il sistema immunitario per reagire sfrutta una molecola chiamata glucosio.

La presenza di glucosio all’interno delle cellule è fondamentale alla replicazione del sistema immunitario.

Quindi, la presenza di un’alterazione del metabolismo degli zuccheri, come drastici picchi glicemici, diabete, insulino-resistenza, obesità o abuso di alcool e tanto altro sono tutte condizioni che possono causare un indebolimento del sistema immunitario.

Quindi, in questo periodo soprattutto, è sconsigliata l’assunzione di carboidrati raffinati come farine zero, doppio zero, dolci in quantità elevate perché causano sbalzi continui della glicemia. E’ preferibile sostituirli con dei cereali integrali che possono contribuire ad una più corretta regolazione glicemica.

Infine, è importante mantenere un sano stile di vita, approfittiamo di questo periodo per acquisire delle buone abitudini, come fare attività fisica in casa, godere dei nostri affetti e rilassarsi evitando la paura ed il terrore.

Paura e terrore scatenano l’immissione in circolo di alcuni ormoni quali adrenalina, noradrenalina e il cortisolo che a lungo andare deprimono le nostre difese immunitarie.

È consigliato tenere un equilibrio tra la nostra mente ed il nostro corpo considerando che il nostro organismo non è fatto da semplici molecole, ma da un sistema complesso di organi che collaborano e dialogano tra di loro”.

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