Condividi

Le Borse aspettano le mosse della Fed e la sentenza della Corte tedesca. Milano stamani in ribasso

Settimana finanziaria di grandi appuntamenti in attesa delle mosse di Bernanke e della Corte costituzionale tedesca sul fondo Esm e forse della banca centrale cinese – Stamani la Borsa di Milano in lieve ribasso – Soros alla Germania: “O guidi l’Europa o lascia l’euro” – La troika ad Atene – L’oro in volo – Pioggia di corporate a Piazza Affari

Le Borse aspettano le mosse della Fed e la sentenza della Corte tedesca. Milano stamani in ribasso

LE BORSE ASPETTANO LA FED E I GIUDICI TEDESCHI

PIOGGIA DI CORPORATE IN ARRIVO A PIAZZA AFFARI

Apre all’insegna della prudenza la settimana borsistica in Asia. A Tokyo l’indice Nikkei è sotto dello 0,15%, Hong Kong sale dello 0,09%. Al centro delle attenzioni l’attesa per le decisioni della Fed e le eventuali mosse della Cina.

«Lead or leave euro». Ovvero: cara Germania, assumi le tue responsabilità di Paese guida dell’Europa o lascia la compagnia. L’invito è di George Soros che, intervistato dal Financial Times, continua così: “Prendi il rischio di affogare o di nuotare assieme oppure lascia l’euro: se tu te ne andassi per il resto d’Europa sarebbe comunque assai meglio che subire una politica di austerità che non può che aggravare la deflazione”. In questa chiave, dice ancora il finanziere, la decisione antispread della Bce “ha posto le basi per una possibile soluzione, ma non è una soluzione”.

Queste parole introducono in maniera efficace una settimana “decisiva”, in cui ancora una volta il ruolo chiave tocca alla Germania. Il termine rischia di essere abusato. Ma anche questa settimana, al pari di quella passata, promette di essere decisiva. Tre gli appuntamenti cruciali:

1) la sentenza dei giudici costituzionali tedeschi, fissata per mercoledì 12;

2) l’esito della riunione della Fed, che si terrà mercoledì e giovedì prossimo;

3) le eventuali mosse espansive della Banca centrale cinese, che potrebbe muoversi in sintonia con gli istituti centrali dell’Occidente per contrastare la recessione. I dati sulla produzione industriale annunciati domenica confermano la frenata in atto da +9,2 a +8,9% , la crescita più bassa degli ultimi quattro anni.

Intanto si profilano due fenomeni.

A) Tra oggi e domani è prevista grande ressa sul fronte delle emissioni corporate italiane. L’intento è di sfruttare la finestra al più presto che si è aperta dopo le decisioni anti-spread della Bce, prima di un’eventuale gelata in arrivo dalla Consulta teutonica. Sulla rampa di partenza, dopo il successo dei bond di Atlantia ed Enel, ci sono Snam e Fga Capital (la jv tra Crédit Agricole e Fiat Group Automotive). Ma si profilano emissioni anche da parte di Intesa e di Unicredit, non è escluso un prestito Bnl/Bnp: l’operazione, che serve per finanziare l’attività italiana sarebbe garantita dalla sola banca italiana, cosa che il FT interpreta come un ulteriore segnale di disgregazione dell’area euro. Lo spread Bund Btp è sceso venerdì a a 350 punti base, in calo di 17 punti base, con il rendimento al 5,02.

B) L’oro ha preso il volo venerdì sui mercati internazionali. Il metallo giallo è trattato a 1740 dollari l’oncia (+2%), spinto dalla previsione di un nuovo quantitative easing e da eventuali tensioni inflazionistiche. Il dato sull’occupazione Usa di luglio diffuso nel primo pomeriggio – che ha evidenziato una crescita di solo 96mila posti di lavoro contro i 130mila attesi – ha infatti accelerato la corsa dell’euro contro il dollaro, o meglio la discesa della valuta americana, dato che adesso gli investitori danno per scontata una nuova iniezione di liquidità nel sistema da parte della Fed (QE3).

La partita europea si sposta, stamane, ad Atene dove è previsto l’arrivo della trojka europea e del Fmi per l’esame sugli sforzi della Grecia. Gli ispettori prevedono di concludere il testo entro “alcune settimane”.

Nel frattempo Italia e Spagna s’interrogano sulle “severe condizioni” in vista di un eventuale ricorso ad aiuti.

Il premier italiano Mario Monti, ospite del workshop Ambrosetti, a porte chiuse ha detto: “Non accetteremo ulteriori condizioni aggiuntive oltre a quelle che già rispettiamo”.

Intanto il direttore del Fmi, Christine Lagarde, ha affermato che i grandi paesi della zona euro come Spagna e Italia hanno già preso misure sufficienti per sanare la propria situazione finanziaria e che si meritano di ricevere gli aiuti dal resto della zona euro.

Non si placa in Germania l’offensiva contro le decisioni del direttorio della Bce. Nel fine settimana è stato presentato un nuovo ricorso in extremis per impedire la ratifica in Germania del fondo salva Stati Esm. Il promotore è il deputato della Cdu Peter Gauweiler, che si e’ rivolto alla Corte costituzionale tedesca dopo che la Banca centrale europea ha annunciato l’acquisto illimitato di titoli di Stato: dopo questa decisione, secondo Gauweiler, è rimessa in discussione la legittimità del Fondo Esm, che ha una dotazione di 500 miliardi di euro. Per mercoledì prossimo è attesa la decisione su sei ricorsi contro l’Esm e il fiscal compact, due dei pilastri messi in piedi dall’Europa per uscire dalla crisi del debito.

A Piazza Affari, in particolare, è attesa la riconferma delle banche dopo il boom di fine settimana: Ubi +4,5%, Intesa +1,5% n, Unicredit +4,3%. Monte Paschi è balzata del 10,8%, Banco Popolare +1,3%.

Negativa solo Popolare di Milano -1,8%, dopo i forti rialzi di ieri (+11%). Oggi verranno annunciati i risultati del collocamento bis di Fonsai ed Unipol. Secondo le ultime previsioni l’impegno del consorzio dovrebbe ammontare a 400 milioni circa (sui 660 rimasti).

Generali ha chiuso venerdì in rialzo dello 0,6%. Acquisti anche su Azimut +2,2% e su Mediolanum +3,9%.

Commenta