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L’Abruzzo investe 50 milioni di euro per l’acqua

I Cinque stelle al governo vogliono rivedere l’assetto generale della distribuzione idrica ma dal basso intanto si programmano investimenti per migliorare le reti

L’Abruzzo investe 50 milioni di euro per l’acqua

Cenerentola tra i servizi pubblici gestiti, quello idrico non ha ancora subito incursioni normative da parte del nuovo governo. I Cinque stelle hanno annunciato più volte nelle settimane passate la volontà di rivedere l’intero sistema in nome del principio dell’acqua pubblica. I governi passati – secondo anche il Presidente della Camera, Roberto Fico – avrebbero tradito lo spirito del referendum del 2011 per fare regali alle Società di gestione. Ma naturalmente non tutti la pensano così. La battaglia sull’acqua, quindi, è stata annunciata riprendendo quello che è scritto nel contratto di governo con la Lega.

Qualcosa, ad ogni nodo, a livello territoriale si muove. Chi ha la possibilità di mettere mano sulle reti non aspetta i tempi delle decisioni romane. La Regione Abruzzo ha annunciato 50 milioni di euro di investimenti per il potenziamento della grande rete della piana del Fucino. Un’area vasta con interessi industriali e civili su cui calerà i propri effetti una convenzione sottoscritta tre giorni fa tra Arap, Consorzio di bonifica ovest e Regione. Punto centrale: il passaggio, la gestione dei fondi e l’approvazione di un serio crono programma di appalto dei lavori.

Il Fucino avrà una nuova rete irrigua a pressione. Il Presidente Luciano D’Alfonso, lo ha comunicato ai sindaci che saranno ben contenti nei prossimi mesi di non combattere più la carenza d’acqua. I lavori spediti dovranno tener conto delle direttive europee sul risparmio idrico ed energetico. Un buon viatico per aziende e comunità locali, prigionieri di burocrazia e progetti impolverati. Al fianco di un reticolo di piccole e medie imprese ci sono decine di aziende agricole, obiettivamente sofferenti per la periodica carenza di acqua. In quattro mesi sul territorio dovrebbe arrivare il progetto esecutivo e a primavera le procedure di assegnazione dei lavori.

Le fasi realizzative saranno accompagnate anche da un osservatorio pubblico per stimare e giudicare la progressione sul piano progettuale e sull’andamento del cantiere. Tanta attenzione si spiega con la necessità di non perdere i soldi concessi dal Ministero della Economia e di garantire regolarità e trasparenza. Che poi il Presidente della Camera Roberto Fico dica che il suo ruolo istituzionale è legato “all’approvazione in questa legislatura di una legge vera e seria sull’acqua pubblica” è da tenere a mente, ma senza pregiudizi per chi è già all’opera.

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