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La Costa Azzurra dribbla la crisi puntando sulla casa: a Montecarlo 50 mila euro a metro quadro

di Aldo Bernacchi – Il quotidiano Nice-Matin racconta che i turisti tirano la cinghia ma il crollo della Borsa non tocca più di tanto la Costa Azzurra che punta da sempre sull’immobiliare come bene rifugio d’eccellenza – La compravendita di case non conosce sosta – Ma sotto la casa della Bruni la sinistra insorge: “Facciamo pagare le banche, non la gente”

“Faisons payer les banques, pas les peuples”. Ci sono voluti quei trenta manifestanti o poco più del Pcf e del “Front de Gauche” sotto la villa di Carla Bruni e di Nicolas Sarkozy a Cap Nègre al grido di “Facciamo pagare le banche, non la gente” per ricordare alla Costa Azzurra e dintorni la bufera finanziaria che sta bruciando nelle Borse di tutto il mondo centinaia di miliardi di capitalizzazioni mettendo alle corde euro e dollaro. Anche all’indomani del nuovo tracollo della Bourse parigina, con l’indice Cac crollato di quasi il 6% al pari del Dax di Francoforte, “Nice-Matin” il quotidiano specchio degli umori e dei piaceri della Cote d’Azur relegava nelle pagine interne la terribile batosta quasi che non si dovesse turbare le vacanze su uno dei più famosi litorali del mondo che ogni anno accoglie circa dieci milioni di turisti.

Ma anche lo stesso Nice-Matin ha dovuto ammettere che quest’estate “les touristes se serrent la ceinture”. “Abbiamo lo stesso numero di clienti dell’anno scorso – dice Marie Josée Malacarne che gestisce la Ruhl Plage, una delle spiagge più note di Nizza davanti all’omonimo casinò – ma la cifra di affari è in ribasso. A pranzo chi prima prendeva una bottiglia di vino, oggi si limita a chiedere un bicchiere. Crescono i picnic in riva al mare. Anche tra i più ricchi come i russi c’è una maggiore attenzione alle spese”.

Di crisi, nella sua visita a Nizza in vista delle primarie del Partito socialista, ha parlato Ségoléne Royal. Quella che fu la rivale di Sarkozy nelle elezioni presidenziali del 2007 ha sparato a zero contro le banche che hanno perso il ruolo storico di finanziatrici del sistema economico per avventurarsi in attività speculative. E come ricetta per riportarle nell’alveo corretto la Royal propone un ingresso massiccio dello Stato nel loro capitale. “Tutto sembra come prima – è l’opinione di Hubert Boivin, presidente dell’associazione dei ristoratori – con caffè e ristoranti in cui c’è sì il tutto esaurito ma poi a conti fatti ci si accorge che spesso si ordina una portata per due”. Escamotage del periodo che però non riescono a scalfire l’immagine e il fascino di sempre della Costa Azzurra: dalla Promenade des Anglais di Nizza alle bianche spiagge di Juan Les Pins fino alla Croisette di Cannes è un escalation di vitalità e glamour.

“Qui più che della Borsa – osserva Bernard Grech, presidente di Amepi un’associazione che raggruppa 3mila agenti immobiliari – ci fidiamo del mattone. E il prezzo delle case, nonostante tutto, è destinato a mantenersi stabile, con l’immobiliare che si conferma uno dei pochi beni rifugio più sicuri per salvaguardare il valore dell’investimento. Ce lo dice anche la storia recente. Il peggior momento fu tra il 1992 e il 1995 quando i prezzi scesero del 15%, niente comunque in confronto con i crolli azionari di queste settimane. Ma già nel 2000 quella perdita venne del tutto assorbita”. A Montecarlo le cifre si aggirano mediamente sui 50mila euro al metro quadro. A Nizza sulla “Prom” la compravendita di case non conosce pause. E nei quartieri che non danno sul mare, la città è un cantiere aperto: si sta ultimando la demolizione dell’orrenda “Gare routiére” costruita a due passi dalla centralissima Place Massena; si è dato il via, nella piana del Var all’uscita autostradale di Saint Isidore, al cantiere per il nuovo stadio da 35mila posti, che sarà uno dei più avanzati sul fronte della tecnologia ambientale. Sarà il fiore occhiello per Christian Estrosi, sindaco della città, fino a poche settimane fa ministro dell’industria prima del rimpasto governativo voluto da Sarkozy. Un’uscita accompagnata anche da una poco simpatica vicenda personale che l’ha visto condannato a restituire allo Stato 4.600 euro per spese ”private” di lavanderia non imputabili a ”un’attività pubblica”. Estrosi non ha fatto polemiche ma i suoi rapporti con Sarkozy si sono fortemente raffreddati. E sotto sotto deve aver letto con piacere la puntata di venerdì del fumetto che Nice Matin quotidianamente pubblica dal titolo satirico “Les aventures de Sarkozix”. Vi si vede un Sarko-Asterix impegnato a celebrare la “Banque de Lutèce de la Consommation” che deve garantire più soldi a tutti i francesi ma che la crisi attuale ha ridotto in macerie. Sarko si rivolge all’oracolo per capire il perché di questo crollo e si sente rispondere: guarda cosa è rimasto dell’insegna e capirai. Sarko guarda e legge: “Ban des cons”. Cioè “banda di coglioni”, altro che la banca del benessere promesso.

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