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La Borsa chiude in rialzo la settimana e Btp Futura sfiora i 6 miliardi

I mercati azionari chiudono in positivo una settimana dominata dagli annunci sul vaccino anti-Covid e dalla coda polemica sulle elezioni Usa – A Piazza Affari vola Cnh e crolla Atlantia – Il Tesoro raccoglie quasi 6 miliardi dal Btp Futura e prepara nuove emissioni.

La Borsa chiude in rialzo la settimana e Btp Futura sfiora i 6 miliardi

Si chiude positivamente la brillante settimana delle Borse europee, dopo il pit stop di ieri. Al termine di una seduta cauta, ma in progresso, Piazza Affari si apprezza dello 0,41%, riportandosi a 20.903 punti base, grazie ad alcuni risultati trimestrali migliori del previsto. Il clima resta inoltre favorevole all’obbligazionario: lo spread Btp-Bund  rimane a 118 punti base, mentre il rendimento del decennale italiano si avvicina ai minimi storici, +0,63%. È andato bene anche il collocamento del nuovo Btp Futura a 8 anni, il titolo di Stato 100% retail e dedicato al finanziamento delle misure per fronteggiare l’emergenza scaturita dal Covid-19. L’importo emesso è stato pari a 5,711 miliardi di euro, poco sotto i 6,1 miliardi della precedente edizione (a dieci anni) di luglio.

La domanda, rende noto il ministero dell’Economia, è stata molto sostenuta il primo giorno sia per controvalore sia per numero di contratti, registrando poi un fisiologico calo nel corso delle successive giornate. I risparmiatori sembrano disposti a scommettere sul futuro del paese, nonostante la pandemia resti asfissiante e il colore dello stivale si vada uniformando: anche Campania e Toscana diventano rosse; mentre Marche, Emilia-Romagna e Friuli passano all’arancione. Il nemico da battere resta il coronavirus e lunedì sono state proprio le notizie sul vaccino di Pfizer e Biontech a mettere le ali ai mercati. 

Archiviano frazionali progressi Francoforte +0,2%; Parigi +0,33%; Madrid +0,76%. È più tonica Vienna, +1,12%, alla vigilia di un lockdown totale che dovrebbe essere annunciato domani dal governo. In controtendenza Londra -0,35%, alle prese con una sterlina piuttosto volatile, per via dell’incertezza sui negoziati commerciali post divorzio con la Ue, mentre Dominic Cummings, il principale e più controverso consigliere del premier Boris Johnson, lascerà l’incarico entro la fine dell’anno.

Dopo le perdite della vigilia è partita con il piede giusto Wall Street, che si sta muovendo in rialzo in scia ai conti di Dinsey e Cisco, mentre la vittoria del presidente eletto Joe Biden appare sempre più solida. Si guarda inoltre ai possibili nuovi stimoli della banca centrale alla luce della parole un po’ traumatizzanti di ieri di Jerome Powell, secondo il quale lo sviluppo di un vaccino “è una notizia positiva e benvenuta per il medio termine”, ma “i prossimi mesi potrebbero essere ardui” e  l’attuale aumento dei casi di coronavirus negli Stati Uniti è il “rischio maggiore” per l’economia. Anche per questo saranno probabilmente necessari altri aiuti di politica monetaria e fiscale.  

Il cambio euro-dollaro si muove intorno a 1,182. Retrocede il petrolio, con il Brent sotto i 43 dollari al barile, mentre l’oro ritrova slancio e attualmente scambia vicino a 1894 dollari l’oncia (+0,85%).

A Milano rimbalza Pirelli +4,5%. Sul podio anche Cnh +4,38% ed è ancora tonica Poste +3,3% dopo i conti dei primi nove mesi presentati nei giorni scorsi. Fra le banche compie un balzo Bper +3,77%, alla luce del nuovo accordo firmato con Intesa Sanpaolo (+0,88%) sulle filiali acquistate (il numero di filiali è superiore, ma il prezzo è lo stesso). Bene Unicredit +1,55%. 

Poco mossa Unipol, +0,28%, mentre Unipolsai perde lo 0,18%, benché i primi nove mesi dell’anno abbiano evidenziato una crescita dell’utile, portando la società a confermare i target del piano. Passi avanti per Fincantieri, +0,43%, con l’andamento migliore delle previsioni del margine operativo lordo nel terzo trimestre sostiene.

Atlantia segna la performance peggiore del listino principale (-4,87%), sul timore che Cdp faccia marcia indietro, dopo le novità emerse dalle ultime indagini della magistratura. È tornato inoltre in primo piano anche lo scenario di una revoca delle concessioni autostradali. In calo Amplifon -2,04%; Italgas -1,69%; Nexi -1,28%; Ferrari -1,05%.

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