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Islam: incendiata l’ambasciata tedesca in Sudan, sotto attacco quella inglese

Migliaia di persone in tutto il mondo manifestano contro il film sulla vita di Maometto prodotto negli Stati Uniti – Ristorante americano incendiato a Damasco – Scontri a Gaza e Gerusalemme – Disordini anche ad Amman, Teheran, il Cairo e in Pakistan.

Islam: incendiata l’ambasciata tedesca in Sudan, sotto attacco quella inglese

“L’innocenza dei musulmani” continua a far esplodere rabbia a diverse latitudini. In rivolta contro il volgare film sull’Islam prodotto negli Stati Uniti da egiziani di religione copta, una folla di manifestanti infuriati ha attaccato oggi le ambasciate di Germania e Gran Bretagna a Khartoum, capitale del Sudan.

L’attacco è stato particolarmente violento nella sede diplomatica tedesca, dove circa 5.000 insorti hanno ammainato la bandiera nazionale, issandone una islamista al suo posto. Subito dopo l’ambasciata è stata incendiata. I manifestanti hanno anche bloccato le strade per impedire l’arrivo dei vigili del fuoco.

Le reazione contro il film su Maometto si è manifestata nelle stesse ore di questo venerdì di preghiera anche in molti altri Paesi. Un ristorante della catena americana di fast food Kfc nel nord del Libano è stato incendiato da un gruppo di manifestanti.

Circa 200 manifestanti hanno organizzato nel pomeriggio un sit-in di protesta davanti all’ambasciata degli Stati Uniti a Damasco, chiusa da diversi mesi.

Intanto migliaia di palestinesi protestano nella Striscia di Gaza e altre centinaia si sono riunite davanti alla moschea di Al-Aqsa nella città vecchia di Gerusalemme. La manifestazione era iniziata in modo paicifico, poi però alcuni gruppi si sono scontrati con la polizia israeliana, che ha lanciato bombolette di gas lacrimogeno e colpi di avvertimento per disperdere la folla.

Una protesta di islamici salafiti si è svolta oggi anche ad Amman, in Giordania, nei pressi dell’ambasciata americana. La polizia anti-sommossa ha allestito un cordone di sicurezza intorno alla sede diplomatica.

Manifestazioni e scontri si registrano anche in Iran, Egitto e Pakistan.

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