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Intesa Sanpaolo, Bazoli come Napolitano: “Resto per volontà dei soci”

”Il mio attaccamento a questa banca è totale e tale che mai esiterei a passare la mano ad altri al primo segno di difficoltà che avvertissi nell’espletamento del mio mandato”: con queste parole Giovanni Bazoli ha accettato di continuare a presiedere Intesa Sanpaolo – L’accostamento col Capo dello Stato: “Non credo alle rottamazioni, ora tanto di moda”.

Intesa Sanpaolo, Bazoli come Napolitano: “Resto per volontà dei soci”

BAZOLI COME NAPOLITANO: ”RESTO PER LE RICHIESTE DEI SOCI”

Giovanni Bazoli ha accettato di continuare a presiedere Intesa Sanpaolo per “le pressanti richieste dei principali azionisti e del nuovo consigliere delegato”. Lo ha detto lo stesso Bazoli all’assemblea degli azionisti di cui è stato uno dei demiurghi .”Io stesso mi sono a tempo debito posto il problema – ha detto Bazoli rispondendo alle osservazioni di un piccolo azionista sull’opportunità di una conferma vista l’età – ed ero orientato in senso negativo per prospettive di maggiore tranquillità personale, dato il periodo non facile che viviamo”.

Inevitabile l’accostamento con la scelta di Giorgio Napolitano e le vicissitudini della politica, del resto una delle grandi passioni del Professore, erede di una delle grandi famiglie del cattolicesimo democratico. ”Non credo che sia da condividere la teoria della rottamazione che oggi va tanto di moda – precisa subito . Questa teoria porterebbe a privarsi di persone essenziali per la società civile, politica e religiosa”.

“Importanti aspetti di rinnovamento che sono previsti nella governance della nostra società – ha aggiunto – devono essere accompagnati da alcuni elementi significativi di continuità. Ogni società che non si rinnovi è morta, ma una società che rinnovandosi non conservi valori della propria storia va a rischio di avventure”. Detto questo, è stato lo stesso Bazoli ad aggiungere che  ”Il mio attaccamento a questa banca è totale e tale che mai esiterei a passare la mano ad altri al primo segno di difficoltà che avvertissi nell’espletamento del mio mandato”.

La conferma di Bazoli sbarcato per volere di Nino Andreatta da Brescia alla guida del Banco Ambrosiano (uno degli “antenati” di Intesa) è stato uno degli atti, il più significativo, che ha segnato l’assemblea della “banca di sistema”  che ha approvato a larga maggioranza la destinazione dell’utile di esercizio 2012 e la distribuzione del dividendo. I conti del 2012 si sono chiusi con un risultato netto di oltre 1,6 miliardi. Il dividendo complessivo ammonta a 832 milioni, con 5 centesimi di euro per azione ordinaria e 6,1 centesimi euro per azione di risparmio (cedola all’incasso a partire dal 23 maggio).

Ora, un volta insediato il nuovo consiglio di sorveglianza presieduto da Bazoli, si procederà al innovo della consiglio di gestione. La novità più rilevante sarà la scontata staffetta tra il presidente uscente, Andrea Beltratti, e il professor Gian Mario Gros-Pietro. 

CUCCHIANI: VOGLIAMO EVITARE SVALUTAZIONI PER TELECOM ED ALITALIA 

Intanto, come ha sottolineato lui stesso, il ceo dell’istituto Enrico Cucchiani è ”al lavoro” per evitare svalutazioni delle partecipazioni  più delicate come Telco, Alitalia ed altre. ”Stiamo lavorando e facendo quanto necessario – ha detto in assemblea Cucchiani –  affinchè non si debbano sopportare svalutazioni di queste partecipazioni. La banca è estremamente attenta e non trascura nessuna opzione”. Un ragionamento che suona a parziale rettifica di precedenti  dichiarazioni dello stesso Cucchiani, interpretate come un’apertura convinta dell’offerta di H3G a Telecom Italia.

“Ho semplicemente dichiarato che l’offerta che si palesava da questo operatore di matrice cinese poteva avere profili di interesse e come tale doveva essere valutata attentamente. Dobbiamo attendere  – ha aggiunto – le valutazioni degli addetti ai lavori e degli esperti e, in seguito, gli organi competenti prenderanno le opportune decisioni”.

BAZOLI A CONSOB : “EURIZON NON E’IN CONFLITTO DI INTERESSI”

Nel frattempo, il “vecchio” consiglio di sorveglianza ha affrontato la “grana” sollevata da più gestori di fondi, in particolare internazionali, che hanno disertato l scelta dei consiglieri indipendenti per Intesa on segno di protesta per le “pressioni di Eurizon” contro un camdidato sgradito a Banca Intesa.  Rispondendo ad un quesito sollevato dalla Consob, il consiglio di sorveglianza rileva che , a suo dire,  Eurizon, controllata dalla banca,  non è in conflitto d’interessi per aver partecipato alla formazione della lista di minoranza presentata da Assogestioni.  per il rinnovo dei vertici di Intesa Sanpaolo.

E’ quanto ha spiegato il presidente della banca, Giovanni Bazoli, sostenendo che  “non si  ravvisa la sussistenza di elementi che possano delineare un collegamento tra i soggetti che hanno presentato la lista” di minoranza e in particolare tra il fondo Eurizon controllato dalla Cà de Sass e la lista di maggioranza depositata dalla Compagnia di Sanpaolo e dalla Fondazione Cariplo”. Eurizon, è il ragionamento, “é dotata di specifici presidi di indipendenza a tutela della propria autonomia”; inoltre, secondo quanto confermato anche dalla Consob, il fondo “non ha partecipato alla riunione del comitato dei gestori di Assogestioni del 18 marzo, giorno in cui é stata approvata la lista”.

Resta il fatto che Eurizon, controllata di Intesa San Paolo, lo scorso 6 marzo ha sollevato obiezioni su uno dei candidati scelti per rapprresentare Assogestioni in Banca Intesa: il professor Vincenzo Carriello. In passato il suo studio legale aveva lavorato per Intesa Sanpaolo. Coerentemente con le regole del comitato, Carriello si era impegnato a dimettersi dallo studio appena eletto. Ma questo non era sufficiente per Eurizon che ha imposto un cambio della lista.

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