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Inps, disavanzo da 2,2 miliardi per le pensioni del Fondo clero

Il Fondo di previdenza del clero e dei ministri di culto non cattolici ha erogato quasi 14mila pensioni al 2014, ma è costantemente in passivo nonostante un corretto rapporto iscritti/pensionati: la prestazioni erogate sono tre volte più alte dei contributi versati.

Inps, disavanzo da 2,2 miliardi per le pensioni del Fondo clero

L’Inps ha pubblicato oggi la scheda informativa sulla previdenza degli iscritti al Fondo clero, dal quale risulta una gestione costantemente in passivo: nonostante il rapporto iscritti/pensionati sia sempre ben superiore all’unità (1,45 nel 2015), è ancora troppo alto lo squilibrio tra contributi versati e prestazioni erogate (nel 2015 il rapporto contributi/prestazioni è di 1 a 3).

Il Fondo di previdenza del clero e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica è stato istituito quale fondo unico con legge 22 dicembre 1973 n.903. In passato, la legge 5 luglio 1961 n. 579 disciplinava l’assicurazione di invalidità e vecchiaia del clero e la legge 5 luglio 1961 n.580 disciplinava l’assicurazione di invalidità e vecchiaia dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica. Con l’unificazione dei due fondi previdenziali è stata istituita a carico del fondo anche la pensione ai superstiti, per cui il Fondo di previdenza del clero eroga la pensione di vecchiaia, la pensione di invalidità e la pensione ai superstiti a favore degli iscritti.

Le pensioni erogate dal fondo sono 13.788 (dato di consuntivo 2014) e la gestione è appunto in passivo da un po’ di anni, considerando i risultati economici annuali negativi compresi tra 56 e 115 milioni di euro nel periodo 2002-2015 ed un disavanzo patrimoniale di oltre 2,2 miliardi di euro nel 2015.

L’Inps ha anche segnalato alcune particolarità di tale comparto:

– Il fondo non è stato interessato dalla riforma pensionistica Monti-Fornero.

– I contributi non sono commisurati ad un’aliquota percentuale della retribuzione o del reddito, ma sono dovuti in misura fissa.

– Il sistema di calcolo delle pensioni non è né retributivo, né contributivo e/o misto bensì a prestazioni definite in somma fissa.

– Il fondo prevede una misura minima per tutte le pensioni che eroga, corrispondente al trattamento minimo dell’assicurazione generale obbligatoria (euro 502,39 nel 2015).

– Circa il 72% dei quasi 14mila pensionati del fondo risulta titolare di altre pensioni da gestioni diverse, il cui valore medio è di 1000 euro lordi mensili.

Da un ipotetico ricalcolo contributivo delle pensioni, si evidenzia che – delle pensioni del comparto con decorrenza successiva al 1999 – oltre il 60% delle pensioni subirebbe una decurtazione superiore al 50% e che non esistono soggetti che avrebbero un vantaggio con il ricalcolo contributivo. 

La scheda completa relativa al Fondo di previdenza del clero e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica è disponibile nella sezione “Inps a porte aperte” sul sito www.inps.it, insieme a tutte le altre già pubblicate.

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