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Incondi: “Flixbus collegherà 500 città ma in Italia niente treni”

INTERVISTA AD ANDREA INCONDI, managing director per l’Italia di Flixbus che illustra la strategia nel nostro Paese della compagnia divenuta un’icona per i viaggiatori low cost che ha appena chiuso un bilancio da record – Ecco le novità

Incondi: “Flixbus collegherà 500 città ma in Italia niente treni”

Flixbus, compagnia di pullman fondata in Germania nel 2011 e attiva in Italia dal 2015, è in pochi anni diventata un’icona dei viaggiatori low cost. L’ormai nota app dai colori verde e arancio offre 350.000 collegamenti giornalieri in tutta Europa (e da poco anche negli Usa): utilizzandola è possibile raggiungere 450 località in tutta Italia e viaggiare ad esempio da Milano a Roma con soli 15 euro. E’ la preferita da studenti, lavoratori fuori sede, turisti, ed ha appena chiuso un 2018 da record, con l’Italia che si è affermata come primo mercato: “Sfruttiamo il gap infrastrutturale in molte aree del Paese, soprattutto (ma non solo) nei medi e piccoli centri del Sud Italia”, ha detto a FIRSTonline Andrea Incondi, managing director di Flixbus Italia. La capogruppo tedesca, che non comunica i risultati finanziari (“Ma posso confermare che sono positivi”), punta ora a rivoluzionare anche l’offerta su rotaia: dopo gli aerei e i pullman, ecco i treni low cost. “Non in Italia però: per ora continuiamo a puntare solo sui bus”, rivela il giovane manager.

Il 2018 è stato un anno da record per Flixbus in Italia, soprattutto (ma non solo) grazie a collegamenti con aeroporti, città estere e piccoli Comuni del Centro-Sud. In pratica laddove mancano collegamenti o l’alta velocità ferroviaria non arriva. Sarà questo il trend anche nel 2019 o volete rilanciare la sfida sulle grandi tratte tradizionali come Milano-Roma? 

“Sin dal nostro arrivo in Italia, ci siamo focalizzati su un duplice versante: da un lato, la domanda crescente di alternative efficienti e alla portata di tutti sulle grandi direttrici ci spinge a continuare a investire sui collegamenti tradizionalmente più richiesti, come Milano-Roma, Bologna-Bari, Torino-Venezia e via dicendo. Dall’altro, l’esistenza di un gap infrastrutturale in molte aree del Paese, soprattutto (ma non solo) nei medi e piccoli centri del Sud Italia, ci pone davanti alla necessità di creare mobilità su rotte meno battute per soddisfare la richiesta di un’utenza altrimenti condannata all’isolamento. Anche nel 2019 intendiamo perseguire questo duplice obiettivo. Analogamente, la crescente predisposizione a utilizzare forme di trasporto intermodale, come quelle che riguardano i collegamenti con gli aeroporti, è un perno su cui intendiamo continuare a lavorare nel 2019, incentivando sempre l’uso dei mezzi collettivi in linea con il nostro orientamento a una mobilità ecocompatibile e quanto più possibile pulita. In poche parole, capillarità e intermodalità saranno linee guida imprescindibili anche nel 2019”.

A proposito di alta velocità ferroviaria: la capogruppo tedesca FlixMobility ha lanciato in Germania FlixTrain, la linea di treni low-cost. Il progetto è quello di arrivare anche in Italia e se sì, ragionevolmente con quali tempistiche?

“Siamo sempre alla ricerca di nuove opportunità, ma per il momento il nostro core business rimangono i collegamenti in autobus a lunga percorrenza e, nel caso specifico dell’Italia, come dicevo prima, contiamo di rendere il nostro network di collegamenti in autobus sempre più capillare collegando sempre più centri, grandi e piccoli, a livello nazionale e con l’estero”.

L’Italia è il mercato di Flixbus con il tasso di crescita più elevato: sarà così anche nel 2019? Quante località contate di arrivare a collegare alla fine di quest’anno?  

“Ovviamente speriamo di restare il mercato con il tasso di crescita più elevato anche nel 2019. Al momento prevediamo di aggiungere 50 nuove città, ma le probabilità che questo numero cresca progressivamente sono molto alte. Basti pensare che l’anno scorso avevamo previsto inizialmente di arrivare a 350 città collegate, e ne abbiamo raggiunte 450 entro dicembre”. 

Quanti passeggeri utilizzeranno i vostri bus secondo le vostre stime e quali saranno le nuove destinazioni estere?

“Per quanto riguarda i passeggeri, speriamo di mantenere un ritmo di crescita superiore al 50% annuale, che, in considerazione della nostra storia estremamente giovane, riteniamo essere più che soddisfacente. Rispetto alle connessioni internazionali, prevediamo un potenziamento rilevante dei collegamenti con Spagna, Francia, Svizzera e Germania, ma anche qui abbiamo ragioni di pensare che il bilancio di fine anno supererà di gran lunga le aspettative”.

Con il vostro servizio avete lanciato una “moda”: BlaBlaCar ha recentemente offerto 101 milioni di euro per Ouibus, operatore low-cost francese, e potrebbe lanciarvi la sfida in Italia. Per voi cambierà qualcosa?

“Da sempre salutiamo con favore qualsiasi iniziativa possa contribuire a mantenere un clima di sana concorrenza nel settore dei trasporti. Visti i trascorsi estremamente positivi di questi tre anni in Italia, nonostante un clima politicamente non sempre favorevole all’innovazione, abbiamo ottime ragioni di pensare che il nostro business non sia destinato a subire contraccolpi a seguito di un eventuale sinergia tra i due operatori”.

I viaggi sui mezzo Flixbus sono spesso molto lunghi: quali soluzioni, oltre al WiFi libero, avete messo o metterete in campo per intrattenere i passeggeri e migliorare la qualità della loro esperienza?

“Utilizzare l’evoluzione tecnologica per migliorare sempre più l’esperienza di viaggio dei nostri passeggeri è per noi una priorità. Proprio per questo, esiste in Flixbus un dipartimento ad hoc costantemente all’opera per implementare soluzioni inedite di intrattenimento e non solo. Di recente ad esempio abbiamo implementato diversi dispositivi di pagamento come Google Pay ed Apple Pay per rendere sempre più facile e veloce la fase di prenotazione ma anche la possibilità di riservare i posti direttamente dal sito nonchè di recente abbiamo sperimentato la realtà virtuale come strumento di intrattenimento per i nostri passeggeri”.

Uno dei valori aggiunti di Flixbus è la comodità di muoversi da centro città a centro città. Questo è possibile quasi ovunque tranne a Milano, dove il Comune per decongestionare il traffico ha preferito concedere le stazioni periferiche ma raggiungibili in metropolitana. Da un lato questa soluzione è scomoda, ma persegue anche il giusto obiettivo di non congestionare i centri cittadini e permette di guadagnare tempo, visto che spesso le soste nei centri di città rallentano di molto il viaggio. Quali sono le sue considerazioni su questo? Ad esempio, non sarebbe preferibile – ancorché forse economicamente sconveniente – prevedere tratte più brevi o percorsi con meno fermate intermedie?

“Come detto prima, Flixbus persegue in prima istanza l’obiettivo di aumentare la mobilità fra i vari centri, siano essi grandi, medi o piccoli, in ciascuno dei Paesi in cui opera. In linea con tale obiettivo, l’esistenza di più relazioni all’interno di una stessa linea è il presupposto per un più ampio spettro di opportunità di viaggio. A maggior ragione quando queste stesse relazioni non vengono operate dai vettori più tradizionali. Personalmente, credo che anche questa disponibilità di collegamenti giornalieri (che a livello europeo superano attualmente i 350.000) rientri tra i fattori che fanno di Flixbus una soluzione molto apprezzata da chi risiede o deve viaggiare verso località minori tradizionalmente meno collegate”.

Per policy Flixbus non fornisce i propri risultati finanziari. Ci può dire però se nel 2018, a livello globale e in Italia? Quale è, oggi, il prezzo medio di un biglietto per una tratta ad esempio Milano-Roma? Il prezzo dei biglietti rimarrà ultra competitivo come adesso o potrebbe aumentare nel 2019?

“Posso confermare che il 2018 è stato un anno positivo sotto il profilo finanziario. Come già detto, il nostro traffico passeggeri è aumentato di oltre il 50% rispetto al 2017, e questo è un traguardo che mi sento di considerare più che positivo per un’azienda che in Italia ha mosso i primi passi meno di quattro anni fa. Per quanto riguarda i prezzi, il nostro sistema di pricing dinamico, analogo a quello utilizzato dalla maggior parte delle compagnie aeree, ci consente di offrire tariffe anche a costi estremamente competitivi a seconda del momento in cui si prenota e, di conseguenza, del tasso di riempimento dell’autobus: il costo di un biglietto Milano-Roma, pertanto, può variare da un minimo di 14,99 euro a un massimo di 59,99 euro. Anche nel 2019 continueremo a vendere i nostri biglietti sfruttando lo stesso sistema, così da garantire a chiunque di viaggiare contenendo le spese”.    

Purtroppo lo scorso dicembre un bus Flixbus ha avuto un incidente a Zurigo, causando due morti tra cui l’autista. Il caso è isolato ma ha inevitabilmente acceso il dibattito sul tema della sicurezza: i viaggi Flixbus sono spesso molto lunghi, anche notturni, vengono effettuati con qualsiasi condizioni meteo e possono risultare molto impegnativi per gli autisti. Dopo l’incidente un rappresentante sindacale svizzero ha anche accusato Flixbus di “risparmiare a costo della sicurezza”. Che risposte avete dato o pensate di dare sul tema della sicurezza e delle condizioni di lavoro degli autisti?

“La sicurezza per FlixBus è al primo posto. Tutti gli autobus dei nostri partner devono essere in linea con i più alti standard di sicurezza, e sono pertanto dotati dei dispositivi più all’avanguardia. ESP, l’assistente alla frenata di emergenza, l’assistente per il mantenimento della corsia, il sistema di regolazione automatica della distanza, il sensore di luce, le luci di ingombro e molto altro sono di regola sui mezzi impiegati per conto di Flixbus. Tutti i conducenti sono altamente specializzati e vengono regolarmente formati sulle norme di sicurezza. Grazie al tracking con GPS è inoltre possibile accertare in qualsiasi momento il rispetto dei tempi di guida e di riposo e la posizione degli autobus. I viaggi notturni – svolti da conducenti formati appositamente per questo servizio – vengono effettuati da Flixbus con due conducenti e con cambio regolare dell’autista. Inoltre, il certificato TÜV (Technischer Überwachungsverein) e i controlli regolari sugli autobus innalzano ulteriormente il livello di sicurezza”.

Lei prima di diventare managing director di Flixbus Italia è stato utente di Flixbus, che utilizzava per raggiungere la sua futura moglie proprio in Germania. Ci conferma che anche adesso, quando ha tempo, si concede qualche viaggio ogni tanto per vedere in prima persona come vanno le cose?

“Confermo. Credo che sia fondamentale, per chi occupa ruoli dirigenziali, non perdere un legame concreto e tangibile con la realtà che tutti i giorni, in qualche modo, contribuisce a plasmare con le proprie azioni. Oltre a spostarmi sempre in Flixbus durante le mie trasferte, di tanto in tanto, dedico del tempo anche nelle nostre fermate per parlare con i nostri passeggeri e capire da loro come poter migliorare sempre più il nostro servizio”.

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