Condividi

Imprese di giovani in calo: 80mila spazzate via in 5 anni

Secondo Unioncamere, le imprese guidate da giovani under 35 sono mezzo milione, l’8,7% del totale, ma rispetto a 5 anni fa si è registrata una riduzione soprattutto nel commercio e nelle costruzioni – Il presidente Sangalli: “Da Next Generation Eu dipenderà l’avvenire delle prossime generazioni”.

Imprese di giovani in calo: 80mila spazzate via in 5 anni

Cala il numero delle imprese italiane guidate da giovani under 35. Nel 2020 il numero complessivo di imprese di giovani è arrivato a mezzo milione di aziende, l’8,7% del totale del sistema produttivo nazionale. Rispetto a 5 anni fa però il numero si è ridotto di circa 80mila unità. 

Questi i dati emersi nel corso dell’assemblea di Unioncamere, tenutasi mercoledì a Roma, durante la quale le Camere di commercio hanno sottolineato la necessità di mettere in campo azioni forti sostenute dalle risorse del Recovery Fund. Solo così si potrà invertire la tendenza e dare nuove opportunità alle generazioni presenti e future. 

“Nessun paese che non ha puntato sui giovani ha avuto un futuro”, ha detto il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli. “Da come saremo in grado di spendere le risorse del Next Generation Eu dipenderà l’avvenire delle prossime generazioni e del nostro Paese. Negli ultimi 10 anni circa 250mila giovani, tra i 15 e i 34 anni, hanno deciso di lasciare l’Italia. Una ferita non solo demografica e sociale, ma anche economica. In dieci anni, disoccupazione e calo delle nascite hanno ridotto di due punti percentuali il contributo dei giovani al Pil italiano. Una tendenza che dobbiamo arrestare, puntando su natalità, formazione e possibilità lavorative dei giovani”.

IMPRESE DI GIOVANI: COSA FANNO

Crescono le società di capitale, diminuiscono quelle individuali. Una tendenza che secondo Unioncamere dimostra come i giovani che intraprendono una nuova avventura imprenditoriale puntino soprattutto sulla solidità strutturale. 

Dal punto di vista della crescita settoriale, le imprese di giovani si stanno concentrando sull’agricoltura (+14% rispetto al 2015), sull’ospitalità (+ 1.800 rispetto a 5 anni fa) e sui settori legati all’innovazione. In quest’ultimo ambito, in particolare, spiccano le start up innovative, in cui quasi una impresa su 5 (il 18%, per poco meno di 2.100 unità su un totale di oltre 11mila unità) è a prevalenza giovanile, e le imprese green, con i giovani pronti a investire in  tecnologie, prodotti e servizi a minor impatto ambientale.

La fotografia scattata da Unioncamere a fine settembre mostra che, nel mettersi in proprio, 6 giovani su 10 hanno puntato su settori tradizionali:, 

  • commercio, (140mila imprese di under 35, 26,5% del totale), 
  • costruzioni (63mila, pari al 12%), 
  • turismo (quasi 58mila, circa l’11%).
  • agricoltura (55mila, 10,4%). 

Nella Manifattura operano 29mila imprese giovanili (il 5,5% del totale), mentre negli Altri Servizi si contano oltre 33mila imprese (6,3%). “Un altro 10% del mondo giovanile che fa impresa – sottolinea l’associazione delle Camere di commercio –  è anche attivo nei settori più innovativi e ad elevato utilizzo di tecnologie, a partire dai Servizi di informazione e comunicazione, dalle Attività professionali, scientifiche e tecniche e dal Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese”.

I SETTORI IN CRESCITA

A crescere è anche la partecipazione degli under 35 nei settori che richiedono competenze più elevate come le attività di direzione aziendale (+1.100 imprese giovanili),  della Pubblicità e ricerche di mercato (+700), dell’Istruzione (+170) e via dicendo. In attivo anche il confronto nel quinquennio delle imprese che si occupano di Servizi alla persona (+700), di lotterie e scommesse (+200), di servizi finanziari (+200). 

I SETTORI IN CALO

Come mai all’inizio del rapporto abbiamo parlato di un calo di 80mila imprese? Ai rialzi appena illustrati fanno da contraltare i cali registrati nei settori più tradizionali, a partire dal Commercio, che conta 35mila imprese di under 35 in meno, e dalle Costruzioni (-29mila). Il settore della ristorazione perde quasi 5mila imprese di under 35, la Manifattura 7mila, i servizi finanziari 2mila. . 

“A determinare questa riduzione è stato anche il progressivo calo delle iscrizioni di nuove imprese guidate da giovani, passate dalle 119mila registrate tra gennaio e settembre 2015, alle 65.300 dello stesso periodo di quest’anno”, evidenzia Unioncamere.

LA GEOGRAFIA


Dal punto di vista geografico, dal 2015 al 2020 solo il Trentino Alto Adige registra un aumento delle imprese guidate da under 35: le sue 9.300 imprese sono il 2,4% in più del settembre 2015. I cali più forti si sono invece visti nelle Marche (-20,6%), in Toscana (-19,8%) e in Abruzzo (-18,4%). Campania (-7,9%), Basilicata (-8%), e Sardegna (-11,3%) sono invece le regioni che registrano una contrazione minore.

Commenta