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Il record del Dow Jones è la rivincita della Old economy

Per la prima volta nella storia il Dow Jones supera i 30 mila punti base – Yellen piace anche a Wall Street – Sale il petrolio, scende ancora l’oro – Forse la Bce apre sui dividendi delle banche – Emendamento Cinque Stelle contro la privatizzazione di Mps: nuovi soldi dello Stato alle banche?

Il record del Dow Jones è la rivincita della Old economy

Il Dow Jones supera per la prima volta i 30mila punti base e segna così un nuovo record storico. Il traguardo è stato raggiunto nel giorno in cui Elon Musk, grazie all’ennesimo boom di Tesla, diventa il secondo uomo più ricco del mondo, con un patrimonio oltre i 500 miliardi di dollari. Ma quella di ieri è stata soprattutto la prima giornata del dopo Trump. Il Presidente in uscita non se la prende, anzi (con qualche ragione) ha improvvisato una conferenza stampa per attribuirsi i meriti del lungo rally.

YELLEN PIACE ANCHE A WALL STREET

Gelidi i nemici del New York Times: “Trump ha dedicato più di 200 tweet a temi in grado di condizionare gli scambi di Wall Street, intervenendo spesso a sorpresa su temi price sensitive: gli operatori non lo reggevano più”. Tutti d’accordo, invece, sulla nomina di Janet Yellen al Tesoro. “È stata lei – rivela The Wall Street Journal – la prima persona che Joe Biden ha voluto incontrare assieme a Kamala Harris dopo la scelta della vicepresidente. E l’ex Presidente della Fed ha raccomandato di intervenire subito con interventi a favore dei redditi a rischio”. Per ora, complici le buone notizie sui vaccini, la formula funziona.

Il super indici globale MSCI World è salito stanotte sui massimi di sempre. A Wall Street, oltre al volo del Dow (+1,54%), avanza l’S&P 500 (+1,62%). Nasdaq +1,31%. Il future dell’S&P500 si è indebolito nel corso della notte e stamattina è sulla parità.       

ASIA IN VOLO. TIENE LA MALAYSIA, LEADER DEI GUANTI DI GOMMA

Nell’area Asia Pacifico, salgono il Nikkei di Tokyo (+1%), l’Hang Seng di Hong Kong (+0,7%) e l’S&P ASX 200 di Sidney. In calo dopo una lunga corsa il Kospi di Seul (-1%): il governo coreano è stato indicato dal New York Times quale “modello perfetto di quel che va fatto per convincere la popolazione della necessità di fare i vaccini”.

Segna il passo il Csi (-0,3%). Le borse della Cina, tra le peggiori del pianeta nelle ultime tre settimane, sono penalizzate da quanto è avvenuto questo mese sul mercato del credito: tre grandi società connesse allo Stato hanno saltato il pagamento della cedola o hanno avvertito di non essere in grado di rimborsare una parte del debito.

La Borsa di Bangkok, la migliore del mondo da inizio mese con un rialzo del 19%, guadagna l’1%. Sale anche il mercato azionario della Malesia, anche se uno dei suoi componenti più importanti, il leader mondiale dei guanti in lattice Top Glove, è in ribasso: le ultime novità sui vaccini hanno ridimensionato il valore delle società, attiva nella difesa dal virus. Top Glove valeva prima della pandemia circa 1,5 ringgit, in agosto ne valeva quasi dieci ed oggi è poco sotto sette.

ANCORA GIÙ L’ORO, AI MINIMI DA LUGLIO

Il petrolio Brent è sui massimi da marzo, a 48,3 dollari il barile, e stamattina sale dello 0,8%, dal +3,9% di ieri in chiusura. L’American Petroleum Institute ha comunicato che la scorsa settimana le scorte di greggio degli Stati Uniti sono salite di 3,8 milioni di barili, a 490 milioni. Il consensus si aspettava un incremento di circa 150.000 barili. Sempre più giù l’oro, sceso su prezzi che non si vedevano da luglio, a 1.804 dollari l’oncia.

LA FRANCIA RIAPRE I BATTENTI. CEDOLE IN VISTA PER LE BANCHE UE

Anche in Europa è tornata a prevalere l’euforia in attesa delle parole di Emmanuel Macron, che ieri sera ha confermato l’allentamento del lockdown anticipando i dati, finalmente positivi, in arrivo dai colleghi dell’Eurozona, Italia compresa. Di fronte a questa nota positiva fa meno paura il dato negativo sulla fiducia delle imprese tedesche, in calo per il secondo mese di fila a 90,7, da 92,5 di ottobre: un risultato che conferma la necessità di prolungare le misure espansive della Bce. E proprio l’Eurotower potrebbe fare un regalo di Natale al credito: le banche della zona euro potrebbero a breve tornare a pagare i dividendi, congelati a marzo su richiesta della Bce. Un alto dirigente dell’istituto centrale, il lussemburghese Yves Mersch, dice stamattina al Financial Times che si può pensare a qualche concessione, a partire dall’anno prossimo.

PIAZZA AFFARI SUL TETTO D’EUROPA: +25% A NOVEMBRE

Milano torna sul tetto d’Europa: +2,04%, a quota 22.145, nuovo massimo da inizio marzo. Dal primo novembre a oggi l’indice delle prime 40 blue chip di Piazza Affari ha accumulato un progresso del 25%, circa 4.500 punti base. Il violento rimbalzo ha permesso di ridurre la perdita da inizio anno al -6%, grosso modo allineata a quella dell’indice Eurostoxx.

Avanza Francoforte (+1,26%), che ieri ha ufficializzato l’allargamento del Dax, da 30 a 40 titoli (a partire dal terzo trimestre 2021). Il Pil tedesco è cresciuto dell’8,5% nel terzo trimestre, con un rimbalzo superiore alle attese. Nel secondo trimestre la caduta era stata del 9,8%.

Brillanti anche le altre piazze: Parigi chiude in progresso dell‘1,2%.

GOLDMAN SACHS SCEGLIE PARIGI DOPO LA BREXIT

Goldman Sachs ha annunciato il lancio di un hub di trading azionario a Parigi, una mossa per tentare di evitare disagi ai clienti dopo la Brexit.

È proseguita la “folle” ripresa di Vallourec, la concorrente transalpina di Tenaris: +20%, ovvero +156% dai minimi di fine ottobre, il momento peggiore per i petroliferi. Madrid +2%,

Londra +1,53%. Easy Jet +7,78%, confortata dall’annuncio che l’Inghilterra introdurrà nuovi test per ridurre i tempi della quarantena dei passeggeri in arrivo. Iag, proprietario di British Airways, guadagna il 5,2%, affermando che le nuove misure rappresentano “un deciso passo nella giusta direzione”.

BTP, CALA ANCORA LO SPREAD. VENERDÌ 8 MILIARDI ALL’ASTA

Nel corso della seduta, il decennale ha toccato un nuovo rendimento record a 0,56%, per poi chiudere a 0,58%. Lo spread con il Bund chiude a quota 118 punti, dai 116 della vigilia, livello che non si vedeva dall’aprile del 2018.

Il Tesoro ha annunciato per l’asta a medio lungo termine di fine mese del 27 novembre l’emissione di BTp a 5 e 10 anni e CcTeu per un importo complessivo compreso tra 6,5 e 8 miliardi. In particolare, saranno offerti Btp a 5 anni per un importo compreso tra 2 e 2,5 miliardi, BTp a 10 anni per un valore tra 2,5 e 3 miliardi e CcTeu tra 2 e 2,5 miliardi.

Ha raccolto ordini per oltre 114 miliardi di euro il bond a 15 anni da 8,5 miliardi lanciato dall’Ue nell’ambito del programma Sure.

MPS PIAZZA IL 2,14%. DAI 5 STELLE EMENDAMENTO ANTI-UNICREDIT

Ieri sera, a Borsa chiusa, è stato effettuato il collocamento di 24 milioni di azioni del Monte Paschi, pari al 2,14% del capitale, al prezzo di 1,151 euro, con uno sconto dello 0,1% sulla quotazione. In grande evidenza Unicredit (+5%), accreditata come probabile compratrice dell’istituto di Siena grazie

anche alla dote fiscale garantita dal Tesoro. Al proposito, però, va segnalato che i Cinque Stelle, contrari alla privatizzazione, hanno presentato ieri in Parlamento un emendamento alla manovra per limitare il beneficio fiscale.

Tra le banche svetta anche Mediobanca (+4,19%), sostenuta dalla voglia di merger del settore. Nuovo passo in avanti per il Creval (+1,64%); ingrana il turbo Popolare di Sondrio (+12,47%). Intesa +2,8%.

PETROLIFERI ALLE STELLE, PIOGGIA DI ORDINI PER IL BOND CNH

Al top dell’indice si piazzano i petroliferi: Eni +3,5%, Saipem +8,45%, Tenaris + 6,31%. Saras +5%. In grande evidenza anche Leonardo (+5,6%).

Cnh (+4,55%) ha collocato con successo un bond da 750 milioni: le richieste hanno superato 3,3 miliardi di euro.

DIVIDENDI & INVESTIMENTI: LA FORMULA ENEL +4,2%

Al centro delle attenzioni Enel (+4,18%), sugli scudi sull’onda del piano di investimenti al 2023 per circa 40 miliardi di euro, al 90% in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (“Sdg”) delle Nazioni Unite anche con la mobilitazione di investitori terzi in alcuni settori. La società ha annunciato la politica del dividendo fisso da 0,35 euro per azione fino a 0,43 per azione nel 2023 con una crescita media del 7%.

STARACE SU OPEN FIBER: PRONTI A MONETIZZARE

A proposito di Open Fiber, l’ad Starace, respingendo la pressione del governo per una combinazione con Tim, ha detto: “Siamo pronti a monetizzare quando ci sarà un’opportunità in linea con i nostri interessi. Non saremo mai un operatore delle telecomunicazioni, ma ci limiteremo a gestire infrastrutture”. Macquarie valuta l’opportunità di acquisire in sindacato con altri partner una quota di Open Fiber, attualmente controllata da Enel e Cassa Depositi e Prestiti (contraria all’operazione).

CHIARA FERRAGNI REGINA DELL’AIM: MONNALISA +40%

Battuta d’arresto per Diasorin -5%, ed Amplifon 4%. Il mercato volta le spalle a De Longhi -6% dopo l’acquisizione in Usa.

Sull’Aim continua la corsa di Monnalisa (+39,7%) dopo l’accordo con Chiara Ferragni negli abiti per bambini.

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