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I tassi Fed spaventano le Borse: a Milano brilla solo Telecom

In attesa di conoscere stasera i verbali dell’ultime meeting della Fed, l’ipotesi che la banca centrale americana possa aumentare i tassi a settembre mette ansia ai mercati: tranne Tokyo, Borse tutte in ribasso e, a fine mattinata, Piazza Affari perde più dell’1% – In rosso soprattutto banche e assicurazioni – In netto rialzo solo Telecom Italia.

La Borsa di Milano peggiora dopo un avvio debole con l’indice FtseMib che scende dell’1,4%. Si comportano meglio le altre Borse europee con Francoforte che perde lo 0,9%, Parigi -0,7%. Peggio Madrid che perde oltre l’1%. Londra -0,14%.

Apertura in rialzo per il mercato obbligazionario italiano, che rimbalza dopo il tonfo della seconda parte della seduta di ieri, legato alla parole del presidente della Fed di New York William Dudley. Il tasso del decennale italiano di riferimento scende a 1,097% da 1,12% della chiusura, mentre lo spread con l’analoga scadenza del Bund si riduce a 115 punti base da 116 punti del finale di seduta di ieri.

Si stringe la presa della Fed sulle corna del Toro. Dopo le dichiarazioni William Dudley, vicepresidente del comitato monetario della banca centrale, un altro banchiere centrale, Dennis Lockhart, ha rincarato la dose:le strette della Fed da qui a fine anno potrebbero essere due, una a settembre, l’altra a fine anno. Nuovi spunti potrebbero arrivare stasera dai verbali della riunione di politica monetaria di fine luglio.

Frena il greggio a fronte del recuero della valuta Usa (1,1259 contro 1,1276 precedente): il Brent scende dello 0,9% a 48,7 dollari al barile, dopo avere messo a segno ieri la quarta seduta consecutiva di rialzo con un guadagno complessivo dell’11,7%. Deboli i petroliferi: Eni -1,1%, Saipem -2,6%, Tenaris -1,5%. 

In forte calo i titoli finanziari a partire dagli assicurativi: Generali -3,8%, vendite anche su Unipol che perde il 2,4% e UnipolSai -2%. Arretrano le banche: Intesa -1,6%, Unicredit -1,4%. MontePaschi -1,4% dovrebbe presentare entro il 15 settembre il nuovo piano industriale. Continua anche la ritirata del risparmio gestito: Azimut -1,8%. Banca Imi ha tagliato il target price da 21,7 a 15,9 euro, confermando il giudizio hold. Banca Mediolanum -1,4%.

Fra i titoli industriali, avanza Fiat Chrysler +0,5%. Ferrari è in calo dello 0,8%. Stamattina gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato il target price sul titolo a 56 dollari (49,7 euro) dai 54 euro precedenti e hanno confermato il giudizio Overweight. George Soros ha liquidato la sua partecipazione nella Rossa.

Scendono Leonardo -1,6% e StM -1%. Pochi i titoli con segno più da segnalare Telecom Italia +1,14%. Debole Enel -1,2%. Tra le utilities A2A -2,1%. Scende anche Terna -1%. Il gruppo elettrico e il fondo F2i sono stati ammessi alla seconda fase per la privatizzazione del 24% di Admie Admie, la prima società energetica ellenica controllata dallo Stato.

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