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Guida per la politica del cibo: il vademecum dell’amministrazione comunale di Torino

Torino lancia la Guida per il cibo consapevole. Un programma e lo Statuto comunale contro gli sprechi per un’educazione collettiva e sostenibile

Guida per la politica del cibo: il vademecum dell’amministrazione comunale di Torino

Se non lo fai di tua volontà, te lo ordina il sindaco. L’amministrazione comunale di Torino ha approvato la Guida per la Politica del cibo, mirata a promuovere la salute, preservare l’ambiente e rendere la città più sostenibile.

In particolare è stata l’assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta a farsi parte attiva di questa educazione alla tavola per i suoi concittadini. I torinesi la rispetteranno in questi giorni natalizi? Dalla parte di chi acquista e mangia è lecito dubitare. Per gli indigenti, la scelta comunale può essere d’aiuto.

È da un anno che l’amministrazione ha creato un gruppo tra assessori per sviluppare una politica alimentare secondo il progetto europeo EU – H20220 FUSILLI. Anche lo Statuto comunale contiene un paragrafo dedicato al diritto al cibo come leva per ridurre le divaricazioni sociali e ambientali rispetto all’alimentazione.

Lo spreco è intollerabile e il nostro è un “documento importante lungo il cammino per rendere sostenibili i sistemi alimentari, garantire cibo sano e accessibile a tutti e tutte, preservare la biodiversità” ha spiegato l’assessora Foglietta.

L’alimentazione indice sociale

I cittadini devono sapere che la catena produzione-consumo può essere corretta con una maggiore responsabilità individuale che rende le città più sostenibili. L’economia gira lo stesso nel momento in cui anche i produttori sono in grado di controllare meglio i fabbisogni. Così che il politicamente corretto riguarda la tutela di strati della popolazione più in difficoltà.

Qualità e quantità di cibo influiscono sul traffico urbano, sui rifiuti, sulla spesa sociale e non ultimo, sulla salute. È un indice sociale. Ed è dimostrato che i sistemi controllati nelle piccole comunità portano diversi vantaggi e assicurano un buon equilibrio sociale.

L’originalità della notizia torinese, se volete, sta nel fatto che se ne parli nei giorni della maggiore abbondanza di cibo nelle case. In maniera speculare in questi giorni si parla di ricette, cenoni, prelibatezze e di sprechi, mense per i poveri, attività caritatevoli, rifiuti record. Che fatica la coerenza.

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