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Grecia, i sondaggi danno Syriza vincente

Secondo gli ultimi pools il partito radicale Syryza potrebbe vincere le elezioni del 17 giugno con un 30% dei voti – A seguire Nuova Democrazia con il 26% e il Pasok con il 15% – Inoltre l’85% dei greci sarebbe favorevole a rimanere nell’euro, mentre il 62% è contrario alle misure di austerità – Tsipras: “Faremo di tutto per non lasciare l’euro”.

Grecia, i sondaggi danno Syriza vincente

Sembra proprio che più austerità di così i greci non la possano subire. E per questo sono pronti a votare il candidato radicale Alexis Tsipras alle prossime elezioni del 17 giugno. Secondo un sondaggio della società di analisi greca pubblicissue il partito Syriza vincerebbe le elezioni con un 30% dei voti favorevoli. Nuova Democrazia, il partito di Antonis Samaras favorevole alle rigide misure imposte dall’Ue e che aveva ottenuto il maggior numero di voti alle scorse elezioni, non supererebbe il 26%. Il Pasok del socialista Evangelos Venizelos, che ha negoziato le misure con la Troika e che è di fatto favorevole a perseguire la strada europea, è dato al 15%. Se questi numeri si rivelassero veri, il partito radicale dovrebbe comunque allearsi con altre forze politiche per formare il nuovo esecutivo.

I dati sono inoltre confermati da un altro sondaggio da cui emerge che l’85% dei cittadini greci è favorevole a rimanere nell’euro mentre il 62% è contrario al piano di salvataggi così come accordato con la Troika. E infatti lo stesso Tsipras ha ribadito oggi in un’intervista che non ha nessuna intenzione di abbandonare la moneta unica. “Se torniamo alla dracma i ricchi avranno portato i loro euro all’estero e potranno comprarsi qualsiasi cosa in Grecia. Faremo di tutto per evitare questo scenario”.

Il leader radicale ha inoltre ribadito uno dei punti chiave del suo programma: “Quello che faremo è cancellare quelle misure che ci sta facendo affondare in una profonda recessione e rinegoziare a livello europeo i cambiamenti che miglioreranno la difficile situazione economica della Grecia e dell’Europa”. Ieri, sul blog del giornalista Gad Lerner, sono stati pubblicati i 40 punti del programma elettorale di Tsipras. Li riportiamo qui sotto:

1. Realizzare un audit del debito pubblico. Rinegoziare gli interessi e sospendere i pagamenti fino a quando l’economia si sarà ripresa e tornino la crescita e l’occupazione.

2. Esigere dalla Ue un cambiamento nel ruolo della Bce perché finanzi direttamente gli Stati e i programmi di investimento pubblico.

3. Alzare l’imposta sul reddito al 75% per tutti i redditi al di sopra di mezzo milione di euro l’anno.

4. Cambiare la legge elettorale perché la rappresentanza parlamentare sia veramente proporzionale.

5. Aumento delle imposte sulle società per le grandi imprese, almeno fino alla media europea.

6. Adottare una tassa sulle transazioni finanziarie e anche una tassa speciale per i beni di lusso.

7. Proibire i derivati finanziari speculativi quali Swap e Cds.

8. Abolire i privilegi fiscali di cui beneficiano la Chiesa e gli armatori navali.

9. Combattere il segreto bancario e la fuga di capitali all’estero.

10. Tagliare drasticamente la spesa militare.

11. Alzare il salario minimo al livello che aveva prima dei tagli (751 euro lordi al mese).

12. Utilizzare edifici del governo, delle banche e della chiesa per ospitare i senzatetto.

13. Aprire mense nelle scuole pubbliche per offrire gratuitamente la colazione e il pranzo ai bambini.

14. Fornire gratuitamente la sanità pubblica a disoccupati, senza tetto o a chi è senza reddito adeguato.

15. Sovvenzioni fino al 30% del loro reddito per le famiglie che non possono sostenere i mutui.

16. Aumentare i sussidi per i disoccupati. Aumentare la protezione sociale per le famiglie monoparentali, anziani, disabili e famiglie senza reddito.

17. Sgravi fiscali per i beni di prima necessità.

18. Nazionalizzazione delle banche.

19. Nazionalizzare le imprese ex-pubbliche in settori strategici per la crescita del paese (ferrovie, aeroporti, poste, acqua …).

20. Scommettere sulle energie rinnovabili e la tutela ambientale.

21. Parità salariale tra uomini e donne.

22. Limitare il susseguirsi di contratti precari e spingere per contratti a tempo indeterminato.

23. Estendere la protezione del lavoro e dei salari per i lavoratori a tempo parziale.

24. Recuperare i contratti collettivi.

25. Aumentare le ispezioni del lavoro e i requisiti per le imprese che accedano a gare pubbliche.

26. Riformare la costituzione per garantire la separazione tra Chiesa e Stato e la protezione del diritto alla istruzione, alla sanità e all’ambiente.

27. Sottoporre a referendum vincolanti i trattati e altri accordi rilevanti europei.

28. Abolizione di tutti i privilegi dei deputati. Rimuovere la speciale protezione giuridica dei ministri e permettere ai tribunali di perseguire i membri del governo.

29. Smilitarizzare la guardia costiera e sciogliere le forze speciali anti-sommossa. Proibire la presenza di poliziotti con il volto coperti o con armi da fuoco nelle manifestazioni. Cambiare i corsi per poliziotti in modo da mettere in primo piano i temi sociali come l’immigrazione, le droghe o l’inclusione sociale.

30. Garantire i diritti umani nei centri di detenzione per migranti.

31. Facilitare la ricomposizione familiare dei migranti. Permettere che essi, inclusi gli irregolari, abbiano pieno accesso alla sanità e all’educazione.

32. Depenalizzare il consumo di droghe, combattendo solo il traffico. Aumentare i fondi per i centri di disintossicazione.

33. Regolare il diritto all’obiezione di coscienza nel servizio di leva.

34. Aumentare i fondi della sanità pubblica fino ai livelli del resto della Ue (la media europea è del 6% del Pil e la Grecia spende solo il 3).

35. Eliminare i ticket a carico dei cittadini nel servizio sanitario.

36. Nazionalizzare gli ospedali privati. Eliminare ogni partecipazione privata nel sistema pubblico sanitario.

37. Ritiro delle truppe greche dall’Afghanistan e dai Balcani: nessun soldato fuori dalle frontiere della Grecia.

38. Abolire gli accordi di cooperazione militare con Israele. Appoggiare la creazione di uno Stato palestinese nelle frontiere del 1967.

39. Negoziare un accordo stabile con la Turchia.

40. Chiudere tutte le basi straniere in Grecia e uscire dalla Nato.

(CC)

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