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Giro: a Cervinia impresa di Aru che torna secondo

Orgogliosa azione del sardo che negli ultimi sei km si invola staccando di 1’28” Contador e Landa. In classifica è a 4’37” dalla maglia rosa con un vantaggio di 38” sul compagno di squadra basco. Giovanni Visconti conquista la maglia azzurra di leader degli scalatori

Finito giorno dopo giorno nel girone degli sconfitti, una crono sotto tono, un calvario sul Mortirolo fino a perdere il secondo posto nella generale, ancora indietro anche sul meno ostico Ologno, Fabio Aru con orgoglio e carattere è risorto nel primo tappone alpino, arrivando solo sul traguardo di Cervinia. Un’azione che, se non cambierà l’esito del Giro saldamente nelle mani di Contador, dà la dimensione assoluta del valore del corridore sardo che intanto ha riconquistato il secondo posto, scavalcando il compagno di squadra, il basco Mikel Landa.

 E’ stato entusiasmante vederlo scattare via dal drappello di Contador, andare a riprendere Ryder Hesjedal, piantarlo ed arrivare al traguardo da solo, sfogando tutta la sua grinta dopo giornate di amarezza. Hesjedal, una roccia canadese che lotta ogni giorno cercando una vittoria di tappa per ricordare a tutti di essere stato anche un vincitore del Giro, giungeva a 28” facendo un ulteriore balzo in classifica dal nono al settimo posto. Terzo era Rigoberto Uran, un piccolo acuto in un Giro molto deludente per ilo colombiano della Etixx-Quick Step. La maglia rosa con Landa e Kruijswijk segnava un ritardo di 1’18”: per Aru con l’abbuono del vincitore un vantaggio di 1’28”.

 E’ così tornato secondo a 4’37” da Contador con 38” di vantaggio su Landa. Non male per un corridore che a diritto si riprende sulle Alpi i gradi di capitano che sulle Dolomiti aveva dovuto cedere al suo ex-scudiero basco. Né sminuisce l’impresa del “principe dei quattro mori”, come in tanti chiamano Aru in questo Giro associandolo alla bandiera sarda, l’atteggiamento guardingo di Contador, meno predatore del solito, che si è accontentato di controllare  Landa che dopo il doppio exploit di Campiglio e dell’Aprica era diventato il rivale meno lontano in classifica, per giunta con un passo in montagna da grande grimpeur. Un connazionale peraltro che non sembra stia nelle simpatie del Pistolero che non ha visto perciò con dispiacere il colpaccio messo a segno da Aru.

Archiviata la tappa di Cervinia che ha permesso a Visconti, a lungo in fuga solitaria, primo sul Saint-Barthelémy e sul Col Pantalèon, di conquistare la maglia di leader degli scalatori, il Giro affronta oggi la spettacolare ascesa al Passo delle Finestre, una sorta di scala a chiocciola, con molti tratti di sterrato, fino a raggiungere lo scollinamneto a 2.178 metri,  Cima Coppi di questa edizione. Poi picchiata su Pragelato prima della salita  finale ai 2.035 metri del  Sestriére. Una frazione tosta per campioni autentici che non può non avere per superfavorito proprio Contador che ha il Giro in tasca, ma che non ha ancora centrato una tappa. Il campione spagnolo maschera disinteresse, avendo puntato solo sulla maglia rosa come prima missione essenziale per la storica doppietta Giro-Tour, ma il Sestrière deve averlo messo nel mirino da giorni. Aru, Landa o chi altro vorrà vincere lassù sono avvertiti. 

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