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La Juve si salva a Cagliari, la Lazio espugna Genova e oggi tocca al Napoli: si scalda la lotta per la Champions

La squadra di Allegri pareggia in rimonta e sfiora la vittoria a Cagliari. La Lazio di Tudor sbanca Marassi e riaccende la battaglia per la Champions in cui può rientrare anche il Napoli che oggi affronta l’Empoli

La Juve si salva a Cagliari, la Lazio espugna Genova e oggi tocca al Napoli: si scalda la lotta per la Champions

La Juve si salva nel finale, la Lazio torna a sperare nella Champions. Gli anticipi del venerdì vanno in archivio con un pareggio per la banda di Allegri, il secondo consecutivo dopo quello nel derby col Torino, ma anche con la vittoria di Tudor sul campo del Genoa, che lo porta a meno 3 (ma con due partite in più) dalla Roma quinta. La corsa all’Europa che conta è diventata più avvincente dopo la conquista di un posto aggiuntivo, con diverse squadre tornate in gara: la Lazio, appunto, e il Napoli, atteso nel tardo pomeriggio dalla trasferta di Empoli.

Cagliari – Juventus 2-2, un autogol di Dossena salva Allegri dalla sconfitta

Mezzo passo falso per la Juventus, anche se il 2-2 di Cagliari, alla luce di come si era messa la partita, non è certo da buttare via. A fine primo tempo, infatti, i bianconeri erano sotto di due gol e il pareggio sembrava una chimera, mentre i rossoblu di Ranieri pregustavano una vittoria che avrebbe avuto il sapore della salvezza. Invece è finita in parità e la Signora ha quantomeno evitato un ko pesante, sia per l’obiettivo Champions (decisamente più vicino con i cinque posti) che per il clima attorno alla squadra, già ricco di nubi a prescindere. Giuntoli ha provato a rasserenarlo con parole al miele verso Allegri (“siamo contenti di lui, a fine stagione ci siederemo per programmare il futuro”), ma è stata soprattutto la reazione dei suoi ad evitargli un brutto weekend.

Pronti-via e il Cagliari sfiorava già il vantaggio con Luvumbo, poi lo stesso camerunese mancava clamorosamente il pallone a pochi passi da Szczesny, anche per via di una deviazione col braccio di Bremer: l’arbitro Piccinini decretava il rigore con l’aiuto del monitor e Gaetano lo trasformava nell’1-0 rossoblu (30’). La Juve accusava il colpo e 6 minuti più tardi subiva anche il raddoppio, sempre dal dischetto (fallo di Szczesny sul solito Luvumbo), questa volta da Mina. Quando al 43’ il Var annullava un gol a Vlahovic per un fuorigioco di pochi centimetri di Chiesa, in molti pensavano a una serataccia, destinata a finire addirittura peggio. Invece nella ripresa i bianconeri si ritrovavano, complice la mossa di Allegri di mettere Yildiz assieme ai sopraccitati compagni di reparto: il tridente a trazione anteriore costringeva il Cagliari ad abbassarsi e la Signora trovava prima il 2-1 con Vlahovic (61’, splendida punizione), poi il definitivo 2-2 su autogol di Dossena, propiziato da un cross velenoso del baby turco.

Allegri: “Non abbiamo capito la partita. Giuntoli? Felice di sedermi per programmare”

“Quando trovi queste squadre che ti saltano addosso bisogna fare la battaglia – l’analisi di Allegri -. Tecnicamente abbiamo avuto delle difficoltà e non abbiamo capito la partita, se non ti metti alla pari dell’avversario ne esci con le ossa rotte. Capire la partita è fondamentale, anche perché a Cagliari è sempre difficile, il campo è folto, la palla si ferma ed è complicato giocare bene tecnicamente. Qui non abbiamo vinto mai facilmente, ma non abbiamo ancora imparato visto che ci è successo in altre gare: se vuoi crescere e alzare il livello devi calarti bene nella sfida. Se sono felice di sedermi per programmare il futuro alla Juve? Assolutamente sì, a fine stagione bisogna fare le valutazioni del caso, ma ora c’è una Champions da raggiungere e una finale di Coppa Italia da conquistare. La Lazio è forte e se ripeteremo il primo tempo di oggi sarà ancora più dura…”.

Genoa – Lazio 0-1, Luis Alberto porta Tudor a meno 3 dal quinto posto

Sorriso pieno invece per la Lazio, uscita vincitrice dall’altro anticipo di giornata contro il Genoa. Successo pesante quello dei biancocelesti, sia dal punto di vista della classifica che del morale di un gruppo fragile, alle prese con diversi “casi” da copertina. Su tutti quello relativo a Luis Alberto, al centro delle polemiche dopo le frasi d’addio pronunciate settimana scorsa. Lo spagnolo, duramente criticato da Lotito e Fabiani, ha rischiato addirittura di non essere convocato, ma alla fine si è scelto di pensare al bene collettivo, limitando il “pugno duro” alla perdita della fascia di capitano. Decisione quantomai saggia, visto che è stato proprio lui a decidere la partita con il gol al minuto 68, propiziato da una bella giocata di Felipe Anderson (altro big al centro delle polemiche, alla luce dell’addio a parametro zero) e Kamada.

La Lazio si è presa così 3 punti d’oro, oltre che una bella iniezione di fiducia in vista della Coppa Italia di martedì, quando proverà a ribaltare il 2-0 dell’andata contro la Juventus. Va detto che il primo tempo era stato di stampo genoano, tanto che la squadra di Gilardino aveva sfiorato il vantaggio con Ekuban, sciagurato nel calciare a lato invece di servire Gudmundsson. Nella ripresa invece la Lazio ha guadagnato campo e dopo aver trovato il gol non ha più rischiato nulla, limitandosi a gestire il prezioso vantaggio. Con questa vittoria i punti di distacco dalla quinta si riducono a 3, peraltro nella giornata di Roma-Bologna, anche se i giallorossi devono ancora terminare la partita di Udine (a proposito: la decisione della Lega di farla giocare il 25 aprile ha irritato tantissimo il club, che aveva chiesto di rimandarla a maggio per preparare al meglio le semifinali col Bayer Leverkusen).

Tudor: “Siamo sulla strada giusta, ora proviamo a battere la Juve con una gara eccezionale”

“Il secondo tempo mi è piaciuto, all’intervallo avevo chiesto di partire forti – ha spiegato Tudor -. Abbiamo giocato solo noi per 45 minuti, dopo un approccio rivedibile: avevo visto una Lazio contratta, pensierosa, poi ci siamo sciolti, in un campo nel quale è super difficile vincere. Vedo applicazione e partecipazione e questa cosa mi fa piacere, nelle ultime 4 gare ci sono state tre vittorie e questo conferma che siamo sulla strada giusta. È una vittoria che ci darà una spinta ulteriore per la gara di martedì, io devo trasmettere a tutto l’ambiente la fiducia necessaria per provare a ribaltare il 2-0 dell’andata. Occorrerà una partita perfetta, eccezionale, ma il bello del calcio è la possibilità di compiere qualche impresa”.

Empoli – Napoli (ore 18, Dazn)

La 33esima giornata proseguirà oggi con Empoli-Napoli e Verona-Udinese (20.45, Dazn e Sky), dunque all’insegna di Europa e salvezza. La sfida del Castellani, in particolare, riguarda entrambi gli obiettivi, perché la certezza di avere un posto in più in Champions ha riacceso qualche speranza anche in casa azzurra. Certo, i punti di distacco dalla quinta sono comunque tanti (6, peraltro con una partita in più), ma se una tra Roma e Atalanta vincesse l’Europa League, ecco che si aprirebbe la strada addirittura per la sesta squadra. Ad oggi sono solo ipotesi, però più che sufficienti per tentare di vincere le prossime partite e salvare la stagione. Restare fuori dalle coppe, del resto, condizionerebbe i programmi futuri, sia per quanto concerne la scelta del nuovo allenatore che il mercato, a prescindere dai soldi che arriveranno dalla cessione di Osimhen. Urge iniziare a vincere, insomma, ma per farlo servirà un Napoli molto diverso da quello visto domenica scorsa contro il Frosinone. Anche oggi, infatti, ci sarà di fronte un avversario affamato di punti salvezza e deciso a vendere cara la pelle, dunque le motivazioni dovranno essere decisamente alte. Calzona sa di non avere nessuna chance di conferma, però lasciare il club in Europa sarebbe comunque importante per la sua carriera, attualmente legata solo alla Nazionale slovacca.

Empoli – Napoli, le probabili formazioni 

Empoli (3-4-2-1): Caprile; Bereszynski, Walukiewicz, Luperto; Gyasi, Marin, Maleh, Pezzella; Zurkowski, Cambiaghi; Niang

Allenatore: Nicola

Squalificati: nessuno

Infortunati: Ebuhei, Ismajli

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Juan Jesus, Mazzocchi; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia

Allenatore: Calzona

Squalificati: Mario Rui, Rrahmani

Infortunati: Olivera

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