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Francia, due milioni in marcia contro il terrorismo

In prima fila i leader da 50 Paesi, vicini Netanyahu e Abu Mazen. Hollande: “Parigi capitale del mondo” – In piazza i parenti delle vittime e manifestazioni anche in altre capitali – Gli slogan: “Liberté, égalité, dessinez, écrivez” – Vertice sulla sicurezza dei ministri dell’Interno europei – La Francia propone di rivedere Schengen, l’Italia dice no

Francia, due milioni in marcia contro il terrorismo

Una folla oceanica, cresciuta con il passare delle ore, ben oltre il milione di persone e forse anche i due milioni, ha sfilato alla marcia repubblicana di Parigi. 

PARTONO I CAPI DI STATO
 
Nella prima mezz’ora in testa al corteo 50 capi di Stato e di governo hanno stretto a braccetto il presidente francese François Hollande per testimoniare che l’Europa e il mondo “sono Charlie” e sono contro il terrorismo. E’ stata questa la parte di maggiore impatto storico con i leader mondiali partiti a braccetto di Hollande che, dopo una ventina di minuti e dopo avere osservato un minuto di silenzio, li ha congedati e ringraziati. Il corteo ha poi proseguito e la folla ha continuato a crescdere con il passare delle ore tanto che la stessa Prefettura ha dichiarato di essere in difficoltà nel tentate una stima delle presenze, sia pure approssimativa: mai si era vista una folla simile dalla Liberazione hanno osservato alcuni partecipanti mentre nel resto della Francia altri cortei hanno coinvolto non meno di 500-600 mila persone. La marcia è stata un evento “senza precedenti” ha ichiarato il ministero dell’Interno che non ha fornito cifra ma ha precisato, mentre la manifestazione era ancora in corso, che ” i manifestanti si sono sparpagliati su un’area molto più vasta di quella prevista”. Un enorme spiegamento di forze di polizia e militari ha garantito la sicurezza.

PARIGI CAPITALE DEL MONDO
 “Oggi Parigi è la capitale del mondo” ha detto Hollande e non era una frase fatta visto il numero impressionante di leader mondiali che hanno voluto essere presenti alla marcia che si è snodata dalla Place de la République alla Palce de la Nation. “I nostri valori sono più forti delle loro minacce, siamo qui per dire che non ci fermiamo, non ci facciamo arrestare dalle loro minacce”, ha dichiarato il premier italiano Matteo Renzi. In prima fila c’erano la tedesca Angela Merkel, il britannico David Cameron, il presidente Ue Jean- Claude Junker, insieme al premier israeliano Benjamin Netanyahu e al presidente palestinese Abu Mazen divisi ma vicini o comunque ravvicinati dal pericolo jihadista.

 Ma molti altri si sono schierati: il premier belga Charles Michel, l’olandese Mark Rutte e la danese Helle Thorning Schmidt, lo spagnolo Mariano Rajoy. E poi i primi ministri di Ungheria, Grecia, Lettonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Lettonia, Bulgaria, Croazia, Lussemburgo e Svezia. Presente la presidente Svizzera, ma anche delegazioni dalla Turchia, dal Mali, dai Paesi Arabi come da quelli africani. Ci sono il re Abdallah di Giordania, il presidente nigeriano Jonathan alle prese con il brutale terrorismo di Boko Haram e ci sono gli sceicchi degli Emirati arabi uniti. Non c’è nessuno invece a rappresentare gli Usa: né il presidente Obama, né il vicepresidenteBiden né il sottosegretario di Stato Kerry.

MILLE VOLTI
Le mille facce del corteo in cui non è mancata una enorme matita con la scritta “Not afraid” hanno visto nel primo troncone anche i familiari delle 17 vittime dell’assalto a Charlie Hebdo e all’ipermercato kosher. Proprio un dipendente del negozio, Lassana Bathily, che con enorme coraggio ha salvato una decina di ostaggi chiudendosi con loro nella cella frigorifera, è stato riconosciuto e applaudito dalla folla.

SLOGAN E MARSIGLIESE
Molti gli slogan gridati a squarciagola dall’immenso corteo: “Nous sommes tous Charlie” era tra i più ripetuti insieme e a “Liberté, égalité, dessinez, écrivez”. O ancora “Sono Charlie, ebreo, poliziotto”. Molti i cartelli: “Amici mussulmani, i fanatici hanno preso in ostaggio la vostra religione”; “E’ l’inchiostro che deve scorrere, non il sangue”. “Per la pace e contro il terrorismo”. Twitter è stata invasa dai messaggi sull’hashtag #marcherepublicaine: “Sono mussulmano e sono Charlie”, uno tra i tanti. E la Marsigliese, inno nazionale francese, ha fatto da colonna sonora alla manifestazione.

VERTICE DEI MINISTRI DEGLI INTERNI
 Tra i partecipanti alla manifestazione c’era anche Romano Prodi: “La manifestazione di oggi apre la speranza ed è un momento di emozione, tutti ci sentiamo vicini ai francesi», ha osservato ma tradurre tutto questo in politica “e in un’azione comune è un salto grosso”». I ministri degli Interni europei hanno però cercato di definire i primi interventi per intensificare la lorra al terrorismo e si sono riuniti in un vertice a Parigi, prima della manifestazione. Sul tappeto diverse misure: accelerare l’utilizzo del codice di prenotazione – il Pnr – delle compagnie aeree in chiave antiterrorismo; alimentare una strategia di “controretorica” on line per contrastare le dinamiche di reclutamento; incrementare lo scambio d’informazione tra paesi. Si è discusso anche dell’ipotesi di modificare il trattato di Schengen, come vuole la Spagna, con il governo francese che, per bocca del ministro Bernard Cazeneuve, si è detto pronto a mettere mano ai contenuti della convenzione. Ma la proposta è stata bocciata dal ministro italiano Angelino Alfano:”Schengen è una grande conquista di libertà che non può essere regalata ai terroristi. Rafforzeremo il sistema di informazione di Schengen ma non possiamo arretrare su queste conquiste di libertà”. Lo stato di allerta per la sicurezza, anche in Italia, “è massimo” ha comunque assicurato il ministro. 

NON SOLO FRANCIA
Manifestazioni  si sono svolte anche a Londra, Stoccolma, Berlino, Madrid. In Italia, manifestazione a Milano davanti al consolato francese mentre a Roma le bandiere francese e europea dell’Ambasciata a Palazzo Farnese, che erano state calate a mezz’asta dopo la tragedia, sono state nuovamente issate una mezz’ora dopo l’inizio del corteo di Parigi: “Oggi il mondo si alza in piedi per la libertà”.

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