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Fisco: cartelle e pignoramenti, rinvio a ottobre

Il prossimo decreto di agosto fisserà il rinvio di due mesi di cartelle esattoriali, riscossioni coattive, pignoramenti, ipoteche e ganasce – I versamenti Iva ed Irpef sospesi nel lockdown verranno rateizzati in tre tranche

Fisco: cartelle e pignoramenti, rinvio a ottobre

Il Governo ha deciso di concedere un’ulteriore boccata d’ossigeno per alcune scadenze fiscali. Nel decreto di agosto, che prevederà uno scostamento di bilancio da 25 miliardi, verrà infatti messo nero su bianco il rinvio di due mesi, fino ad ottobre, per i contribuenti alle prese con cartelle esattoriali, riscossioni coattive, pignoramenti, ipoteche, ganasce fiscali. Il primo blocco, anticipato amministrativamente dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini al momento dell’esplosione dell’emergenza Covid, scattò in marzo e proseguirà fino al 31 agosto. Complessivamente è stato sospeso l’invio di 6 milioni di cartelle.

Nel decreto in arrivo entro la metà del prossimo mese verrà anche chiarito il destino dei famosi versamenti Iva-Irpef sospesi nel periodo marzo-maggio, durante il lockdown. Queste tasse saranno rateizzate in tre tranche: il 50% sarà pagato il prossimo 16 settembre, l’altra metà invece sarà versata un po’ nel 2021 e un po’ nel 2022. La sospensione interessa le imprese operative nei settori più colpiti, che hanno avuto un calo del fatturato del 33 per cento (sotto i 50 milioni) e del 50 per cento (sopra i 50 milioni): il totale “sospeso” ha raggiunto i 7,6 miliardi.

Niente da fare invece, come è stato riferito dal governo nei giorni scorsi in Parlamento, per il normale pagamento del saldo e acconto Irpef del 20 luglio: il governo aveva già rinviato le scadenze ordinarie del 30 giugno e del 30 luglio (con maggiorazione dello 0,4 per cento) rispettivamente al 20 luglio e al 20 agosto. Di più non si poteva fare, ma in compenso torna attuale una nuova moratoria dei mutui, che era stata fissata fino al 30 settembre. Ad oggi sono circa 290 miliardi i prestiti oggetto della moratoria: viste le difficoltà in cui versano molte famiglie debitrici la scadenza potrebbe provocare insolvenze e la vendita di immobili, con ripercussioni sul mercato. Il Governo potrebbe dunque decidere di dare ulteriore tempo.

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