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Fiat-Chrysler, Marchionne: “Colloqui con Veba vanno avanti, abbiamo liquidità”

Il manager invoca la fusione “il più presto possibile”, ma serve chiudere le trattative con il sindacato che detiene il 41,5% di Auburn Hills – “Impegno per l’occupazione in Italia”.

Fiat-Chrysler, Marchionne: “Colloqui con Veba vanno avanti, abbiamo liquidità”

“I colloqui con Veba vanno avanti. Non so quando arriveremo a un accordo, neppure se ci arriveremo”. In ogni caso, visto che sul progetto “stiamo lavorando da molto tempo”, il tentativo è “portare avanti il progetto nel più breve tempo possibile”. Lo ha affermato Sergio Marchionne, facendo riferimento alle trattative con il fondo che fa capo al sindacato americano Uaw e che ha in mano il 41,5% di Chrysler di cui il Lingotto vuole entrare in possesso per completare l’operazione di fusione tra Torino e Detroit e spalancare le porte alla quotazione della realtà post-fusione. Il manager italo-canadese ha anche ribadito che il gruppo ha sufficiente liquidità, oltre 21 miliardi cash; Marchionne è intervenuto da Venezia, dove si tiene il Consiglio per le relazioni tra Italia e Usa che lui stesso presiede.

Tra Marchionne e il sindacato sta andando in scena ormai da mesi un braccio di ferro tesissimo, che passa anche attraverso una causa di fronte al tribunale del Delaware. A luglio la giustizia dello Stato Usa dovrebbe esprimersi sul valore di un pacchetto di poco superiore al 3% del capitale di Chrysler (3,3% per la precisione), che sarà un ottimo punto di riferimento per fissare il prezzo complessivo. Tra le due parti la distanza è notevole: Fiato offre 3 miliardi di dollari e la Uaw ne chiede 4,3. Nella guerra psicologica non sono mancate mosse per fiaccare la resistenza dell’avversario: da poco il fondo Veba ha venduto sul mercato la propria quota di General Motors (circa la quale il Tesoro americano ha accelerato la dismissione in vista di un ritorno agli scambi) incassando oltre 600 milioni di dollari. Come a dire a Marchionne: abbiamo fatto scorta di liquidità, ora non abbiamo fretta di svendere.

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