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Fed e Germania tengono in ansia i mercati: Tokyo precipita e anche Milano. Oggi prova-verità per Btp

Il peggioramento delle stime sulla crescita fanno crollare la Borsa giapponese (-6,%) – Anche Piazza Affari inizia malissimo – A tenere in ansia i mercati sono la riduzione del Quantitative easing della Fed e l’incertezza sul giudizio della Corte tedesca sugli Omt – Torna a tremare la Grecia – Oggi prova della verità sui tassi all’asta Btp

Fed e Germania tengono in ansia i mercati: Tokyo precipita e anche Milano. Oggi prova-verità per Btp

Sos, Tokyo precipita. Complici le nuove stime sulla crescita gobale (corrette al ribasso dal 2,4% al 2,2%) della Banca Mondiale, la Borsa giapponese ha accusato un tracollo del 6,35%. Intanto lo yen è risalito nei confronti del dollaro ai livelli più alti da due mesi a questa parte. Ieri sera la Borsa americana ha accusato un calo rilevante. L’indice Dow Jones scende dello 0,71%, S&P -0,82%, Nasdaq -0,97%. E’ il terzo ribasso consecutivo per Wall Street che da lunedì perde l’1,7%. Tutti i dieci settori dell’indice Standard & Poor’s hanno chiuso in ribasso. 

I mercati si preparano così al possibile taglio del QE, cioè gli acquisti della Fed sui mercati. L’uscita dalla Financial Repression, in realtà, è già in atto: da martedì scorso i rendimenti pagati sui Bond Usa hanno superato di nuovo il livello dell’inflazione.  Di qui il braccio di ferro Tra ottimisti e pessimisti. Questi ultimi temono il bis del 1937, quando la fine prematura delle misure di stimolo fece riprecipitare gli Usa in crisi. Gli ottimisti replicano che l’economia è ormai in grado di camminare sena stampelle, e i mercati premieranno presto la ripresa.  

SALGONO I TASSI ITALIANI. SOCGEN:MADRID MEGLIO DI MILANO 

Lo spread, in queste settimane, in queste prossime settimane oscillerà tra 270 e 310 punti base. Parola di guru all’agenzia Reuters: “I mercati sono ancora condizionati dalle attese di una riduzione del Quantitative Easing Usa. Dobbiamo abituarci a questa fase di transizione, che non sarà comunque lunga a cui dovrebbe seguire una ripresa dei mercati sulla scorta del miglioramento delle economie”. Purché l’Italia si agganci al convoglio della ripresa, viene da aggiungere.

Oggi, intanto, una nuova prova del fuoco per il Tesoro che ieri ha collocato 7 miliardi di Bot, con rendimenti balzati allo 0,962% rispetto allo 0,7% di maggio. Alle 11 vanno in scena: 2,5-3,5 miliardi del Btp triennale, 1-1,5 miliardi a 15 anni , più 2-3 miliardi di Ccteu a cinque anni. 

Un segnale inquietante, intanto, arriva da Société Générale. Un report negativo dell’istituto parigino aveva dato il via lunedì alle vendite sugli istituti italiani. Ieri Socgen ha messo a confronto le banche spagnole dopo la pulizia dei bilanci e quelle di casa nostra. Il risultato? Borsa di Madrid + 0,34%, la migliore, Milano -1,61%, la peggiore.

EUROPA IN ROSSO. ATENE TORNA A TREMARE

In netto ribasso i listini delle Borse del Vecchio Continente: Londra -0,6%, Parigi -0,4%, Francoforte -0,9%. In caduta i colossi del credito: Société Générale, Barclays e Deutsche Bankhanno perso tutte e tre più del 2%. La decisione del primo ministro greco di chiudere la televisione di Stato ha innescato fortissime tensioni all’interno della coalizione che sostiene il governo di Atene. Si torna a temere per la stabilità politica del Paese e sul mercato di nuovo circolano voci di un’altra possibile ristrutturazione del debito pubblico greco. La Borsa di Atene ha perso il 3,2%. 

Da Karlsruhe, infine, arriva l’affondo di Jens Weidmann. Davanti alla Corte Costtuoonale tedesca il presidente della Bundesbank ha dichiarato di volere introdurre limiti chiari alla libertà d’azione della Bce, una richiesta che richiederebbe una modifica del tratatto istitutivo della banca. 

PIAZZA AFFARI AMARA PER BANCHE E FIAT

A Milano le perdite più forti sono delle banche cooperative: Pop.Milano -4,7%,Ubi -4%, Banco Popolare-3,7%. Unicredit è scesa del 2,5%, Intesa -2,3%,MontePaschi -4,6%. Altri forti ribassi a riguardano Fiat -3,7 % in frenata assieme al resto del comparto automotive europeo -2%. Ubs ha tagliato la raccomandazione su Fiat a Neutral da Buy ed ha alzato il target price a 6 euro da 5,5 euro. Per Ubs alla luce della corsa dei titoli Ford e Gm negli ultimi due mesi, la stima dei costi per l’acquisto della quota Veba in Chrysler sale a 4,5 miliardi di dollari. Ma” quasi a prescindere dai termini dell’accordo – prosegue la nota – Fiat avrà necessità di rafforzare la sua base di capitale”. 

Citicorp, invece, ha tolto il Lingotto dalla lista dei titoli da evitare. Chiude in ribasso Buzzi -2,4% a 12,48 euro dopo aver fatto segnare un massimo a 13,15 euro: in mattinata Morgan Stanley aveva alzato la raccomandazione a “equalweight” da “underweight”, il target price sale a 12,70 euro da 10,40 euro. Male anche Italcementi -3,4%, e Cementir -1,2%.

Tra i titoli in terreno positivo si sono messi in evidenza Ansaldo StS +1,4%, Autogrill +1,4% e Luxottica +0,7%. Buon rialzo per Campari +1,5%, titolo considerato anticiclico. Sono rimbalzate le Rcs (+16%) dopo la debolezza delle ultime sedute e nell’attesa del prezzo per i titoli che verranno emessi per l’operazione di aumento di capitale che partirà lunedì. 

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