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Export: nuove frontiere per il tessile Made in Italy

Secondo SACE, le economie emergenti continueranno a rappresentare il miglior bacino di opportunità per i prodotti tessili italiani nei prossimi quattro anni, dati anche i margini di crescita in calo nei mercati di riferimento tradizionali.

Export: nuove frontiere per il tessile Made in Italy

Secondo le previsioni del Rapporto Export di SACE, le economie emergenti continueranno a rappresentare il miglior bacino di opportunità per i prodotti tessili italiani nei prossimi quattro anni. Le esportazioni verso questi mercati raggiungeranno un tasso di crescita medio annuo dell’8,3% nel periodo 2013-2016, ben al di sopra del più moderato 4,8% verso i paesi avanzati, dove le migliori prospettive riguarderanno le produzioni d’alta gamma italiane, che oggi rappresentano il 13% del mercato globale.

Il tessile Made in Italy nei prossimi anni realizzerà i più elevati volumi di export nei mercati di riferimento più tradizionali, che offrono tuttavia margini di crescita in calo (come Francia, Germania, Svizzera e USA, senza dimenticare una Russia “affamata” di brand italiani di fascia alta). Ecco allora che si dovrà puntare anche a nuove destinazioni per intercettare nuovi bacini di domanda a elevato potenziale: non solo BRIC (come Cina, India, Brasile), ma anche mercati lontani e già avanzati come la Corea del Sud, senza dimenticare paesi dell’Europa emergente come la Romania.

Per quanto riguarda le operazioni in corso, SACE ha recentemente garantito 11 milioni di euro di finanziamenti in favore d’imprese tessili d’importanti distretti italiani come Perugia, Napoli e Biella:

  • Distretto di Perugia-Corciano-Spello (cashmere e altri filati). SACE ha garantito finanziamenti per un ammontare complessivo di 5,4 mln destinati a sostenere i piani di sviluppo all’estero di Brunello Cucinelli, marchio storico di Corciano noto per i capi esclusivi in cashmere, e Maglital, Pmi di Trevi attiva nella produzione di maglieria e filati pregiati meglio conosciuta con il brand Cruciali;
  • Distretto di Napoli (alta sartoria). SACE ha sostenuto due storiche realtà partenopee: Ciro Paone, nota sul mercato con il marchio Kiton, a cui ha garantito un finanziamento da 1 mln per l’ampiamento della catena di negozi monomarca all’estero e il rafforzamento della produzione, e Cesare Attolini, che ha affiancato nei suoi piani di crescita nel mondo;
  • Distretto di Biella (lana e altri filati). SACE ha approvato garanzie su finanziamenti per un valore totale di 3 mln per l’internazionalizzazione di Lanificio Colombo, impresa attiva nella produzione di tessuti in cashmere che commercializza attraverso marchi come Max Mara ed Hermes ma anche con il proprio brand, e Sinterama, impresa leader in Europa nella produzione di filati in poliestere con applicazioni in diversi settori industriali e già presente con suoi siti produttivi in UK, Turchia, Brasile e Cina.

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