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Energia, le rinnovabili crescono: Lombardia al top

Buoni risultati finora raggiunti in Italia, malgrado la persistenza di forti divari tra Nord e Sud e tra città e campagna, sperando che il Governo approvi il nuovo decreto legge sugli incentivi. Nel 2017 gli investimenti mondiali sono scesi del 7%.

Energia, le rinnovabili crescono: Lombardia al top

Le rinnovabili premiamo la Lombardia. Gli industriali della Regione sono i più green d’Italia, con punte di eccellenza competitive per altri Paesi d’Europa. L’ultimo rapporto sulle energie alternative riconosce al territorio lombardo un 16% netto di produzione da fonti non inquinanti. Un risultato interessante per gli esperti, che mette comunque in luce un forte divario strutturale e strategico tra Nord e Sud, tra città e campagne, tra aree forti ed aree deboli.

Nonostante la Lombardia non abbia una capillare rete di produzione eolica o geotermica, le sue aziende stanno facendo il salto di qualità. Verso la decarbonizzazione, certo, ma soprattutto con l’occhio agli obiettivi Onu sulla riduzione delle fonti inquinanti. 

Cosa racchiude quel 16% di produzione, dato molto vicino al totale delle rinnovabili italiane? 16.330 gigawattora in rete nel 2016 generati da impianti di ogni tipo. Il Rapporto si sofferma in particolaresui pannelli solari termici e sulle centrali a biogas. Strutture, queste ultime, che fanno guadagnare alla Lombardia anche la quarta posizione a livello nazionale e fanno dire all’Assessore Raffaele Cattaneo che a Milano e dintorni c’e uno spirito fortemente innovativo. 

Nella dinamica generalizzata della crescita, la Regione, i Comuni e le aziende di trasporto devono, però, fare qualcosa di più. I combustibili inquinanti che mandano avanti i mezzi pubblici segnano ancora percentuali altissime.

Su chi sosterrà i nuovi investimenti non ci sono certezze. Il governo ha annunciato più volte un nuovo decreto legge sulle rinnovabili, ma per ora nulla di concreto. Mentre il Sud arranca nella spesa e nei programmi, il Nord (oltre la Lombardia) ha avuto anche l’aumento degli impianti domestici non inquinanti con circa 400 milioni di euro di investimenti privati. Se il governo prende per buone le stime dell’AIE (Agenzia Internazionale per l’Energia) secondo cui gli investimenti nell’elettricità rinnovabile sono diminuiti del 7% e per risalire la china bisogna trovare 550 miliardi di dollari entro il 2030, ha un ottimo motivo per fare presto.

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