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Enel: nuovo record 2022 nelle rinnovabili, sfiorano i 60 mila Megawatt. E si avvicina la cessione degli asset in Perù

Enel segna un record nella nuova capacità rinnovabile installata nel 2022 e conferma i target 2025. Avanza il Piano per la cessione degli asset in Perù, analisti ottimisti

Enel: nuovo record 2022 nelle rinnovabili, sfiorano i 60 mila Megawatt. E si avvicina la cessione degli asset in Perù

Enel è il primo produttore privato di energia da fonti rinnovabili, al mondo. E nel 2022, attraverso Enel Green Power (EGP), ha confermato questo primato con un record di nuovi impianti installati: 5.223 MW di nuova capacità rinnovabile, comprensivi di 387 MW di sistemi di accumulo (BESS, Battery Energy Storage Systems), in aumento rispetto al risultato dell’anno precedente. La crescita di Enel nelle rinnovabili avanza, così come avanzano i piani per la cessione degli asset rinnovabili in Perù, destinati alla riduzione del debito, come previsto dal Piano strategico 2023-25.

La nuova capacità rinnovabile installata lo scorso anno comprende più di 80 impianti, principalmente solari (2.622 MW) ed eolici (2.160 MW). Con il nuovo balzo del 2022, Enel raggiunge una capacità rinnovabile complessiva di circa 59.000 MW (batterie incluse). Venendo poi all’Italia, EGP gestisce circa 14.700 MW di impianti rinnovabili incluse le batterie e ha prodotto nel 2022 circa 18,3 TWh (miliardi di kilowattora), di cui: 12 TWh da idroelettrico, 1,3 TWh da eolico e solare, e 5 TWh da geotermico.

Sono questi gli ultimi, incoraggianti dati forniti dalla stessa Enel Green Power sul suo primato. “Nel 2022 Enel Green Power – è il commento del Ceo Salvatore Bernabei – si conferma leader globale nel settore delle rinnovabili. Nonostante le difficoltà di un anno caratterizzato da conflitti geopolitici e dall’inasprirsi del contesto macroeconomico, continuiamo a crescere con l’obiettivo ambizioso di raggiungere 75 GW di capacità rinnovabile e sistemi di accumulo al 2025, assicurando una particolare attenzione alla sicurezza, alle persone e all’ambiente che ospita i nostri impianti”.

Rinnovabili Enel: con il Pnrr aumenta il potenziale di crescita in Italia

In Italia, il 2023 dovrebbe essere un anno di potenziale crescita per le rinnovabili, anche grazie alle migliori prospettive sul fronte autorizzativo. “Intensificheremo – aggiunge ancora Bernabei – anche l’impegno di Enel Green Power nella filiera industriale: la fabbrica di moduli fotovoltaici 3Sun a Catania diventerà una Gigafactory già a partire da luglio 2024, con l’incremento della sua capacità produttiva annua dagli attuali 200 MW a 3.000 MW”. Nei primi sei mesi dell’anno, Enel Green Power dovrebbe avviare cantieri per impianti rinnovabili per una potenza complessiva di oltre 330 MW oltre ad una forte accelerazione nella realizzazione di sistemi di accumulo e l’avvio della costruzione di 19 nuovi progetti per una potenza totale di 1562 MW.

In particolare, nel primo trimestre 2023 saranno avviati cantieri per impianti fotovoltaici per una capacità installata complessiva di 206 MW in Campania, Emilia Romagna e nel Lazio. Nel secondo trimestre sono previsti partire cantieri per 125 MW per due impianti fotovoltaici ancora nel Lazio e un eolico in Sicilia. EGP intende inoltre accelerare sulla realizzazione di sistemi di accumulo con l’avvio di 19 nuovi progetti in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto.

Enel: non solo rinnovabili, in arrivo le cessioni taglia-debito in Perù

Il piano industriale 2023-2025, presentato in autunno da Enel, punta su dismissioni, semplificazioni e riduzione dell’indebitamento e prevede introiti da cessione di attività non core per 21 miliardi di euro. Almeno 9 miliardi andranno a ridurre il debito. Si cominciano a fare le prime stime sugli asset in vendita e, in particolare, su quelli attualmente detenuti in Perù. Secondo Credicorp Capital, holding di servizi finanziari attiva in America Latina e citata da MF, supera 3 miliardi di dollari il controvalore degli asset peruviani che l’Ad Francesco Statace ha avviato alla dismissione attraverso Enel Americas. La nuova strategia – ha assicurato Starace – “non rallenta la crescita nelle rinnovabili” e concentra le attività in sei Paesi core come Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia, dove si addenserà il 90% degli investimenti per aumentare la capacità rinnovabile. Un percorso che sancirà l’uscita dall’America Latina dove Enel è presente in Argentina e Perù con impianti di generazione rinnovabili (2 miliardi) e attività di distribuzione (1,245 miliardi).

Enel: gli analisti apprezzano la strategia del Piano, meno debito più rinnovabili

La strategia Enel è stata apprezzata dagli analisti i quali ritengono che il Piano “abbia perfettamente senso” e “vada nella giusta direzione” e “se eseguito con successo, possa portare ad un aumento delle previsioni”. In particolare, piace la riduzione dell’esposizione in America latina, Europa orientale e nel business del gas all’ingrosso che “dovrebbe contribuire a ridurre il rischio operativo percepito del gruppo”.

L’opera di semplificazione e rifocalizzazione del Gruppo porterà ad un miglioramento della profittabilità  e ad una contestuale riduzione del debito di 9 miliardi di euro dal 2022 (58-62 miliardi di euro) al 2023 (51-52 miliardi di euro), giusto in tempo per mitigare gli aumenti dei tassi di Fed e BCE e con un costo del debito stimato al 3,4%-3,5% nell’arco di piano. Attesa nel 2023 una riduzione del rapporto Net Debt/EBITDA a 2,4-2,5x che gli analisti ritengono “degna di nota” e “non troppo difficile da raggiungere”. Enel: crescita nelle rinnovabili, riduzione del debito, uscita dal Perù sono dunque tre assi su cui il management punta per mantenere una solida navigazione della corazzata energetica.

Il 2022 è stato un anno di “turbolenze” – sottolineano gli analisti – ed ha visto i governi “drenare” una bella fetta del capitale circolante (circa 3,5 miliardi sui 9 di working capital negativo) per compensare le famiglie dei rincari dell’energia con gli introiti derivanti dalla tassa sugli extraprofitti a cui l’azienda ha risposto tutelando i propri clienti, mantenendo invariati i costi in bolletta.

Il piano e le nuove linee strategiche di Enel sono piaciute anche al mercato, che ha premiato il titolo, riportandone il valore sui 5,4 euro da un minimo di 4 euro toccato a metà ottobre, subito prima della presentazione del Piano quadriennale. La performance in questo primo scorcio d’anno è decisamente brillante con un +7% circa.

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Enel Green Power: così è distribuita la nuova capacità rinnovabile

  • 1.137 MW in Europa, principalmente in Italia e Spagna;
  • 1.364 MW in America Latina, principalmente in Cile e Brasile;
  • 1.985 MW in Nord America, principalmente negli Stati Uniti;
  • 737 MW in Africa, Asia e Oceania.

La nuova capacità rinnovabile costruita nel 2022 è in grado di produrre circa 13 TWh l’anno, evitando – comunica il gruppo – l’immissione in atmosfera di circa 9 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, oltre a evitare l’acquisto di 2,9 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Il risultato è un ulteriore passo in avanti lungo la roadmap di decarbonizzazione del Gruppo Enel, che prevede il raggiungimento di zero emissioni al 2040.

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