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Edilizia boom nel 2023. Federcostruzioni vede un Italia più sostenibile nonostante le crisi internazionali

Buon annata per l’edilizia pubblica e privata. Metà del PIL arriva dal mattone, nonostante gli alti tassi di interesse, le tensioni internazionali e il caro materiali. Stop al Superbobnus

Edilizia boom nel 2023. Federcostruzioni vede un Italia più sostenibile nonostante le crisi internazionali

E’ una filiera forte che a fine anno raggiungerà una crescita del +4%. Le costruzioni in Italia tirano, nonostante l’inflazione e tanti altri capricci economico-sociali. La Federazione dei costruttori si sbilancia fino a sostenere che oltre la metà della crescita del PIL nazionale arriva dall’edilizia e dai settori correlati. Buone notizie, una volta tanto.

Il Rapporto di Federcostruzioni sullo status del settore è stato presentato alla Fiera del Levante di Bari nel corso del SAIE, il salone tematico. La presidente dell’organizzazione Paola Marone ha diffuso ottimismo. “I dati del Rapporto testimoniano che nel 2022 la filiera ha proseguito nel suo complesso a crescere, malgrado qualche settore non abbia ancora raggiunto i valori precrisi.”  Il 2023 ha qualche incertezza economica come quella dei crediti incagliati per il Superbonus o caro materiali, inflazione, alti tassi d’interesse ed una complessa instabilità geopolitica.

Superbonus e crediti incagliati

C’è il però :” la filiera confida in una piena attuazione del PNRR e una gestione oculata e concreta della transizione verde per garantire non solo una risposta robusta e flessibile alle urgenti sfide sociali e ambientali ma anche la competitività green”. L’edilizia ha avuto vantaggi dalle agevolazioni del Superbobnus ma i costruttori chiedono ancora proroghe per i lavori in corso. Quando lo Stato pensa di stimolare il settore lo trova pronto, questo il messaggio, ma poi concludiamo ciò che abbiamo iniziato.

Il mattone va bene anche per i lavori pubblici. Un monitoraggio ANCE-Infoplus ha rilevato nel 2022 circa 23mila gare per lavori pubblici per un ammontare di oltre 72 miliardi di euro.

Efficienza e risparmi nelle nuove case

Si fanno nuove costruzioni, ma come sono ? La direttiva europea Casa Green stabilisce che gli edifici residenziali dovranno raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. Una strada che si vuole percorrere perché ai soldi non si rinuncia tanto facilmente

Il Superbonus e gli altri incentivi hanno supportato la capacità di spesa delle famiglie con circa 430mila interventi di efficientamento energetico. La zavorra dei crediti da sbloccare su cui Giorgia Meloni e i suoi ministri si sono espressi più volte resta tutta lì : 30 miliardi in “sonno” e 95 mila interventi a rischio.  La partita agevolazioni va chiusa, a meno che non passi la linea del Ministro Gilberto Pichetto Fratin di sgravi fiscali modulati.

I 600 miliardi di euro di valore di tutto il comparto edilizio vanno messi nel conto di un paese che deve rimproverarsi, infine, una storica scarsa pianificazione urbanistica. Ma nell’euforia di tanto nuovo cemento vale la pena di ricordare due cosette minime: no a condoni edilizi e più edifici a basso impatto energetico.

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