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Costruzioni: Astaldi vince il derby romano con Salini Impregilo

Dopo i migliori risultati semestrali presentati ieri, oggi Astaldi prevale anche a Piazza Affari, dove il titolo mette a segno uno dei rialzi più consistenti – Negli stessi minuti Salini Impregilo viaggia in coda al listino.

Costruzioni: Astaldi vince il derby romano con Salini Impregilo

Astaldi si aggiudica anche il secondo round del derby fra i costruttori romani. Dopo aver battuto ieri Salini Impregilo sul versante dei conti, oggi il general contractor guidato da Stefano Cerri prevale nel confronto a Piazza Affari. Nel primo pomeriggio il titolo in Borsa di Astaldi guadagna il 5,35%, a 9,25 euro, mettendo a segno il terzo miglior rialzo di tutto il listino milanese. Negli stessi minuti, le azioni Salini Impregilo lasciano sul campo il 3,42%, a 4,442 euro, una delle peggiori variazioni sulla piazza italiana. 

Per quanto riguarda i conti societari, ieri Astaldi aveva comunicato di aver chiuso il primo semestre 2015 con un utile netto in crescita dell’81,7% su base annua, a quota 62,4 milioni di euro, e ricavi in aumento del 15,8%, a 1,392 miliardi. Ebitda ed Ebit sono migliorati rispettivamente del 20%, a 179,8 milioni, e del 18,8%, a 140 milioni. L’indebitamento finanziario netto, infine, si è attestato a 1,109 miliardi, contro i 1,099 miliardi del 30 giugno 2014.  

Salini Impregilo, invece, ha archiviato la prima metà dell’anno con ricavi in crescita del 2,9% a poco meno di 2,2 miliardi di euro e utili in calo su base annua da 76,5 a 60,3 milioni. Tuttavia, nei primi sei mesi del 2014 erano stati messi a segno utili straordinari da 60,9 milioni in gran parte grazie alla cessione di Fisia Babcock. L’utile netto delle attività continuative registra infatti un balzo di oltre il 360%, a quota 71,9 milioni di euro.

I giudizi dei broker sui conti della società divergono. Per Banca Akros i risultati sono sotto le attese: anche se il management ha confermato la guidance per l’intero anno, gli analisti sottolineano l’impatto negativo one-off legato a Todini pari a 11,6 milioni e il debito netto salito a fine giugno a 378,6 milioni dai 214,1 milioni di fine marzo. 

Secondo Banca Imi, invece, i risultati sono sostanzialmente in linea con le attese. La Banca ritiene che i target di fine anno siano raggiungibili e sottolinea che il titolo potrebbe essere sostenuto dalle attese dell’acquisizione negli Usa.   

Goldman Sachs ha confermato la raccomandazione “buy” sul titolo, ritenendo che i conti trimestrali siano stati solidi e che la conferma della guidance sia prudente. Nel complesso, secondo Goldman la performance operativa è robusta ed è possibile restare positivi sull’esecuzione del piano industriale. 

Per Kepler Cheuvreux, invece, i conti trimestrali sono stati inferiori alle attese del 13% per quello che riguarda i ricavi e del 14% in termini di Ebit. Le attese di Ebit 2015-2016 vengono abbassate in media del 6%. Nonostante questo per Kepler Cheuvreux l’investment case resta ragionevolmente solido e la valutazione del titolo non è elevata: il rating resta quindi “buy” con prezzo obiettivo a 4,7 euro. 

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