Condividi

Coronavirus: cosa apre e cosa no Regione per Regione

Una vera e propria pioggia di ordinanze regionali modifica le regole stabilite dal Governo – Dalla Lombardia alla Sicilia ecco chi può riaprire e con quali regole – E cosa si profila per moda, auto e metallurgia

Coronavirus: cosa apre e cosa no Regione per Regione

Si comincia lentamente a ripartire. Da martedì 14 aprile librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento per bambini potranno riaprire i battenti, così come alcune tipologie di imprese. Lo prevede l’ultimo decreto del Governo che conferma il lockdown fino al prossimo 3 maggio, ma amplia la lista delle attività che hanno il permesso di restare aperte. Attenzione però, perché come da tradizione, ogni Regione ha deciso di procedere per conto proprio emanando ordinanze che de facto superano le scelte dell’Esecutivo, imponendo sui territori regole differenti. Una babele di ordinanze che riducono, e di parecchio, lo spiraglio lasciato aperto dal governo.

COSA PUÒ RESTARE APERTO SECONDO IL GOVERNO

Passate Pasqua e Pasquetta si parte con le prime riaperture. Librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento per neonati e bambini potranno alzare le saracinesche.

Tra le attività produttive potranno riaprire le attività forestali, l’industria del legno, le attività che producono computer, quelle che si occupano della cura e della manutenzione del paesaggio, le imprese che effettuano opere idrauliche, il commercio all’ingrosso di carta e cartone. Chi riparte dovrà rispettare regole stringenti: guanti, mascherine, distanziamento interpersonale, sanificazione dei locali e via dicendo. 

Nel frattempo il governo studia un possibile anticipo della Fase 2 per alcuni settori tra cui moda, automotive e metallurgia che potrebbero ripartire tra il 18 e il 20 aprile insieme ad altre attività che si occupano di produzione di macchinari per l’agricoltura e per l’industria alimentare, delle bevande e del tabacco.

LE ORDINANZE REGIONALI

Le regole generali stabilite dal Governo non saranno le stesse in tutta Italia. Diverse Regioni infatti hanno emanato ordinanze che impongono ai cittadini regole diverse: alcune hanno deciso di mantenere la stretta, altre hanno allentato i divieti, altre ancora hanno invece deciso di limitare le giornate di apertura e introdurre fasce orarie.

TRENTINO 

Rimangono chiusi negozi per bambini e neonati e librerie. Riaprono invece le attività produttive all’aperto e i lavori nei cantieri, sia stradali che edili. Sul luogo di lavoro devono essere utilizzati termoscan e mascherine ed è obbligatorio rispettate le distanze minime.

ALTO ADIGE

Ci si può spostare a piedi dalla propria abitazione purché venga rispettato il distanziamento sociale di almeno tre metri. Consentito muoversi all’interno del territorio per far visita al compagno o alla compagna e ai figli. Bisogna indossare la mascherina. 

FRIULI VENEZIA GIULIA

In Friuli sarà consentito fare attività motoria all’aperto, ma solo rimanendo vicino casa. Obbligatorio l’utilizzo di mascherine, sciarpe o foulard per proteggere naso e bocca. Nei supermercati e nelle farmacie è raccomandata la rilevazione della temperatura corporea. Consentita l’attività di manutenzione del verde su aree pubbliche e private e delle spiagge in concessione.

LOMBARDIA

L’ordinanza firmata sabato 11 aprile dal governatore Attilio Fontana vieta la riapertura di librerie e cartolerie, consentita invece quella dei negozi di abbigliamento per l’infanzia. Rimangono chiusi gli alberghi e le strutture ricettive, così come i mercati all’aperto. Gli studi professionali potranno riaprire solo per servizi indifferibili e urgenti. Chi esce di casa dovrà coprire naso e bocca con mascherine, sciarpe o foulard. 

PIEMONTE

Librerie, cartolerie e negozi per bambini rimangono chiusi in Piemonte dove un’ordinanza firmata domenica conferma le vecchie regole allo scopo di “non vanificare gli sforzi fatti finora”, come ha detto il governatore, Alberto Cirio.

VENETO

Più permissivo dei suoi colleghi il governatore del Veneto, Luca Zaia che consente l’attività motoria anche oltre i 200 metri da casa “ma non si può certo arrivare a 4-5 km, è ovvio, serve buonsenso”, precisa. Chi esce dovrà obbligatoriamente usare guanti, mascherina e portare con sé un gel disinfettante, mentre chi ha più di 37.5 di febbre non potrà scendere in strada. La distanza di sicurezza da rispettare passa da uno a due metri. Il 25 aprile e il 1° maggio pic-nic e grigliate “all’aperto” saranno consentite solo “nel giardino di casa” e per il singolo nucleo familiare, senza amici né parenti.

EMILIA-ROMAGNA

Confermata la stretta sulle cosiddette zone arancioni, cioè le province di Piacenza, Rimini e sulla città di Medicina, mentre negli altri territori entrano in vigore le misure stabilite a livello nazionale. Riaprono quindi librerie, cartolerie e negozi per bambini. 

TOSCANA

Ok alle regole nazionali su librerie e cartolerie, ma a condizione che tutti indossino le mascherine e che i negozianti installino barriere protettive. La distanza di sicurezza da rispettare sale da 1 metro a 1,80 metri.

LIGURIA

L’ordinanza del governatore, Giovanni Toti, consente la riapertura di orti e frutteti. Potrà ripartire anche chi effettua lavori di giardinaggio, mentre in vista della stagione estiva via libera a lavori di manutenzione degli stabilimenti balneari e dei chioschi. Consentiti anche i lavori di manutenzione edile e le attività dei cantieri nautici propedeutiche alla consegna. Ok anche alla manutenzione dei campi di calcio e da golf.

LAZIO

Confermato l’orario ridotto per i negozi aperti, mentre librerie e cartolerie potranno riaprire solo dal 20 aprile. Le attività commerciali dovranno rimanere chiuse il 25 aprile e il 1°maggio. Fondi, Nerola, Contigliano e Celleno rimangono zone rosse.

ABRUZZO

L’ordinanza firmata da presidente della Regione, Marco Marsilio, consente i lavori di manutenzione degli stabilimenti balneari, pur con tutte le sicurezze del caso, e le attività per il mantenimento e coltivazione degli orti. Per la balneazione il provvedimento prevede anche la possibilità di recupero e smaltimento dei rifiuti accumulati durante l’inverno sulle spiagge, nel secondo caso anche la cura e il taglio della legna nei boschi.

CAMPANIA

Chiuse librerie e cartolerie, mentre i negozi di abbigliamento per i bambini potranno aprire solo due mattine la settimana, dalle 8 alle 14. Vietato il cibo da asporto, fermi i cantieri edili ad eccezione delle opere urgenti. Chi viola le regole ed esce di casa senza un giustificato motivo, oltre a dover pagare la multa dovrà successivamente stare in quarantena domiciliare per due settimane.  

SICILIA

In Sicilia riaprono librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini. Nei luoghi dove “non è possibile mantenere la distanza di 1 metro tra persone, è fatto obbligo a ciascuno di coprire naso e bocca con una mascherina o con altro adeguato accessorio”

2 thoughts on “Coronavirus: cosa apre e cosa no Regione per Regione

Commenta