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“Contabilità verde” a Rio de Janeiro. Al via il summit sull’ambiente

Questa settimana si apre in Brasile il Rio Earth Summit: sul tavolo c’è il ‘diritto’ dei paesi emergenti a ‘inquinare per crescere’. Dall’altra parte si ritorce che oggi il riscaldamento globale impone comportamenti diversi per il bene di tutti, emersi ed emergenti. Sul tavolo di Rio c’è quindi la ‘contabilità verde’, un modo per integrare il calcolo del Pil

“Contabilità verde” a Rio de Janeiro. Al via il summit sull’ambiente

Questa settimana si apre in Brasile il ‘Rio Earth Summit’ e sul tavolo c’è il ‘diritto’ dei paesi emergenti a ‘inquinare per crescere’. Questi ultimi affermano come i paesi già emersi nel loro passato hanno attraversato un periodo di sviluppo – l’industria pesante – contrassegnato da sfrenato uso di risorse naturali e altrettanto pesante inquinamento; e che è ingiusto da parte dei paesi emersi negare ai nuovi venuti il diritto di ‘inquinare per crescere’. Dall’altra parte si ritorce che oggi il riscaldamento globale (uno o due secoli fa non c’era), impone comportamenti diversi per il bene di tutti, emersi ed emergenti (l’effetto serra è più pronunciato nelle zone artiche rispetto al resto del mondo, e lo scioglimento della calotta di ghiaccio porterebbe a fine secolo ad innalzare di 7 metri il livello dei mari, con allagamento di migliaia di città costiere in giro per il mondo).

Sul tavolo di Rio c’è quindi la ‘contabilità verde’, un modo per affiancare al Pil anche il vero costo delle risorse naturali e degli effetti dell’attività economica sul clima. Dalle chiare acque delle Maldive ai sobri uffici della Banca mondiale, la contabilità verde sta facendo nuovi adepti. Uno studio commissionato dal G8 ha stimato il degrado ambientale che non viene riconosciuto nel Pil: il mondo soffre ogni anno da 2,5 a 4 trilioni di dollari per questi danni, circa il 7% del Pil mondiale.

http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?f=/n/a/2012/06/16/financial/f224830D61.DTL

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