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Confindustria alza le stime sul Pil

Per il 2016 Confindustria prevede un aumento del Pil pari allo 0,9%, salita rispetto al +0,7% stimato in precedenza. Nel 2017 invece la crescita dell’Italia sale a +0,8% dal precedente +0,5% – Giù la disoccupazione che si attesterà all’11,4% nel 2016 (la precedente stima era 11,5%), mentre nel 2017 scenderà all’11%, dal precedente 11,2.

Confindustria alza le stime sul Pil

L’economia italiana cresce anche se lentamente e Confindustria diventa più ottimista: riviste al rialzo le stime sul Prodotti interno italiano e al ribasso quelle sul tasso di disoccupazione.

Il Centro Studi Confindustria evidenzia però  l’incertezza politica dominante in Europa e in merito alla situazione italiana avverte:  l’eventuale instabilità politica potrebbe depotenziare gli incentivi agli investimenti.

Tornado alle stime, per il 2016 Confindustria prevede un aumento del Pil pari allo 0,9%, salita rispetto al +0,7% stimato in precedenza. Nel 2017 invece la crescita dell’Italia sale a +0,8% dal precedente +0,5%. Nel 2018 si arriverà infine ad una crescita tonda, pari all’1%. In base a quanto si legge nel volume Scenari economici, presentato oggi e chiuso l’8 dicembre, il motivo del rialzo risiede nel migliore andamento dell’economia registrato nell’anno in corso. Inoltre, secondo la Confederazione generale dell’industria italiana, a contribuire ci sarà anche la legge di Bilancio che prevede una maggiore flessibilità nel rapporto deficit Pil e stimoli fiscali sugli investimenti.

Per quanto riguarda il rapporto deficit-PIL confindustria prevede: 2,4% nel 2016 (era 2,5) e  2,5% nel 2017 (era 2,3%). Le previsioni del Centro studi di Confindustria sono di un debito al 132,7% del Pil nel 2016 e al 133,4% nel 2017.

Un’altra buona notizia arriva sulle stime riguardanti il tasso di disoccupazione italiano che si attesterà all’11,4% nel 2016 (la precedente stima era 11,5%), mentre nel 2017 scenderà all’11%, dal precedente 11,2. Nel 2018 il tasso di disoccupazione atteso è del 10,5%. L’occupazione totale (Ula) dovrebbe invece crescere dell’1,1% quest’anno e dello 0,6% l’anno prossimo.

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