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Cig, Giovannini: prima i soldi, poi le modifiche

Il ministro spiega che il Governo sta valutando “le risorse disponibili a brevissimo termine” per rifinanziare la cassa integrazione in deroga, ma “non si potrà evitare di rivisitare questo strumento”.

Cig, Giovannini: prima i soldi, poi le modifiche

Il Governo sta valutando “le risorse disponibili a brevissimo termine” per rifinanziare la cassa integrazione in deroga. Questa la rassicurazione arrivata oggi dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, che poi però ha aggiunto: “Non si può rifinanziare lo strumento senza rivisitarlo”. Il tema sarà al centro del decreto che domani arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri. Gli altri capitoli del provvedimento riguardano il rinvio dell’acconto Imu sulla prima casa e il taglio agli stipendi dei ministri che hanno già un seggio in Parlamento. 

Secondo Giovannini, intervenuto questa mattina al Senato, quello della Cig in deroga è un problema “strutturale che non può essere affrontato solo attraverso il rifinanziamento”. E’ necessario “un monitoraggio molto più puntuale” di chi sfrutta questo strumento e “occorre vedere – ha proseguito il ministro –  di che tipo di lavoratori stiamo parlando. Nel caso di lavoratori che abbiano perso il contatto con i posti lavoro, occorre valutare se in questo caso dobbiamo immaginare altri strumenti”. Si tratterà però di un percorso tutt’altro che immediato: la soluzione non arriverà certo domani, ma “fra mesi o l’anno prossimo”, ha precisato ancora Giovannini.

Quanto al nodo esodati, il ministro ha fatto sapere che “l’Inps sta prendendo in considerazione anche tutte quelle domande che sono pervenute spontaneamente da parte di lavoratori che non avevano i requisiti per essere salvaguardati. Bisogna capire come intervenire, di che entità sarebbe la platea e il relativo costo. Il punto è la transizione a un sistema pensionistico che ha subito un brusco cambiamento”. Giovannini ritiene che la riforma delle pensioni targata Elsa Fornero possa “essere rimodulata in maniera da ridurre questa discontinuità, naturalmente valutando anche i costi associati”.

Infine, il ministro ha annunciato la convocazione delle parti sociali “per capire quali sono gli interventi più efficaci” in materia di Lavoro.

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