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Canone Rai e Fondi pensione: le ultime novità nella manovra

Il Governo progetta di legare il canone all’Isee e d’inserirlo nella bolletta elettrica – Si cercano 400 milioni per cancellare o ridurre il rincaro fiscale in arrivo per fondi pensione e Tfr – Il bonus bebè viene rimodulato – Continua il percorso della social card – Più fondi per emergenze, disabili, made in Italy e nuova Sabatini – Cala l’Iva sugli Ebook.

Canone Rai e Fondi pensione: le ultime novità nella manovra

Canone Rai da inserire in bolletta e parziale marcia indietro sul rincaro fiscale in arrivo per fondi pensione e Tfr: su questi capitoli della legge di Stabilità il governo è al lavoro, ma la definizione degli emendamenti richiederà ancora del tempo. Intanto, però, alcune proposte di modifica hanno ottenuto ieri il via libera della commissione Bilancio alla Camera: interventi che spaziano dalla social card ai fondi per i disabili, per le emergenze e per la promozione del Made in Italy, passando per alcune precisazioni sui due bonus da 80 euro, quello sull’Irpef e quello per le neomamme. Vediamo nel dettaglio le ultime novità, ricordando però che tutte le misure sono suscettibili di ulteriori modifiche prima dell’approvazione definitiva.

FONDI PENSIONE E RIVALUTAZIONE TFR

Il viceministro dell’Economia Enrico Morando ha annunciato ieri che il Governo sta cercando i fondi (circa 400 milioni in tutto) per ripensare due misure:

1) l’aumento dell’aliquota sui rendimenti dei fondi pensione dall’11,5 al 20%, che sarà considerato valido dal primo gennaio 2014 (ma per i riscatti avvenuti quest’anno basterà quanto già versato);

2) l’incremento dall’11 al 17% della tassazione sulla rivalutazione delle somme accantonate per il Tfr.

“Le risorse per intervenire sono particolarmente impegnative e non siamo ancora pronti – ha ammesso Morando – Il tema è presente e il Governo si sta sforzando di verificare che ci siano le coperture. Vogliamo fare correzioni vere e non una finta”. 

IL CANONE RAI CAMBIA: PROGESSIVO E IN BOLLETTA 

Quanto al canone Rai, l’Esecutivo progetta di farlo pagare in base al reddito (tenendo conto dei valori Isee) e insieme alla bolletta elettrica dell’abitazione, così da ridurre l’evasione (oggi non inferiore al 27%) e seguire il principio del “pagare tutti per pagare meno”. Dovrebbe cambiare anche il presupposto dell’imposta: non più il possesso di un apparecchio radiotelevisivo, ma quello di qualsiasi apparecchiatura in grado di ricevere segnali radio e tv, quindi anche computer, tablet e smartphone.

“Non siamo ancora perfettamente pronti – ha detto Morando – e non so se lo saremo qui alla Camera o al Senato”. L’alternativa, ha detto il viceministro, sarebbe un “intervento immediato sulle radio e le tv locali alla Camera oppure una soluzione più strutturale o qui o in Senato ma l’impegno del governo è formale a intervenire in questa legge di stabilità su questo tema”.

Il gettito complessivo è stimato in 1,7-1,8 miliardi, almeno 300 milioni in più rispetto alle entrate attuali del canone. Le risorse aggiuntive sarebbero destinate in parte alla Rai e in parte alle emittenti private. 

SOCIAL CARD

Uno degli emendamenti che invece hanno già ottenuto il disco verde dalla commissione è quello che punta a garantire la continuità della social card per i cittadini comunitari ed extracomunitari e la sperimentazione nei 12 comuni con popolazione superiore ai 250mila abitanti. 

In risposta alle polemiche arrivate da Ncd, che ha parlato di estensione del beneficio agli immigrati, il Tesoro ha precisato in una nota che la misura “ha l’obiettivo di porre rimedio alla situazione che si è creata a seguito della mancata conversione della norma contenuta nell’articolo 9 comma 15 del D.L. 150/2013 (decreto proroga termini). Tale disposizione garantiva la continuità del programma Carta Acquisti consentendo a Poste italiane spa di erogare il servizio di pagamento in favore degli aventi diritto alla social in attesa dell’espletamento della gara per la nuova aggiudicazione del servizio. Lo stralcio della norma in sede di conversione in legge del decreto avrebbe quindi come conseguenza la mancanza per Poste della titolarità giuridica ad effettuare il servizio. Poste spa dovrebbe quindi recuperare da questi soggetti indigenti le somme erogate da gennaio 2014 a marzo 2014, quando la società, dopo aver vinto la gara indetta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha stipulato il relativo contratto (24 marzo 2014)”.

Inoltre, il ministero ha sottolineato che “l’emendamento del governo al ddl di stabilità non prevede modifiche alle condizioni personali, anche quanto alla nazionalità, per accedere al beneficio, rispetto alla legislazione vigente che prevede anche per il soggetto extracomunitario con regolare permesso di soggiorno di lungo periodo, il diritto alla social card”.

Il Tesoro ricorda infine che il ddl di stabilità, nella versione approvata dal Consiglio dei Ministri, prevede il rifinanziamento per il 2015 della carta acquisti per un importo pari a 250 milioni di euro, “la stessa cifra stanziata per il 2014”.

NEL 2015 150 MILIONI IN PIU’ PER LA NON AUTOSUFFICIENZA, 60 IN PIU’ PER LE EMERGENZE

I fondi per la non autosufficienza per l’anno prossimo salgono da 250 a 400 milioni di euro. Restano confermati gli stanziamenti a decorrere dal 2016, che ammontano a 250 milioni di euro l’anno. Le risorse vengono prese dal fondo della famiglia, ma si tratta di risorse già previste “entro i 500 milioni destinati alla famiglia e la non autosufficienza qualche rapporto con la famiglia ce l’ha”, ha precisato il relatore Mauro Guerra.

In arrivo anche 60 milioni di euro in più nel 2015 per il fondo per le emergenze nazionali.

PER IL MADE IN ITALY 238 MILIONI

Per la realizzazione delle azioni relative al piano straordinario per la promozione del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia verranno assegnati all’Ice per il triennio 2015-2017 ulteriori 130 milioni di euro per l’anno 2015, 50 milioni di euro per il 2016 e 40 milioni di euro per il 2017. Lo stesso emendamento prevede che per le produzioni agricole e agroalimentari italiane venga istituito il Fondo per le politiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela, in Italia e all’estero, delle imprese e dei prodotti agricoli e agroalimentari, con una dotazione iniziale per il biennio 2015-2016 di 6 milioni di euro annui.

IMPRESE: COMPENSAZIONE DEBITI-CREDITI PROROGATA AL 2015

La commissione ha dato il via libera anche alla proposta di modifica che proroga al 2015 la compensazione dei debiti fiscali con i crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. “Speriamo che il fenomeno su cui si interviene non abbia carattere strutturale – ha detto Morando –. E’ giusto prorogare la misura ma questa non è la soluzione ottimale in chiave strutturale”.

EBOOK: IVA RIDOTTA DAL 22 AL 4%

Dopo la bocciatura europea, il Governo ripropone il taglio dell’aliquota Iva per gli e-book dal 22% al 4%. I libri e i periodici in formato elettronico vengono quindi equiparati a quelli in formato cartaceo. Il minor gettito, pari a 7,2 milioni di euro l’anno, viene coperto dal fondo per interventi strutturali di politica economica.

DIPENDENTI PROVINCE

Ieri Morando ha annunciato inoltre che “è in corso un tentativo d’intesa con le istituzioni interessate, Regioni, Comuni ed amministrazione centrale, per la riallocazione del personale delle Province, da realizzare, se ci sarà bisogno, con norme nel corso della legge di Stabilità, ma l’intesa ancora non c’è. Sarà presentata una proposta o alla Camera o al Senato, appena ci sarà l’intesa”. 

NUOVA SABATINI: STANZIATI 12 MILIONI PER INCENTIVI ACQUISTI MACCHINARI

Per rifinanziare la nuova Sabatini, che favorisce investimenti per l’acquisto di beni strumentali, un altro emendamento già approvato in commissione stanzia 12 milioni di euro nel 2015, 31,6 nel 2016 e 46,6 nel 2017. 

ASTE IMMOBILI DIFESA E AGENZIA INDUSTRIE DIFESA

Il ministero della Difesa viene autorizzato a vendere gli “alloggi liberi di pregio”, con la possibilità di ridurre il prezzo da porre come base d’asta. L’emendamento dimezza i tempi per le procedure e, come si legge nella relazione tecnica, “si pone nell’ottica di consentire alla Difesa il conseguimento dell’obiettivo indicato al comma 15 consistente nella realizzazione di introiti per l’erario, pari a 220 milioni per l’anno 2015 e 100 milioni, rispettivamente, per gli anni 2016 e 2017, attraverso la vendita del proprio patrimonio immobiliare e specialmente degli alloggi”.

I tempi per le visite degli alloggi da parte degli aspiranti compratori si riducono da 60 a 30 giorni, l’accettazione del prezzo di vendita con trasmissione della caparra deve arrivare in 15 giorni (attualmente sono 30 giorni), e il rogito notarile sarà redatto in 60 giorni invece che 120.

Un altro emendamento prevede tagli non inferiori al 60% per il personale con contratto a tempo determinato dell’Agenzia industrie Difesa. La norma, secondo quanto spiega la relazione tecnica, dispone che la procedura per l’efficientamento gestionale delle unità produttive gestite dall’Agenzia industrie difesa prosegua, pena la messa in liquidazione delle stesse se la procedura in esame non sia completata entro l’anno 2016. Si prevede inoltre la riduzione del 60% delle spese sostenute per i contratti a tempo determinato e la possibilità di prorogare, per un solo anno, solo un terzo dei contratti in essere.

AL GARANTE PER L’INFANZIA 650 MILA EURO IN PIU’

Aumentano di 650mila euro l’anno per il triennio 2015-2017 le risorse per l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. 

BONUS BEBE’ FINO A 25MILA EURO DI ISEE, SOTTO I 7MILA L’ASSEGNO RADDOPPIA

Il governo sostituisce il tetto di reddito di 90mila euro per poter beneficiare del bonus con un tetto Isee di 25mila euro annui. Il beneficio viene rafforzato per i più poveri: l’importo dell’assegno raddoppiato a 160 euro per coloro che hanno un valore Isee sotto i 7mila euro annui. In sostanza, la copertura resta identica ma si restringe la platea complessiva degli aventi diritto, raddoppiando le risorse destinate alle fasce povere.

BONUS 80 EURO NON CUMULABILE CON INCENTIVI CERVELLI

Uno dei nuovi emendamenti stabilisce che il bonus Irpef da 80 euro non possa essere cumulato con gli incentivi fiscali per il rientro dei cervelli in fuga dall’Italia. La platea dei beneficiari del bonus, tuttavia, non si tocca.

VERSO RIDUZIONE TAGLIO PATRONATI

Il Governo, infine, è al lavoro per ridurre il taglio ai patronati previsto dal ddl Stabilità. La riduzione dovrebbe scendere a 65 milioni dai 150 milioni previsti. 

EMERGENZA IDROGEOLOGICA

A Palazzo Chigi, intanto, è stato presentato il piano-stralcio per l’emergenza idrogeologica: dei 2,3 miliardi già stanziati ma non ancora spesi sono stati attivati 1,3 miliardi per 69 opere di prevenzione e assestamento in 1.130 Comuni.

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