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CAMPIONATO SERIE A – Il Milan naufraga con la Lazio, l’Inter cerca la rimonta a Torino

CAMPIONATO SERIE A – Tracollo Milan che viene umiliato dalla Lazio (3 a 1) e vede sempre più traballare la panchina di Pippo Inzaghi: ultima chance martedì in Coppa Italia – L’Inter, rinfrancata da Mancini e da un sontuoso calciomercato, cerca oggi i tre punti a Torino contro la squadra di Ventura: in campo Podolski e Shaqiri

CAMPIONATO SERIE A – Il Milan naufraga con la Lazio, l’Inter cerca la rimonta a Torino

Il tracollo del Milan. Se i rossoneri hanno toccato il fondo oppure c’è ancora un margine per peggiorare lo capiremo solo martedì, quando incontreranno nuovamente la Lazio in Coppa Italia, di certo però la sconfitta di ieri rappresenta il punto più basso della stagione attuale. Un disastro sotto tutti i punti di vista: tecnico (18 a 2 il computo totale dei tiri), tattico (squadra incapace di produrre un gioco), fisico (gli avversari arrivano sempre prima sul pallone), nervoso (vergognosa la sceneggiata finale di Mexes). Sul banco degli imputati c’è ovviamente Filippo Inzaghi, a questo punto sempre più a rischio esonero. Fino a martedì il tecnico non si discute ma se dovesse andare male in Coppa Italia (a questo punto unico vero obiettivo rimasto) ecco che Via Aldo Rossi potrebbe optare per il ribaltone. “Vado avanti col mio lavoro, se pensassi di non avere in mano la squadra avrei già dato le dimissioni – ha spiegato il diretto interessato dopo il match. – I giocatori mi seguono e danno tutto ma evidentemente non basta. Ora ci concentreremo sulla partita di martedì, fondamentale per noi. Non dobbiamo accampare scuse, si dovrà vedere ben altro Milan”.

Nel frattempo però la tensione è sempre più alta: dopo la partita allenatore e squadra sono stati tenuti a rapporto da Galliani per oltre un’ora, segno di una situazione ben oltre il limite della normalità. E dire che il match si era messo bene, anzi benissimo. Dopo aver rischiato di subire un rigore (contatto molto sospetto tra Bonaventura e Radu), i rossoneri passavano in vantaggio con Menez, bravo a sfruttare uno svarione di Biglia e a battere Marchetti con un bel sinistro (4’). Scenario pressoché uguale a quello di due settimane fa a Torino, e proprio come contro i granata la partita del Milan finiva lì. Da quel momento infatti giocava solo la Lazio, più volte vicina al pareggio con Klose e Candreva e infuriata con l’arbitro Mazzoleni per un altro contatto al limite (trattenuta di Mexes su Mauri). Di diverso rispetto a Torino c’è soprattutto che il muro, se così si può chiamare, veniva giù molto prima. Al 47’ infatti Parolo faceva 1-1 con un sinistro al volo e quattro minuti più tardi Klose, lanciato da un clamoroso svarione di Montolivo, ribaltava il risultato con un destro ravvicinato. Inzaghi provava a svegliare i suoi cambiando interpreti (fuori Bonaventura e Van Ginkel, dentro Cerci e Pazzini) e modulo (dal 4-3-3 al 4-2-3-1) ma ormai la frittata era fatta. All’81’ la Lazio trovava anche il terzo gol (ancora Parolo, questa volta di destro) fissando così il risultato finale. Il Milan? Tutto nella follia di Mexes, che al 90’ si esibiva in una sorta di OK Corral con Mauri punito con un’espulsione sacrosanta (poco dopo il francese si presentava davanti alle telecamere per chiedere scusa). Il bilancio è disastroso: 10° posto in classifica, a 8 punti dalla Lazio terza (ma se il Napoli lunedì battesse il Genoa diventerebbero 10), gli stessi dal Chievo terzultimo.

Oggi invece tocca all’Inter, che mai come ora si affida a Roberto Mancini per tentare la rincorsa alla zona Champions. I punti che la separano dalla Lazio sono 8: tanti, ma non troppi quando davanti c’è ancora un intero girone da giocare, a patto di ridurre quasi del tutto il margine d’errore. Ecco perché la partita contro il Torino (ore 15) potrebbe rappresentare un crocevia importante per la stagione nerazzurra, in un senso o nell’altro. “Vogliamo iniziare bene il girone di ritorno, ci crediamo – le parole di Mancini. – I margini di sbaglio sono minimi per chi insegue, dunque dobbiamo partire bene. Il Toro è un’ottima squadra con un grande allenatore, ecco perché voglio che la concentrazione sia al massimo”. Già, perché negli ultimi giorni in casa Inter si è parlato pochissimo dei granata: “colpa” del mercato che, a dispetto delle attese, sta vedendo i nerazzurri in primissima fila. Dopo Podolski e Shaqiri è arrivato anche Marcelo Brozovic (oggi in tribuna), centrocampista 22enne croato bravo sia a impostare che a difendere, che Ausilio ha strappato alla Dinamo Zagabria per 8 milioni (pagabili in più tranche). Le sorprese poi potrebbero non essere ancora finite: si parla di Jeison Murillo, difensore colombiano del Granada (altri 8 milioni) e di uno tra Lassana Diarra e Lucas Leiva, sempre al centro dei pensieri del Mancio. Che, in coabitazione con Ausilio, sta già lavorando anche per la prossima stagione. L’Inter del futuro potrebbe arricchirsi con Lavezzi (rottura totale con Blanc ma il Psg lo cederà solo in estate) e Yaya Touré (l’ivoriano ha voglia di nuove esperienze), veri e propri top player. E’ chiaro però che tutta questa grandeur passa dalla Champions League, conditio sine qua non per lo sviluppo del progetto. Diversamente infatti la società sarà costretta a cedere qualche pezzo pregiato (Handanovic? Icardi?) per rientrare dagli investimenti fatti, il che riporterebbe la Milano nerazzurra nello sconforto. Di questo e tanto altro parleranno Mancini e Thohir, sbarcato in Italia per seguire dal vivo gli ultimi giorni di mercato, oltre che, ovviamente, il match contro il Torino. I nerazzurri devono fare a meno di Campagnaro (affaticamento al polpaccio destro), Juan Jesus e Medel (squalificati) oltre che di Osvaldo, la cui vicenda rischia di concludersi in un tribunale. L’attaccante infatti, sospeso ufficialmente dall’Inter dopo le assenze ingiustificate di inizio settimana, ha intrapreso le vie legali il che, paradossalmente, rischia di compromettergli il mercato. Staremo a vedere, intanto Mancini non può certo lamentare mancanze di alternative: là davanti, dopo i recenti acquisti, regna l’abbondanza. Oggi la panchina potrebbe toccare a Kovacic, non al meglio dopo le fatiche della Coppa Italia, in virtù di Palacio, che agirebbe da trequartista nel solito 4-2-3-1. In difesa la novità è rappresentata da Ranocchia, autore di un recupero lampo e dunque nuovamente abile e arruolabile: il centrale farà coppia con Vidic. Probabile poi la presenza contemporanea di Podolski e Shaqiri, anche se, Mancini dixit, lo svizzero non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Ventura risponderà con il classico 3-5-2 in cui Quagliarella e Maxi Lopez (entrambi a segno a Cesena domenica scorsa) avranno il compito di impensierire la difesa nerazzurra.   

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