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CAMPIONATO – L’Inter vince e convince: 2 a 0 a Pescara con gol di Palacio e Guarin

CAMPIONATO – I nerazzurri liquidano il Pescara e riprendono la corsa Champions – Superlativo Palacio, che segna il primo gol e ispira il seondo (di Guarin) – Cassano si rabbuia per la sostituzione – Ottimo debutto del giovane Benassi – Tiene sempre banco il caso Sneijder: non è ancora detto che vada in Turchia

CAMPIONATO – L’Inter vince e convince: 2 a 0 a Pescara con gol di Palacio e Guarin

Vincente e convincente. Nella notte-esame di San Siro l’Inter ritrova il gioco, ma soprattutto i tre punti che le permettono di rilanciarsi in zona Champions. Non era facile, perché la sfida col Pescara presentava più incognite di quanto poi il campo non abbia dimostrato. Bravi i nerazzurri ad approcciare l’impegno con il giusto mix di rabbia e determinazione, ma d’altronde gli schiaffi di Udine non lasciavano molta scelta. “È andata bene – ha sospirato Stramaccioni piuttosto soddisfatto. – La sensazione è che l’Inter stia ritrovando presenza ed equilibrio in campo. Abbiamo fatto un grande passo in avanti anche dal punto di vista del gioco, che era un problema contro le squadre che si difendevano”. Vero, perché spesso (e a ragione) si è detto che i nerazzurri rendessero al meglio contro le grandi, quando potevano permettersi il lusso di aspettare e ripartire, piuttosto che nelle sfide alle provinciali, nelle quali dovevano per forza aggredire l’avversario, con tutte le conseguenze tattiche del caso. Reso omaggio all’Inter, è giusto sottolineare la pochezza del Pescara, venuto a San Siro con lo spirito di una scolaresca in gita.

Le vittorie raccolte nell’ultimo periodo (3 su 4 partite) hanno tolto fame al gruppo di Bergodi, che ha lasciato in Abruzzo lo spirito da provinciale indomita che lo aveva contraddistinto. E dire che i crismi del colpaccio c’erano tutti: l’Inter si presentava incerottata e ferita. Non a caso Stramaccioni si ritrovava costretto a rinunciare anche a Gargano (in panchina ma non al meglio) a beneficio del giovane Benassi, al quale veniva affidato così il cuore del centrocampo nerazzurro. Il ragazzino (18 anni) ha meritato il posto, dimostrandosi pronto per giocarsi una maglia con gli altri. Ma a fare la differenza è stato Rodrigo Palacio, sempre pericoloso e pungente nelle occasioni importanti. La prima palla gol per l’argentino arrivava al 6° dopo un lancio di Guarin, ma il destro finiva a lato. Diverso il finale al minuto 31, quando El Trenza sfruttava il velo di Cassano, mandava letteralmente a vuoto Terlizzi e freddava Perin con un tiro imparabile. L’1-0 galvanizzava l’Inter, che poteva cercare il raddoppio senza però scoprirsi troppo. Il colpo del ko arrivava ad inizio ripresa, ancora con l’ispirazione di Palacio. L’argentino fintava su Colucci mettendolo a sedere e serviva Guarin sul vertice dell’area piccola: per il colombiano imbucare alle spalle di Perin era un gioco da ragazzi.

La partita si metteva così in discesa e Stramaccioni poteva risparmiare qualche fatica ai suoi titolarissimi. Proprio qui arrivava l’unica grana della serata: al 68° il tecnico richiamava Cassano in virtù di Rocchi. Il barese, che non segna dal 21 ottobre, usciva dal campo piuttosto contrariato. “E’ normale che si sia arrabbiato, aveva avuto delle occasioni, voleva far gol – lo ha giustificato Stramaccioni. – Questo dimostra quanto sia attaccato alla maglia, ma per me era la partita ideale per far esordire Rocchi a San Siro. Però con Cassano non c’è nulla da chiarire, martedì ci aspetta una partita importante, sto gestendo i giocatori anche in questa prospettiva”.

Meglio così, anche perché il tecnico è sempre alle prese con il caso Sneijder, che appare piuttosto lontano da una risoluzione. In Turchia danno per imminente l’accordo con il Galatasaray, ma l’olandese, che ieri era in tribuna, ha fatto capire che il suo destino è tutt’altro che scritto: “Non ho ancora deciso, non è una scelta facile, ci devo pensare bene. Non credo che ci saranno novità nei prossimi giorni…”.

Una grana in più, che questa volta non ha però turbato la notte dell’Inter. Il presente fa sorridere, il futuro ancora non si sa.

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