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Camfin: Malacalza vuole il 13% e Gpi reagisce, arriva l’arbitro

La famiglia Malacalza contesta “il mancato rispetto delle pattuizioni parasociali” e chiede “un compendio patrimoniale di Gpi” proporzionale alla propria quota, inclusa una partecipazione del 13% circa di Camfin (di cui ha già in tasca il 12%) – Gpi e Tronchetti Provera: “Nessuna violazione, accuse pretestuose e infindate”.

Camfin: Malacalza vuole il 13% e Gpi reagisce, arriva l’arbitro

Lo scontro per Camfin si fa sempre più agguerrito e a questo punto dovrà scendere in campo un arbitro. La Malacalza Investimenti ieri ha inviato una comunicazione di fuoco al Gruppo partecipazioni industriali (la holding che controlla il 42,65% di Camfin) e al suo principale azionista (Marco Tronchetti Provera & C Sapa, che detiene il 54,9%, davanti proprio ai Malacalza, che hanno in tasca il 30,94%).

Il testo, “oltre a contestare il mancato rispetto delle pattuizioni parasociali in essere”, chiede “un compendio patrimoniale di Gpi” proporzionale alla propria quota, inclusa una partecipazione del 13% circa di Camfin. La famiglia Malacalza, con il 12,37% del capitale, è già secondo azionista di Camfin, che a sua volta è socio di maggioranza di Pirelli & C. con una partecipazione del 25,62%

Ora, in sostanza, i Malacalza pretendono la scissione di Gpi e chiedono “di procedere senza indugio, in esecuzione dell’accordo quadro del 25 giugno 2010, al trasferimento in proprio favore di un compendio patrimoniale di Gpi (attivo e passivo) proporzionale alla partecipazione detenuta da Malacalza Investimenti stessa in Gpi”. Con l’eventuale 13% derivante dalla scissione, per il gioco delle scatole cinesi, Malacalza arriverebbe a detenere oltre il 25% di Camfin.

Ma Gpi e Tronchetti Provera non ci stanno e hanno spiegato di considerare “pretestuose e infondate le contestazioni mosse nei loro confronti relative a pretesi inadempimenti e violazioni degli accordi in essere riguardanti Camfin”. Secondo Tronchetti Provera in sostanza non ci sono state condotte illegittime, come confermato dal parere pro veritate del professor Franco Anelli, e quindi “sono insussistenti i presupposti per l’attivazione della scissione di Gpi”. MTP SapA e Gpi “ritengono pertanto che le pretese formulate da Malacalza Investimenti Srl non potranno trovare accoglimento nella apposita sede arbitrale prevista dagli accordi in essere con la stessa Malacalza Investimenti”.

Oggi in apertura a Piazza Affari il titolo di Camfin guadagna oltre due punti e mezzo.

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