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Calcioscommesse, la proposta choc del premier Mario Monti: “Fermiamo il calcio per 2-3 anni”

“E’ particolarmente triste, diciamo che fa rabbrividire, quando un mondo che dovrebbe essere espressione dei valori più alti come lo sport, i giovani e la competizione, si dimostra invece un concentrato di slealtà, falsità e ricerca di demagogia”, ha detto il presidente del Consiglio, precisando però che non si tratta di una proposta del governo.

Calcioscommesse, la proposta choc del premier Mario Monti: “Fermiamo il calcio per 2-3 anni”

Non è la prima volta che il premier Mario Monti esprime un giudizio negativo sul mondo del calcio. E stavolta, in seguito agli ultimi sviluppi del calcioscommesse, che stanno ancora una volta – dopo le infinite vicende degli ultimi decenni – indignando tifosi e opinione pubblica, lo fa senza mezze misure: “Mi chiedo se per due o addirittura tre anni non sarebbe opportuno sospendere totalmente questo gioco”.

La proposta-choc del presidente del Consiglio, che pure aveva avuto a che fare col mondo del pallone alla fine degli anni ’90 in qualità di Commissario europeo alla concorrenza (propose anche una Bosman-due, per liberalizzare ulteriormente i trasferimenti dei giocatori), è arrivata al termine dell’incontro bilaterale Italia-Polonia (la Polonia è il Paese che ospiterà il girone dell’Italia ai prossimi Europei di calcio). “E’ particolarmente triste, diciamo che fa rabbrividire, quando un mondo che dovrebbe essere espressione dei valori più alti come lo sport, i giovani e la competizione, si dimostra invece un concentrato di slealtà, falsità e ricerca di demagogia“, ha detto Monti in conferenza stampa, precisando però che “non si tratta di una proposta del governo”, ma di un’opinione personale.

Già qualche tempo fa, dopo calciopoli, il premier, in passato grande tifoso del Milan, aveva espresso “disamoramento” per il calcio: “Da molti anni non vado più allo stadio, nè guardo le partite in televisione. Provo per il calcio – intendo il grande calcio professionistico – un crescente disgusto. Sotto il manto nobile dei valori dello sport, è sempre più un concentrato di dubbi intrecci tra finanza e politica, conditi di mondanità”, aveva scritto sul Corriere della Sera.

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