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Buona Scuola, Renzi: “Basta ostruzionismo o mettiamo la fiducia”

L’obiettivo è licenziare il testo a Palazzo Madama entro la prossima settimana e alla Camera (in terza lettura) la settimana successiva, per evitare di far slittare le assunzioni di un anno.

Buona Scuola, Renzi: “Basta ostruzionismo o mettiamo la fiducia”

Matteo Renzi torna sulla Buona Scuola e lancia un messaggio chiaro alle opposizioni (interne e esterne al Pd): stop all’ostruzionismo dei 3mila emendamenti, altrimenti il governo porrà la questione di fiducia su un maxi-emendamento al disegno di legge. L’obiettivo è licenziare il testo a Palazzo Madama entro la prossima settimana e alla Camera (in terza lettura) la settimana successiva, per evitare di far slittare le assunzioni di un anno. Se gli altri gruppi non ritireranno le loro proposte di modifica, il maxiemendamento su cui l’Esecutivo porrà la fiducia conterrà comunque alcune richieste delle minoranze. 

Il Premier ha riunito stamani a Palazzo Chigi tutti gli esponenti del Pd che si occupano dalla riforma della scuola: il titolare dell’Istruzione, Stefania Giannini, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, il sottosegretario Davide Faraone, i capigruppo Ettore Rosato e Luigi Zanda, la responsabile Scuola Francesca Puglisi relatrice sul Ddl a Palazzo Madama, il presidente della commissione Istruzioni del Senato Andrea Marcucci e tutti i componenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato.

“C’è l’intenzione di approvare il provvedimento sulla scuola nei tempi più rapidi possibili – ha detto Rosato – ma chiediamo allo stesso tempo alle opposizioni di collaborare perché con 3mila emendamenti non si può approvare la riforma, non si possono fare le assunzioni, e se si continua così è solo un modo per rallentare i tempi. Ci sarà un lavoro di miglioramento del testo al Senato, per fare tutto nel miglior modo possibile, anche chiedendo la collaborazione dell’opposizione perché sulle assunzioni c’è un interesse comune”. 

La senatrice grillina Michela Montevecchi ha però fatto sapere che il suo partito manterrà gli emendamenti presentati in commissione Istruzione al Senato perché sono “tutte proposte di merito”.

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